Con l’esplosione della pandemia e le conseguenti misure restrittive imposte nel periodo di lockdown, l’esecutivo si è trovato costretto ad introdurre delle garanzie per i lavoratori di quelle imprese che sono state maggiormente colpite dal lato economico.

Il governo guidato da Giuseppe Conte ha quindi introdotto il divieto per i licenziamenti, che a breve però è destinato a giungere a scadenza e a quanto si apprende dalle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli (M5s), non sarà prorogato oltre la fine del 2020.

Non ci sono le condizioni, secondo il titolare del dicastero, di prorogare ancora una volta il blocco dei licenziamenti, la cui scadenza era già stata spostata fino all’autunno.

“Non credo ci siano le condizioni per prorogare” lo stop ai licenziamenti oltre il gennaio 2021, ha spiegato infatti Patuanelli nel corso della trasmissione Porta a Porta in onda su Rai 1. “Credo sia stato necessario il blocco dei licenziamenti” ha detto ancora il ministro “ma credo sia impensabile il prolungamento”.

Patuanelli sul Recovery Fund, si userà “per fare cose che mai si pensava perché non c’erano le risorse”

Nel corso della trasmissione il ministro Patuanelli ha parlato anche del Recovery Fund e dei soldi che dall’Europa saranno destinati all’Italia a partire dal 2021, e che dovranno essere utilizzati per far ripartire l’economia del Paese, in ginocchio per via delle misure restrittive imposte nel tentativo di arginare la diffusione del Covid-19.

Per iniziare a ricevere i fondi previsti ci dovrà prima essere l’approvazione da parte della Commissione Ue del piano per il rilancio del Paese che il governo sta mettendo a punto, e per il quale ha gettato le basi nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, la Nadef approvata nei giorni scorsi dalla Commissione Bilancio della Camera.

Le premesse non sono delle migliori, questo va detto, specialmente all’indomani della pubblicazione delle stime del Fondo Monetario Internazionale che nel suo World Economic Outlook delinea per l’Italia uno scenario ben più buio di quanto emerge nelle previsioni dell’esecutivo. Secondo il parere degli esperti del FMI l’Italia sarà l’ultimo Paese dell’Ue a riprendersi dalla crisi economica legata al Coronavirus.

Dalle parole di Stefano Partuanelli traspare però un immotivato ottimismo. “Noi dobbiamo portare avanti una sfida veramente impegnativa, data dalle risorse che arrivano dall’Ue” afferma “la sfida è quella di riuscire a investire i soldi e non spenderli”.

“Non possiamo pensare di fare somme di piccole misure” spiega il ministro dello Sviluppo Economico “dobbiamo incidere profondamente con poche misure ad alto impatto. Oggi dobbiamo utilizzare le risorse per fare cose che mai si pensava perché non c’erano le risorse”.

Patuanelli individua due grandi temi sui quali l’Italia dovrebbe scommettere: l’innovazione attraverso la digitalizzazione del Paese, e la transazione energetica, senza però andare ad incidere sugli asset industriali.

Impossibile non toccare poi il problema della diffusione dei contagi da Covid-19, e quindi delle possibili restrizioni da introdurre nei prossimi mesi. “Quello che accadrà a dicembre è impossibile da dire, nessuno ha la sfera di cristallo” ha dichiarato Patuanelli “non prevediamo un lockdown completo, certamente non dell’attività produttiva”.

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