Non sono bastate le esternazioni di alcuni personaggi di spicco della politica britannica, né le dichiarazioni puntualmente riportate dai giornali, di personaggi politici che poca se non alcuna voce in capitolo hanno con le decisioni politiche del Regno Unito.
L’Internal Market Bill, la legge proposta dal premier Boris Johnson per preservare l’intergrità territoriale del Regno Unito e garantire al tempo stesso che non verranno posti nuovamente confini tra Irlanda e Irlanda del nord nel rispetto dell’Accordo del Venerdì Santo, è passata alla Camera dei Comuni.
La notizia è stata riportata nella giornata di oggi, 15 settembre, dall’Ansa. L’Internal Market Bill supera infatti il primo scoglio per il suo iter di approvazione, il che vuol dire che la legge che violava il diritto internazionale secondo quanto ammesso dallo stesso segretario di Stato britannico per l’Irlanda del Nord, potrebbe completare il suo iter ed entrare in vigore a breve.
L’Internal Market Bill approvato dalla Camera dei Comuni
La legge proposta da Boris Johnson è stata approvata dalla Camera dei Comuni con 340 voti favorevoli e 263 contrari. Si registrano delle astensioni da parte di alcuni rappresentanti dei Tory, si tratterebbe di una trentina di parlamentari che non condividono le posizioni del premier sul tema Brexit e che hanno pertanto contestato le sue recenti scelte.
Si sono presi il disturbo di criticare le scelte operate da Boris Johnson sul tema Brexit diverse ‘vecchie glorie’ della politica britannica, come i cinque premier precedenti, vale a dire John Major, Tony Blair, Gordon Brown, David Cameron e Theresa May, che peraltro siede ancora in parlamento tra i Tory.
Johnson ha naturalmente difeso le scelte del governo spiegando che a suo avviso le posizioni dell’Ue indicano che Bruxelles non è “in buona fede”, nel mostrare un approccio “estremo” per quel che riguarda i prossimi colloqui con Londra per il raggiungimento di un accordo commerciale.
Accordo che continua a sembrare sempre più difficile da raggiungere visto il muro contro muro ormai in atto tra le due parti. Inaccettabili per un Paese sovrano quale il Regno Unito, le pretese dell’Ue, che vorrebbe imporre un vero e proprio confine doganale tra Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito, compromettendo l’integrità territoriale del Paese.
Attraverso l’approvazione della legge sul mercato interno (Internal Market Bill) invece sarà possibile spingere i 27 Paesi membri dell’Ue verso un compromesso negoziale con il Regno Unito sul libero scambio.
Il premier Johnson ha garantito che in nessun caso il suo governo ripristinerà barriere tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda, nel rispetto dell’accordo del Venerdì Santo siglato tra Londra e Dublino nel 1998.
Lo scenario più realistico, circa l’iter di approvazione dell’Internal Market Bill, adesso è quello di modifiche che verranno apportate attraverso alcuni emendamenti che potrebbero riuscire nell’intento di ridimensionare l’impatto della proposta sui rapporti con i partner internazionali.
Il testo della proposta di legge, stando ai programmi, dovrebbe arrivare in Commissione il 22 settembre, dopodiché sarà presentato alla Camera dei Lord per l’approvazione finale.
Johnson ha sottolineato nel suo discorso alla Camera dei Comuni che si tratta di un testo che mira “a garantire l’integrità politica ed economica del Regno Unito, da cui tanti posti di lavoro e tante vite dipendono”.
La nuova legge, secondo quanto spiegato dallo stesso Boris Johnson, punta a preservare la libera circolazione interna al Paese, ed in particolare “l’Irlanda del Nord come parte integrante” del Regno Unito. Si ribadisce quindi l’importanza di rispettare l’Accordo di Pace del Venerdì Santo che stabilisce che tra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord non vi siano barriere.
Come funziona la Legge sul Mercato Interno approvata dalla Camera dei Comuni?
L’Internal Market Bill, o in italiano Legge sul Mercato Interno, è un progetto di legge che intende rimettere in discussione alcuni punti dell’accordo precedentemente raggiunto da Londra e Bruxelles sulla Brexit.
L’accordo in questione è il Withrawal Agreement, e fu siglato lo scorso 24 gennaio 2020 dallo stesso Boris Johnson. Alcuni punti che furono allora sottoscritti però potrebbero subire delle modifiche proprio in seguito all’approvazione dell’Internal Market Bill, e potrebbero essere istituiti regolamenti diversi da qualli stabiliti all’epoca dell’accordo.
Parte dell’accordo prevedeva che per l’Irlanda del Nord continuassero ad essere in vigore alcune norme europee anche dopo l’uscita dall’Ue del Regno Unito, ed in questo modo si evitava il confine con la Repubblica d’Irlanda, di fatto spostandolo tra l’Irlanda e la Gran Bretagna.
Con l’Internal Market Bill si vanno ad annullare anche alcune disposizioni sul commercio tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna che erano state fissate con il Withdrawal Agreement. Tra queste vi era anche l’obbligo di presentare una dichiarazione di esportazione, e si stabiliva che l’Ue ha il diritto di controllare i sussidi statali concessi alle società con sede nell’Irlanda del Nord.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.