Mancano solo pochi giorni all’election day negli Usa, e mentre le procedure di voto per posta continuano a raccogliere le scelte dei cittadini americani, una possibile vittoria del candidato Democratico Joe Biden continua a risultare alquanto probabile stando alle informazioni che giungono da oltre Oceano.
Sono circa 60 milioni i cittadini statunitensi che hanno già espresso la propria preferenza, e secondo uno studio è ancora Joe Biden in vantaggio. Ma cosa farà il candidato Democratico se dovesse diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti?
Il programma di Biden: l’emergenza sanitaria Covid-19
È chiaramente quello della gestione dell’emergenza sanitaria il tema più caldo e sul quale i cittadini americani chiedono a gran voce di essere rassicurati. E se il presidente Donald Trump ai suoi elettori ha promesso il ritorno alla normalità, con Joe Biden la strada che gli Usa imboccheranno sarà completamente diversa.
L’ex vicepresidente di Barak Obama ha infatti duramente criticato la gestione della pandemia di Donald Trump, accusandolo di essersi mosso con eccessivo ritardo nel varare misure volte al contenimento del contagio, ma anche di essere il responsabile per la morte di oltre 200 mila cittadini americani.
Biden accusa Trump di aver gestito male l’emergenza sanitaria in quanto interessato solo agli aspetti che riguardano l’economia del Paese. L’approccio del candidato democratico invece sarebbe stato estremamente più prudente, spiega Biden nel corso dei suoi appuntamenti con gli elettori, sottolineando come le sue posizioni siano in linea con quelle degli esperti sanitari.
Biden mira quindi a trasmettere un’immagine di sé responsabile e rassicurante che se i sondaggi dicono il vero potrebbe aver funzionato e contribuire a portarlo alla Casa Bianca.
Il candidato democratico ha anche confermato l’intenzione di rendere tamponi ed eventuali vaccini, gratuiti e accessibili per tutti i cittadini, confermando in questo modo una linea sulle orme dell’Obamacare. Biden infatti intende allargare la platea dei beneficiari del sistema che aveva sostenuto nella sua precedente esperienza come vice di Barak Obama.
Si è invece dichiarato contrario all’approvazione della riforma sanitaria Medicare for All, progetto che farebbe diventare il governo il fornitore principale di assicurazioni sanitarie per i cittadini statunitensi.
Nel programma di Biden paga minima e penali per le aziende che delocalizzano
Sulla questione del salario minimo i due candidati hanno una visione comune, infatti sia Joe Biden che Donald Trump si sono detti favorevoli all’innalzamento della paga minima oraria a 15 dollari.
Il candidato democratico inoltre ha già fatto sapere che intende introdurre delle penali molto severe per quelle aziende che delocalizzano i propri stabilimenti di produzione.
Mentre per quel che riguarda il commercio internazionale, Biden indica una strada piuttosto diversa da quella che l’attuale presidente Usa ha percorso specie negli ultimi mesi nel portare avanti la guerra commerciale con la Cina, ricordiamo ad esempio il recente ban contro le app cinesi TikTok e WeChat.
Joe Biden intende portare avanti la politica del presidente Obama, manentendo il Paese aperto al commercio internazionale con la conferma dei trattati di libero scambio che erano stati approvati da quella amministrazione, apportando solo alcune modifiche.
Biden promette più tasse per le classi più ricche e per le grandi società industriali per le quali prevede un aumento dell’aliquota attualmente fissata al 21% che verrebbe portata al 28%. Nessun aumento delle tasse invece per chi guadagna meno di 400 mila dollari l’anno.
Biden in politica estera, più vicino alla Cina e meno alla Russia
Se Joe Biden dovesse diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti uno dei maggiori cambiamenti si potrà osservare nella gestione dei rapporti con gli altri Paesi, ed in particolare è previsto un cambio di rotta in due scenari: i rapporti con la Cina e quelli con la Russia.
Il presidente Usa, Donald Trump, era riuscito a raggiungere un certo equilibrio nelle relazioni diplomatiche tra Usa e Russia, a differenza di quanto fatto dall’amministrazione di Barak Obama che aveva fatto crescere la tensione con il Cremlino, situazione poi culminata con l’esclusione di Mosca dal G8 a partire dal 2014, evento che da allora è diventato il G7.
L’amministrazione Obama in cui Biden ricopriva l’incarico di vice presidente in politica estera ha invece migliorato i rapporti con Cuba, con l’Iran e con la Cina. Al tempo stesso però non si può certo dire che sono mancati i conflitti armati in epoca Obama, conflitti cui invece non abbiamo assistito durante l’amministrazione Trump.
L’attuale presidente Usa infatti ha già fatto sapere di avere intenzione di procedere con il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, scrivendo finalmente la parola ‘fine’ su una missione che è durata ormai quasi vent’anni. Un progetto che però lo vede accomunato al suo sfidante, Joe Biden, che ha promesso di fare altrettanto.
Biden sui temi giustizia, diritti civili e ambiente
Nel prgramma di Joe Biden troviamo la cancellazione della pena di morte, l’eliminazione delle carceri private e della libertà su cauzione. Quest’ultima infatti accentua, secondo l’ex senatore del Delaware, la disparità tra classi sociali.
Sulla questione della protesta dell’organizzazione Black Lives Matter, Biden si è pronunciato senza sbilanciarsi troppo ma mostrando comunque un certo favore, mentre si è dichiarato assolutamente contrario al taglio dei fondi destinati alle forze di polizia.
Anche sul tema dei diritti civili Joe Biden intende seguire la strada tracciata dall’ex presidente Barak Obama, riconoscendo i matrimoni gay, e garantendo la libertà di scelta sull’aborto a dispetto della sua fede cattolica. Biden si è anche detto favorevole alla reintroduzione nell’esercito dei transgender.
Quanto all’ambiente, Biden sostiene gli accordi di Parigi e propone di aumentare fino a 1,7 trilioni di dollari la spesa da sostenere per il raggiungimento della neutralità climatica degli Stati Uniti entro il 2050.
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