Sarà con la riunione fissata per il prossimo 10 dicembre che la Banca Centrale Europea dovrà decidere quali misure di stimolo adottare nell’ambito della crisi economica causata dalle misure di contenimento imposte nei vari Paesi dell’Ue.

Il componente italiano del Comitato esecutivo della BCE, Fabio Pennetta, ritiene che nell’ordine del giorno dell’incontro che si svolgerà tra meno di una decina di giorni il tema dell’inflazione avrà un’importanza centrale.

“Alla riunione del 10 dicembre il Consiglio direttivo della BCE riesaminerà le prospettive macroeconomiche e sulla base di una tale analisi ricalibrerà i propri strumenti” ha spiegato Pennetta nel corso di una intervista rilasciata alla testata giornalistica portoghese, l’Expresso.

L’orientamento, secondo quanto illustrato da Pennetta, sarebbe quello di agire sul piano di acquisti di titoli anticrisi Pepp e sui rifinanziamenti alle banche. Un piano inflazionistico che però negli ultimi mesi “è peggiorato, non migliorato, a causa della recrudescenza della pandemia e dei provvedimenti di contenimento adottati in più Paesi per farvi fronte. È altrettanto evidente che sinora la nostra azione di stimolo non è stata sufficiente per riportare l’inflazione in linea con il nostro obiettivo” ha spiegato Pennetta.

Bisogna agire tempestivamente, spiega ancora il membro italiano del Comitato esecutivo della Banca centrale, ed è necessario riportare l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi fino ad avvicinarsi al 2%.

Pennetta ha spiegato poi che “non vi devono essere dubbi sul nostro impegno a riportare l’inflazione stabilmente in linea con il nostro obiettivo, né sulla continuità delle nostre politiche anche quando l’avvio della ripresa si concretizzerà”.

E non si può fare a meno di parlare quindi di recessione, il cui rischio, con conseguenti danni “è semplicemente troppo alto e le pressioni inflazionistiche potrebbero rimanere a lungo contenute anche in uno scenario favorevole”.

Le banche centrali e l’ipotesi della cancellazione del debito

Si era già parlato nei giorni scorsi di questa ipotesi, poi smentita su più livelli, almeno stano alle dichiarazioni ufficiali, ma non è ancora svanita del tutto. Il tema è quello della cancellazione della quota dei debiti pubblici contratti dai vari Paesi e detenuta dalla Banca Centrare Europea.

A tal proposito Fabio Pennetta ha tenuto a precisare che la cancellazione del debito “violerebbe i trattati” con conseguenze destabilizzanti che deriverebbero dall’operazione. Pennetta ha quindi indicato un’unica strada percorribile affermando: “soltanto la crescita ci proteggerà dal debito”.

Pennetta ha anche parlato, nel corso dell’intervista, del tema del possibile avvio di una bad bank europea e dei rischi legati alla crescita dei NPL (Non Paying Loans), prospettando una soluzione. “Credo vi siano le condizioni per un intervento comune europeo in caso di tensioni nel settore finanziario” ha spiegato, ricordando che la vigilanza bancaria ha già oggi una dimensione europea.

E per quel che riguarda ancora l’organo di vigilanza comunitario sulle banche, Pennetta non ha escluso la possibilità di tornare all’erogazione dei dividendi per gli istituti di credito. Ha però raccomandato un approccio prudente, e ha suggerito come “soluzione ragionevole” un “approccio caso per caso, da parte delle autorità di vigilanza bancaria”.

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