Il vertice a Palazzo Chigi è terminato alle prime luci del mattino, e alla fine dell’incontro le forze che compongono l’esecutivo hanno deciso che il nuovo Dpcm dovrà essere introdotto molto prima del previsto.

Non ci sarà il tempo, a quanto pare, per verificare l’efficacia delle nuove misure imposte con il Dpcm entrato in vigore a partire dal 14 ottobre, quello che tra le altre cose vieta gli sport di contatto a livello amatoriale e fissa nuovi limiti per i bar e ristoranti, ma anche per feste e ritrovi tra amici.

L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, dietro le insistenze dei ministri Speranza e Franceschini, ha deciso che un altro Dpcm dovrà essere introdotto non più tardi di lunedì 19 ottobre. Il premier e i capi delegazione dovranno prima fare il punto con i presidenti delle Regioni e l’Anci, poi si ritroveranno nella serata per il Consiglio dei ministri sulla legge di Bilancio.

Il Dpcm arriva in anticipo con coprifuoco alle 22, chiusura palestre, parrucchieri ed estetiste

Sono stati registrati oltre 10 mila nuovi casi di contagio nel giro delle ultime 24 ore a fronte di circa 150 mila tamponi. Stiamo parlando quindi di una percentuale di positivi, sul totale dei tamponi effettuati, ancora nettamente inferiore a quella che si registrava nel nostro Paese quando l’epidemia aveva raggiunto a marzo il suo picco più alto come novi contagiati.

Il record di nuovi casi positivi che era stato registrato in Italia nella fase più acuta dell’emergenza è di oltre 6 mila casi e risale al 21 marzo. I tamponi fatti quel giorno però erano molti meno, intorno ai 26 mila, quindi la percentuale di positivi per tampone effettuato era molto più alta rispetto a quella rilevata oggi.

La situazione però desta non poche preoccupazioni ed il governo ha deciso di accelerare i tempi, emanando con largo anticipo un nuovo Dpcm contenenti misure più stringenti che dovrebbero ridurre la diffusione del Coronavirus.

Stando alle anticipazioni che arrivano da Palazzo Chigi, il Dpcm che arriverà tra domenica e lunedì conterrà sia il coprifuoco alle ore 22 in tutta Italia, con la chiusura anticipata di tutti i locali pubblici come bar, pub e ristoranti. In ogni caso non si tratterà, stando a quanto trapelato da fonti del governo, di un divieto assoluto di uscire, ma sarà una misura finalizzata a ridurre la movida.

Tra le misure che verranno introdotte con il nuovo Dpcm è attesa anche la chiusura delle palestre, che però potrebbe non interessare l’intero territorio nazionale ma solo le regioni più colpite. Si è anche parlato di imporre la chiusura delle palestre per le sole regioni con un indice Rt superiore a 1, ma in questo modo resterebbero escluse solo due regioni, perché il valore è ormai stato superato praticamente in tutta Italia.

Potrebbero chiudere anche parrucchieri ed estetiste, e persino cinema e teatri, ma anche in questo caso dovrebbero essere le singole regioni a decidere in che modo intervenire in base all’andamento del contagio.

Per quel che riguarda invece la chiusura delle scuole, pare che per il momento verrà rimandata. Il nuovo Dpcm infatti non imporrà l’interruzione dell’attività scolastica e quindi niente obbligo di didattica a distanza, che comunque è caldeggiata dal Comitato Tecnico Scientifico. Inoltre alcune regioni potrebbero anche su questo tema decidere in maniera autonoma per misure più stringenti, come già fatto dal governatore De Luca in Campania.

Speranza parla di “massima sintonia tra governo e regioni”

Il ministro della Salute è uno degli esponenti dell’esecutivo che spinge per l’adozione di misure più stringenti. Circa i nuovi provvedimenti da adottare ha dichiarato che “il governo è al lavoro per dare vita nel più breve tempo possibile al nuovo Dpcm. Sul terreno delle nuove misure serve costruire, a partire da questa riunione, la massima sintonia tra Governo e Regioni”.

Nel corso della riunione con le Regioni è intervenuto anche il ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, secondo il quale per quel che riguarda le scuole è necessario “modulare gli interventi per garantire il diritto allo studio e, allo stesso tempo, aumentare il livello di sicurezza sanitaria dei territori”.

“Oggi dobbiamo avere la massima flessibilità, modulare gli interventi con una concertazione, e in questa direzione andremo anche a livello governativo” ha detto poi Manfredi, che ha poi ricordato che già si utilizza “un sistema flessibile con una parte di lezione in aula e una parte a distanza. Bisogna utilizzare questo sistema che va modulato territorio per territorio per rispondere a quelle che sono le necessità di sicurezza sanitaria, senza ridurre il diritto allo studio degli studenti”.

Ricciardi suggerisce di varare provvedimenti mirati per regioni con Rt superiore a 1

Il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di medicina dell’Università Cattolica di Roma ha infatti affermato: “data la situazione molto grave di circolazione del virus, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive”.

“Le chiusure nelle zone dove l’indice di contagio è superiore a 1, dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali” ha spiegato ancora Ricciardi “mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese. Punto cruciale è la sicurezza nei mezzi di trasporto pubblico e il loro rafforzamento”.

L’esperto ha anche ricordato che tracciare i contagi sta diventando sempre più difficile per le Asl. “Le Asl non sono più in grado di tracciare i contagi” ha spiegato Ricciardi “quindi la strategia di contenimento del virus non sta funzionando. Questo è dovuto a due fenomeni in atto in molte regioni: il mancato o ritardato rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione e ai migliaia di focolai in atto”.

Ricciardi ha poi concluso definendo la situazione “molto grave” nonostante al momento a fronte di un elevato numero di nuovi casi accertati, la percentuale di malati gravi e di decessi rimane estremamente bassa, ma l’esperto del ministero della Salute si riferisce solo al conteggio dei positivi. “Le regioni stanno andando verso la perdita del controllo dei contagi” ha concluso.

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