Una posizione che continua a subire variazioni anche significative, quella che il presidente del Consiglio assume di volta in volta in merito alla spinosa questione del Mes. L’Italia dovrebbe ricorrere all’uso del cosiddetto fondo salva-Stati cui ha diritto di accedere senza condizionalità per sostenere le spese legate al potenziamento della sanità pubblica?
In occasione della conferenza stampa di domenica, il premier Giuseppe Conte sembra aver risposto ‘No’ a questo interrogativo, affermando che il Paese chiederà in prestito i soldi del Mes solo se ci sarà un “fabbisogno di cassa”.
Secondo il presidente del Consiglio infatti i fondi che arriverebbero dal Mes porterebbero un risparmio “molto contenuto” ma soprattutto a fronte di un vantaggio minimo si incorrerebbe nel rischio di dover introdurre “nuove tasse e tagli” per rientrare nel debito incorrendo così in quello che ha definito uno “stigma” sui mercati.
Conte: “Sure lo hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”
Nel corso della conferenza stampa che si è svolta domenica in occasione della presentazione del nuovo Dpcm, il presidente del consiglio nel rispondere alle domande poste dai giornalisti ha spiegato brevemente il suo punto di vista circa la possibilità per l’Italia di ricorrere al fondo salva-Stati per la sanità.
“Senza pregiudizi ideologici ho spiegato che, se avessimo avuto bisogno per un fabbisogno di cassa, ci sarebbe stato anche il Mes” ha spiegato Conte “ma se questo non accade prendere il Mes per risolvere un dibattito politico non serve”.
E non è tutto perché non dobbiamo dimenticare che “i soldi del Mes sono dei prestiti e non possono finanziare spese aggiuntive. Se prendiamo i soldi del Mes dovrò intervenire con nuove tasse e tagli di spese” ha detto ancora il premier concludendo poi che “c’è un rischio, lo ‘stigma’, non quantificabile: Sure l’hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”.
Zingaretti: “non si può liquidare un tema con una battuta alla stampa”
Ha espresso tutto il suo disappunto per le parole del presidente del Consiglio, il segretario dem, Nicola Zingaretti, che sul Mes ha un’opinione completamente diversa e chiede che si affronti il nodo con un dibattito parlamentare.
Dibattito che il premier di fatto non ha certamente negato, tuttavia le dichiarazioni rese in conferenza stampa hanno indicato una direzione chiara che al segretario del Partito Democratico non piace affatto. “Non si può liquidare il tema con una battuta alla stampa” ha replicato Zingaretti “il Mes va discusso in Parlamento”.
Il Pd insomma non l’ha presa bene, con il governatore della Regione Lazio che ha preso una posizione netta contro le parole del premier. “Credo che un tema come il Mes vada affrontato nelle sedi opportune, e non con una battuta in conferenza stampa, perché questo porta uno strascico di polemiche che non è in sintonia con la volontà che abbiamo di dare punti fermi agli Italiani”.
“Credo che in un momento così delicato, con il coronavirus che angoscia milioni di Italiani, bisognerebbe evitare polemiche” ha poi aggiunto Zingaretti “questo clima che stiamo tentando di costruire di solidarietà tra forze di governo è un grandissimo valore aggiunto. Le polemiche sono un errore”.
Al suo fianco si schiera anche Matteo Renzi, che riesce addirittura a parlare di un “grave errore politico” ma soprattutto di un “danno per gli Italiani”. Dopo le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal premier infatti il leader della Leopolda si è sfogato sui social.
“Dicendo no al Mes il premier Conte fa felici Meloni e Salvini, ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore politico e soprattutto un danno per gli Italiani” ha scritto Renzi su Facebook.
Delrio: “Conte aveva detto che del Mes avremmo discusso e deciso in parlamento”
Parlando con l’Ansa anche il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, ha commentato le dichiarazioni rilasciate dal premier Conte. “Il presidente del Consiglio aveva detto che del Mes avremmo discusso e deciso in Parlamento” ha spiegato Delrio “stiamo aspettando il piano del governo per rafforzare e ammodernare la sanità pubblica, soprattutto quella territoriale”.
“La maggioranza ha deciso che questo sarà il percorso e non bastano le battute a cambiarlo” ha poi aggiunto il capogruppo dem, che ha poi concluso: “venga Conte in Parlamento col programma per la sanità pubblica e discutiamo se le risorse del Mes siano le più convenienti, come noi del Pd riteniamo oppure se qualcuno ha idee migliori. Non sono d’accordo con quanto detto ieri da Conte, con il riferimento alle tasse e ai tagli da fare, se dovessimo usare il Mes”.
Resta tuttavia poco chiaro quale sia, nei progetti di Delrio, il piano per ripagare il debito eventualmente contratto dall’Italia qualora decidesse di ricorrere al Mes.
Per Gentiloni il Mes “per l’Italia è una grande opportunità”
Sulla questione del Mes non poteva non esprimersi anche il Commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, che ha parlato di “una grande opportunità per l’Italia”.
Parlando con Repubblica in occasione della conferenza stampa d’apertura online dell’undicesima edizione del Festival della Diplomazia, Gentiloni ha detto a proposito del fondo salva-Stati “abbiamo la possibilità, ma in fondo anche l’obbligo, di usare queste risorse in modo lungimirante”.
“Non si tratta di aggiungere al bilancio ordinario, ma di dedicare queste risorse alle grandi sfide del futuro quali la transizione ambientale, la competitività digitale dell’Europa e la resilienza. In fondo è il lusso di poter affrontare queste grandi sfide del futuro” ha spiegato Gentiloni che ha poi concluso: “farlo con questa ambizione significa identificare poche priorità e concentrare le risorse”.
La replica di Conte: “il Mes non può essere la panacea di tutti i nostri problemi”
Non si è fatta attendere la risposta del presidente del Consiglio, che nel corso della conferenza stampa sulla manovra economica 2021 tenutasi a Palazzo Chigi, ha ribadito la sua posizione sulla questione del Meccanismo Europeo di Stabilità.
“Ieri ho chiarito perché il Mes non può essere la panacea di tutti i nostri problemi” ha dichiarato il premier “mi sembra di essere stato chiaro e non ritorno su questo. Non è che la questione è stata risolta ieri in conferenza stampa: ci sono le sedi opportune per parlarne”.
In poche parole Conte ha sottolineato che le dichiarazioni rese non volevano indicare che il governo aveva preso una decisione definitiva sul Mes, e ha poi fornito ulteriori dettagli che riguardano il dibattito tra le forze della maggioranza.
“Vi anticipo” ha spiegato Conte “siccome le forze di maggioranza hanno chiesto un momento di confronto, ritengo quantomeno opportuno un confronto politico per definire le priorità, per definire un patto in vista della fine della legislatura”.
Conte ha poi anche sottolineato che “in questa fase il Movimento 5 Stelle ha già fissato un appuntamento importante” riferendosi agli Stati Generali dai quali dovrebbe emergere finalmente una linea politica nitida, che fino ad oggi, da quanto i 5 Stelle hanno vinto le politiche del 2018, non c’è mai stata.
Il premier ha quindi ribadito l’importanza di “definire prima questo passaggio, a meno che il Movimento non sia in condizioni per anticipare”. Affermazioni queste che hanno incontrato finalmente l’approvazione del segretario del Pd, Nicola Zingaretti che via Twitter ha commentato: “bene Giuseppe Conte sul patto di legislatura per cambiare l’Italia, avere una visione e dare sicurezza”.
Bene @GiuseppeConteIT sul patto di legislatura per cambiare l’Italia, avere una visione e dare sicurezza
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) October 19, 2020
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