Manca solo un mese alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con i sondaggi che continuano a preannunciare la vittoria dello sfidante democratico, Joe Biden, e non smettono di piovere grane su Donald Trump, ora alle prese con le azioni legali intraprese dal miliardario patron della Tesla, Elon Musk.
L’eccentrico multimilionario ha infatti annunciato di aver intenzione di trascinare l’amministrazione Trump in tribunale per via dei dazi imposti alla Cina sull’import di alcune componenti per auto prodotte dalla Tesla.
Secondo quanto riportato dai media a stelle e strisce, la nota casa automobilistica ha già presentato la sua azione legale nei confronti dell’amministrazione Trump presso la Us Court of International Trade di New York.
Lo scopo della causa intentata da Elon Musk è quello di far dichiarare illegali i dazi e al contempo ottenere la restituzione di quanto già pagato. Nello specifico l’azione legale riguarda i dazi del 25% che sono stati imposti dall’Ufficio del Commercio federale statunitense ‘US Trade representative’ che riguardano una lista di prodotti importati dalla Cina.
Si tratta perlopiù di componenti quali computer e schermi touch che vengono utilizzati per la produzione di auto elettriche tra le quali anche la Model 3 di Tesla appunto.
I legali della Tesla stanno concentrando il fuoco sulla List 3, entrata in vigore nel 2018 stabilendo dazi al 25% su 200 miliardi di import dalla Cina, nonché sulla List 4 che a partire dal 2019 impone tariffe del 7,5% su 120 miliardi di dollari di importazioni.
Secondo i legali della Tesla, che hanno depositato la tesi alla Court of International Trade, i dazi sono “arbitrari, frutto di un capriccio e di un abuso di potere discrezionale”. Il destinatario dell’azione legale intrapresa da Elon Musk è Robert Lighthizer, numero uno del US Trade Representative, ed era stato lui stesso ad escludere Tesla dall’elenco delle società esentate dai dazi sui computer e sui display importati dalla Cina.
Insieme a Tesla anche Ford, Mercedes e Volvo
Una battaglia, quella dei legali della Tesla, che però non riguarda solo la casa automobilistica di Elon Musk. La stessa azione legale è stata intrapresa anche da altre cause automobilistiche come Volvo, Mercedes-benz e Ford.
La nota casa automobilistica tedesca accusa il governo di Donald Trump di aver dato origine ad una “guerra commerciale senza precedenti, senza limiti, smisurata, che colpisce le importazioni dalla Repubblica popolare cinese per un valore superiore ai 500 miliardi di dollari”.
Le grandi case automobilistiche non sono le uniche imprese statunitensi a mostrarsi evidentemente preoccupate dalla politica estera di Donald Trump, che continua a prendere di mira il mercato cinese, senza troppo riguardo per le ripercussioni sulle imprese made in USA.
Impossibile non ricordare a tal proposito l’ordine esecutivo emesso dal presidente USA per bandire dal mercato la app TokTok, di proprietà della società cinese ByteDance, e WeChat della Tencent.
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