Sì alle abbuffate, con riapertura dei ristoranti, cenoni e pranzi di Natale, ma no alle attività sportive. Una linea che, per quanto possa sembrare assurdo, viene tracciata dallo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, e dovrebbe servire a tutelare la salute dei cittadini italiani.
Ci stanno già lavorando le migliori menti di cui l’esecutivo disponga, tra esperti del Cts e del ministero della Salute, e presto sarà pronta la prima bozza del nuovo Dpcm che porterà la firma di Giuseppe Conte.
C’è grande attesa per conoscere le misure restrittive che dovranno essere rispettate nel periodo natalizio, e chiaramente si spera di poter assistere ad un allentamento delle restrizioni, anche alla luce dei dati incoraggianti che riguardano la curva epidemiologica.
Cosa ci sarà quindi nel nuovo pacchetto di norme preparato dall’esecutivo guidato dal premier Conte? Il testo dovrebbe entrare in vigore il 3 dicembre, ma già a partire dal 27 novembre si potranno iniziare a notare dei cambiamenti.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, a partire dal 27 di questo mese infatti le Regioni potranno cominciare a cambiare fascia di rischio, passando da arancione a gialla o da rossa ad arancione, scenario quest’ultimo che dovrebbe riguardare Piemonte e Lombardia ad esempio.
Ma non è tutto naturalmente, perché nel Dpcm del 3 dicembre ci saranno anche alcune riaperture, a cominciare da quelle dei negozi, per permettere di rispettare la tradizione consumistica del Natale. Lo shopping sarà servito su un piatto d’argento con maxi aperture dei negozi.
L’apertura dei negozi potrebbe essere dalle 9 alle 22, gli orari infatti dovranno essere sufficientemente larghi da permettere di evitare che si creino assembramenti, sia nelle vie del centro che nei negozi, dove saranno comunque previsti ingressi contingentati. Inoltre sarà consentita la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana.
Potranno tornare a lavorare anche bar e ristoranti, salvo nelle regioni o nelle province che si trovano in zona rossa. Restano in ogni caso in vigore limitazioni molto stringenti, come il limite di quattro persone al tavolo, l’obbligo di indossare la mascherina quando ci si alza, e naturalmente il distanziamento sociale.
Chiaramente cambiano anche le regole relative al coprifuoco, con il divieto di circolare che potrebbe slittare di un’ora o due, fino alle 23 o alle 24.
Per quanto riguarda gli spostamenti da una regione in fascia rossa o arancione verso un’altra regione però non sono previsti allentamenti nemmeno nel periodo delle festività natalizie. Il ministro della Salute Roberto Speranza, in piena sintonia con il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, esclude categoricamente questa possibilità.
“Mai potremmo ripetere quanto accaduto la scorsa estate con assembramenti e viaggi” dice Speranza, che raccomanda di evitare di fare feste a casa, ricordando di circoscrivere gli inviti ad eventuali pranzi o cene natalizie ai soli parenti stretti. Il divieto di assembramento insomma resta chiaramente in vigore sia negli spazi aperti che negli spazi chiusi.
Ma è lo sport a pagare il prezzo più alto di questa emergenza sanitaria, infatti stando a quanto trapelato fino ad oggi, con il nuovo Dpcm non ci sarà nessuna riapertura delle palestre, e non ci sarà alcun via libera agli sport da contatto. Persino gli impianti sciistici rischiano di restare chiusi nonostante le pressioni di molte Regioni che chiedono di “salvare una stagione turistica che è già un disastro”.
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