Dopo aver letto sui vari media tutta una serie di possibili misure che sarebbero state introdotte in Italia entro il 7 ottobre, arriva oggi la notizia che il nuovo Dpcm slitta di una settimana. L’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto però viene introdotto da subito, anche se la stretta in tal senso lascia un minimo ‘spazio di manovra’.
Il governo, stando a quanto riportato da Repubblica, intende far slittare di una settimana il nuovo Dpcm con le misure di contrasto al Covid-19. La decisione sarebbe arrivata dopo un intero giorno di riunioni delle forze di governo, e prevede la proroga del Dpcm attualmente in vigore fino al 15 ottobre per evitare un vuoto normativo.
Si emana però un decreto con il quale si impone l’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto, e si proroga lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. In tal modo il governo Conte prende tempo, continua ad esaminare i dati riguardanti la curva del contagio, e si prepara a varare ulteriori misure restrittive qualora necessario.
Le misure che verranno inserite nel nuovo Dpcm saranno però meglio concordate anche con le Regioni, e nel frattempo l’esecutivo auspica che la loro necessità venga “assorbita” dai cittadini.
Quanto all’obbligo di mascherina anche all’aperto preannunciato in questi giorni da tutti i media, impone di portare con sé la mascherina, ma non di indossarla dal momento in cui si mette il piede fuori dalla porta di casa. Nel decreto emanato nella giornata di ieri leggiamo:
“obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consum di cibi e bevande, restando esclusi detti obblighi”.
L’esecutivo ha quindi deciso di rinviare il nuovo DPCM, ma come mai questo ritardo? Secondo quanto riportato da Repubblica sarebbe anche una questione di tempi. Infatti il Dpcm che era in vigore fino a ieri, scade nella giornata di oggi, 7 ottobre.
Per fare un nuovo Dpcm occorre prorogare lo stato di emergenza, cosa che verrò fatta in Cdm nella giornata di oggi appunto, dopo aver preso atto delle risoluzioni votate dal parlamento, cosa che doveva essere fatta ieri, ma che per assenza del numero legale alla Camera è stata rimandata ad oggi. Il decreto comunque verrà pubblicato in gazzetta ufficiale nella giornata di domani, 8 ottobre.
Emanando oggi il nuovo Dpcm, questo potrebbe avere valenza solo fino alla fine dello stato d’emergenza che fino ad ora era fissata alla data del 15 ottobre. Questo significa che un eventuale Dpcm emanato prima di quella data potrebbe avere validità solo fino a quella data.
Ecco perché il governo ha provveduto a prorogare intanto lo stato di emergenza fino al 31 gennaio, così quando tra una settimana sarà emanato il nuovo Dpcm la sua validità potrà essere anche di diversi mesi.
Quali sono le misure che dovrebbero essere contenute nel nuovo Dpcm?
Il nuovo Dpcm Conte sarà emanato solo tra una settimana, ma le misure che potrebbe contenere non dovrebbero presentare grandi differenze rispetto a quanto illustrato nei giorni scorsi dai maggiori media italiani.
Su Il Messaggero leggiamo che il nuovo Dpcm dovrebbe assegnare all’esercito una funzione di controllo nei luoghi di maggiore aggregazione, si parla ovviamente dell’obbligo di mascherina – che come abbiamo visto è già stato esteso a tutto il territorio nazionale anche se a maglie relativamente larghe – e della chiusura anticipata di locali quali bar e ristoranti.
Il nuovo Dpcm dovrebbe anche contenere l’aggiornamento della lista dei Paesi a rischio, e i nuovi limiti per la partecipazione ad eventi pubblici e privati.
Per quel che riguarda l’uso dell’esercito per assicurare il rispetto delle misure anti-contagio, dal ministero dell’Interno è già arrivato il via libera per potenziare l’operazione di vigilanza attraverso i militari impegnati nell’operazione ‘strade sicure’.
Si esclude la possibilità che con il nuovo Dpcm venga introdotto un nuovo lockdown generale, ma non si esclude invece la possibilità di lockdown circoscritti ad alcune aree specifiche in cui si registrano focolai di contagi ritenuti importanti.
Quanto all’imposizione di chiusure anticipate per locali commerciali quali bar e ristoranti, si ipotizza l’obbligo di abbassare la saracinesca entro le 22, o forse entro le 23. L’incertezza è dovuta al fatto che non sono pervenute ancora indicazioni ufficiali nel merito, ma appare chiaro che in questo modo si cerca di limitare gli assembramenti. Restano comunque seri dubbi sull’efficacia che un provvedimento simile potrebbe avere in tal senso.
Con il nuovo Dpcm potrebbero anche essere imposti nuovi limiti e nuove regole per le feste private, confermati gli ingressi contingentati per negozi e ristoranti, e la chiusura delle discoteche. Rimangono in vigore anche i limiti per la partecipazione ad eventi come spettacoli teatrali o manifestazioni sportive, con un tetto massimo di 1.000 persone se l’evento è all’aperto, 200 se al chiuso.
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