Sono stati infine assegnati anche gli ultimi due Stati in bilico, North Carolina e Georgia, se non altro dalle emittenti mainstream CNN e NBC, che hanno dichiarato vincitori rispettivamente il presidente Donald Trump per la Carolina del Nord e il candidato democratico Joe Biden per la Georgia.

Sono questi i risultati per quel che riguarda le elezioni presidenziali Usa del 3 novembre 2020, con un conteggio finale dei voti dei grandi elettori che si assesta sul risultato di 306 a 232 a favore di Joe Biden, se non altro stando a quanto riportano i media mainstream.

L’informazione mainstream infatti aveva già proclamato il candidato democratico Joe Biden come presidente eletto la settimana scorsa, dopo che i loro conteggi lo avevano proiettato oltre i 270 voti elettorali necessari per la vittoria. Tuttavia il presidente uscente sta tuttora contestando i risultati davanti alla corte in base alle accuse di frode da parte degli elettori e dei funzionari elettorali. 

Nel frattempo nello Stato della Georgia è stato avviato venerdì il riconteggio manuale dei voti. Qui Biden risultava in vantaggio su Trump dello 0,3 per cento dopo il primo conteggio, un margine decisamente molto stretto. Sempre nella giornata di venerdì i media hanno assegnato anche un altro Stato il cui risultato è fortemente contestato, l’Arizona, dove il margine per Biden è di appena 10 mila voti.

Doveroso notare che ci sono voluti 10 giorni affinché i media mainstream assegnassero la Carolina del Nord a Donald Trump, nonostante il vantaggio per il presidente uscente di 1.3 punti percentuale sul suo sfidante, pari a circa 74 mila voti. Mentre per la Georgia e per l’Arizona è stata proclamata la vittoria di Biden lo stesso giorno quano il margine di distacco era inferiore allo 0,3%, circa 11 mila – 14 mila voti.

La Fox News addirittura aveva assegnato lo Stato dell’Arizona a Joe Biden il 3 novembre stesso, la notte delle elezioni, innescando una rabbiosa reazione da parte di Donald Trump.

In Pennsylvania nessun riconteggio, la decisione del segretario di Stato Kathy Boockvar

Il Segretario di Stato della Pennsylvania, Kathy Boockvar, non autorizzerà un riconteggio nel suo Stato, dove Joe Biden risulta in vantaggio sul presidente uscente Donald Trump di circa 60 mila voti. La campagna di Trump sta quindi progettando di contestare nelle sedi legali l’apparente vittoria del candidato democratico.

La democratica Boockvar, in una dichiarazione rilasciata venerdì, ha affermato che nessuna delle 67 contee della Pennsylvania ha riportato un distacco superiore di mezzo punto percentuale tra Biden e Trump, escludendo la possibilità di un riconteggio.

A differenza di quanto sta accadendo in Pennsylvania, in Georgia si sta attualmente svolgendo un riconteggio a mano delle schede in tutto lo Stato. Alcuni sostenitori di Trump tuttavia hanno affermato che il conteggio non farà altro che ripetere il risultato visto la notte delle elezioni, che loro affermano essere frutto di una frode. Per questo hanno richiesto un controllo completo del voto.

Anche per lo Stato della Pennsylvania il partito repubblicano ha richiesto un controllo completo del voto, sostenendo che gli osservatori repubblicani sono stati esclusi dai seggi elettorali e che le schede arrivate in ritardo potrebbero essere state contate illegalmente.

Nella giornata di lunedì, la campagna di Trump ha intentato una causa per impedire alla Boockvar di certificare il risultato elettorale nel suo Stato, sostenendo che l’ampio ricorso al voto per posta in Pennsylvania “mancava di tutti i tratti distintivi di trasparenza e verificabilità che erano presenti per gli elettori di persona”.

I Repubblicani hanno inoltre contestato una decisione della Corte Suprema che permetteva allo Stato di contare le schede elettorali per posta con timbro postale entro il giorno delle elezioni, indipendentemente dal fatto che fossero state consegnate con tre giorni di ritardo.

Fin dall’inizio delle elezioni la Corte Suprema ha autorizzato i funzionari delle contee di conteggiare anche le schede con timbri mancanti o illeggibili, mossa che secondo la campagna di Donald Trump ha reso possibile la frode.

La Boockvar ha però dichiarato che questi voti potenzialmente ambigui “non sono in numero sufficiente per incidere sulla decisione di non procedere con il riconteggio in nessuna delle contee dello Stato”.

In Georgia i Repubblicani riportano problemi con il riconteggio delle schede

Sembra che il riconteggio manuale delle schede nello Stato della Georgia non produrrà alcun cambiamento significativo sui risultati. I Repubblicani hanno riferito che le schede non vengono effettivamente verificate e che agli osservatori non è consentito accedere al processo di riconteggio.

Il presidente del partito Repubblicano della Georgia, David Shafer, venerdì ha condiviso su Twitter un video che mostra uno degli osservatori del partito che attende dietro il nastro giallo della polizia insieme ai media, impossibilitata a verificare effettivamente quello che accade nelle operazioni di riconteggio.

Quella dell’accesso degli osservatori è una delle cinque questioni principali che sono state sollevate in una lettera al segretario di Stato della Georgia, Brad Raffensperger, da Shafer e dal rappresentante della campagna di Trump, Doug Collins. Per il riconteggio delle schede però è stato autorizzato un solo osservatore per 10 gruppi di audit, affermano, il che rende impossibile osservare efficacemente il processo.

Inoltre, aggiungono, l’audit “non prevede una revisione delle firme sulle schede con voto mancante e sulle buste delle schede elettorali per confermare la validità del processo di verifica della firma legale da parte delle contee”. Nella lettera inoltre hanno sottolineato che alcune contee potrebbero non aver affatto verificato le schede.

Il controllo della firma è “fondamentale” nell’ambito dell’audit, ed è impossibile certificare le elezioni senza di esso, hanno scritto Collins e Shafer. Una obiezione è stata poi avanzata anche circa l’obbligo di certificare i risultati entro la giornata di venerdì, nonché sulla mancanza di istruzioni tempestive per sondare i lavoratori sull’audit.

La Georgia è uno di quegli Stati in cui Trump risultava in vantaggio la notte delle elezioni, prima che Joe Biden rimontasse grazie ai voti per posta e al conteggio dei voti arrivati in ritardo nelle roccaforti democratiche urbane.

La campagna Trump ha intentanto azioni legali in Nevada, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin per chiedere il riconteggio e la verifica dei voti in questi Stati. Intanto però i media mainstream hanno assegnato la vittoria a Joe Biden e lui ha iniziato a mettere insieme il team per il processo di transizione.

Nello Stato della Georgia, oltre al riconteggio manuale dei voti tuttora in corso, si terranno due ballottaggi per il Senato degli Stati Uniti a gennaio dal momento che nessuno dei candidati è riuscito a conquistare il 50 per cento dei voti al primo turno. I Repubblicani attualmente in carica, David Perdue e Kelly Loeffer affrontano rispettivamente gli sfidanti democratici Jon Osoff e Raphael Warnock.

Nel caso in cui fossero i democratici ad aggiudicarsi entrambi i seggi, avranno sia il controllo della Camera che del Senato per i prossimi due anni.

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