Sembra tutt’altro che disposto ad arrendersi, il presidente uscente Donald Trump, che proprio ieri, 11 novembre 2020, ha scritto su Twitter: “We will win” cioè “vinceremo” usando solo caratteri maiuscoli. Al tweet il tycoon ha poi allegato un video dei suoi sostenitori e stando alle indiscrezioni riportata dall’Ansa nelle ultime ore si è riunito ai suoi collaboratori per definire dettagli riguardanti la strategia da seguire.
Ma il presidente uscente non è il solo ad aver imboccato il tortuoso sentiero delle vie legali, a prendere una decisione analoga nelle ultime ore è stato proprio il suo sfidante, il candidato democratico Joe Biden.
Recapitolando, ecco cosa sta succedendo: abbiamo appreso ieri la notizia che il procuratore generale William Barr ha autorizzato i pubblici ministeri federali ad avviare indagini sui presunti brogli che avrebbero interessato in particolare lo Stato della Pennsylvania.
Nel frattempo il segretario di Stato Mike Pompeo ha rilasciato alcune dichiarazioni che difficilmente Joe Biden avrà gradito, ed in particolare ha chiesto anch’egli che si proceda con il conteggio delle schede elettorali.
Biden però sembra iniziare a spazientirsi. Pare infatti che sia intenzionato ad intraprendere un’azione legale per via del ritardo da parte del General Services Administration’s (Gsa) nell’avviare il processo di transizione.
Trump: “stiamo facendo grandi progressi. I risultati inizieranno ad arrivare la prossima settimana”
Dopo il via libera del procuratore generale William Barr al riconteggio dei voti nello Stato delle Pennsylvania, con particolare riferimento alle città di Philadelphia e Pittsbirgh che sarebbero state “inondate dai brogli”, l’America è rimasta in attesa di scoprire se le accuse di Donald Trump siano fondate oppure no.
Gli avvocati del presidente uscente avevano già chiesto un’ingiunzione di emergenza con la quale si impediva ai funzionari dello Stato di certificare la vittoria di Joe Biden in Pennsylvania. Quanto all’esito delle indagini è lo stesso Trump ad aggiornarci via Twitter, dove scrive: “stiamo facendo grandi progressi. I risultati cominceranno ad arrivare la prossima settimana. Rendiamo l’America di nuovo grande!”.
WE ARE MAKING BIG PROGRESS. RESULTS START TO COME IN NEXT WEEK. MAKE AMERICA GREAT AGAIN!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 10, 2020
In un altro tweet ha poi aggiunto a stampatello: “vinceremo”, il che sembrerebbe evidenziare un certo ottimismo, in parte probabilmente dovuto anche all’appoggio del procuratore generale William Barr che nel frattempo ha autorizzato i pubblici ministeri federali ad avviare indagini sulle presunte irregolarità nelle operazioni di voto.
Decisione che ha anche indotto l’alto funzionario del Dipartimento di Giustizia, Richard Pilger, responsabile proprio delle indagini sulle elezioni, a rassegnare le proprie dimissioni in segno di protesta.
Mike Pompeo: “sarà una transizione graduale verso una seconda amministrazione Trump”
Il segretario di Stato, Mike Pompeo, nel corso di una conferenza stampa ha detto in modo molto chiaro che “ci sarà una transizione graduale verso una seconda amministrazione Trump”. La posizione del capo della diplomazia Usa è che prima di decretare il vincitore delle elezioni presidenziali sarà necessario che siano prima conteggiate tutte le schede, appoggiando così la linea di Donald Trump.
Biden però non sembra disposto ad attendere oltre, infatti la campagna del candidato democratico sta valutando la possibilità di avviare un’azione legale contro il ritardo da parte della GSA nell’avviare il processo di transizione attraverso il quale si rende possibile l’insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca.
La notizia è stata diffusa da alcuni media americani tra i quali il sito Axios. Pare infatti che stando a quanto dichiarato da un funzionario della campagna di Biden l’agenzia, che è guidata da Emily Murphy, nominata da Donald Trump, è tenuta a riconoscere il presidente eletto e sbloccare i quasi 10 milioni di dollari del fondo previsto per il passaggio di consegne.
Inoltre è sempre la stessa agenzia che deve dare le autorizzazioni a lavorare negli edifici governativi alla squadra di transizione. Transizione che però non è stata ancora avviata perché, come spiegato dalla stessa agenzia, “non è chiaro chi sia il vincitore delle elezioni”.
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