L’obbligo parte da oggi, 17 agosto 2020, e riguarda tutto il territorio nazionale, dove in tutte le strade, le piazze, le pertinenze dei locali si dovrà indossare la mascherina a partire dalle ore 18 e fino alle ore 6.

La nuova norma contenuta nell’ultimo Dpcm Conte sarà valida dal 17 agosto al 7 settembre e arriva dopo una riunione con i governatori delle regioni. Il provvedimento emanato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte si basa sull’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza (LeU) che inoltre chiude per il resto dell’estate discoteche e sale da ballo.

“Sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico” si legge nel testo dell’ordinanza del ministro Speranza.

Diamo un segnale al Paese che bisogna tenere alta l’attenzione. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza” dice ancora il ministro.

In Italia continuano ad aumentare i positivi ma la malattia è latitante

Su Repubblica leggiamo “gli oltre 600 contagi di ieri (15 agosto ndr), la crescita costante dei numeri, i ragazzi ricoverati in condizioni severe spaventano il governo”. In realtà il primo dato che si evince dai numeri è che la stragrande maggioranza dei positivi sono completamente asintomatici.

Il numero di persone ricoverate con il Covid-19 in terapia intensiva è in lieve aumento, ma siamo attualmente a 58 in tutta Italia, vale a dire circa lo 0,0001% della popolazione, mentre il totale delle persone ricoverate con sintomi è attualmente di 810, cioè poco più dello 0,001% dell’intera popolazione italiana.

Il resto delle persone trovate positive al virus sono persone che stanno bene, non hanno sintomi e sappiamo che hanno il coronavirus solo grazie al tampone. In tutto gli asintomatici oggi 17 agosto 2020 sono 13.999 in Italia, un dato che dovrebbe essere invece confortante proprio perché indica che oggi nel nostro Paese il virus ha una percentuale di persone con sintomi estremamente bassa.

Discoteche chiuse e mascherine dalle 18 alle 6

Il governo però decide di varare nuove misure restrittive che in sintesi impongono l’uso della mascherina anche all’aperto in tutte le strade, le piazze e gli spazi di pertinenza dei luoghi pubblici nei quali potrebbero crearsi degli assembramenti, dalle 18 alle 6. Inoltre si decide di far chiudere le discoteche, le sale da ballo e altri locali similari.

Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che ha concordato con la chiusura delle discoteche e l’obbligo di mascherine anche all’aperto dalle 18 alle 6, ha commentato il provvedimento ricordando che l’Italia è comunque uno dei Paesi più sicuri dal punto di vista della gestione dell’emergenza sanitaria.

Restiamo uno dei Paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; questa condizione non è causale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili. Utilizziamo il passaggio parlamentare del dl agosto per ristorare le attività che subiranno perdite” ha dichiarato Boccia.

Il provvedimento tra l’altro fa venire meno la deroga al Dpcm che fino ad ora aveva consentito ai presidenti delle Regioni di aprire le discoteche con proprie ordinanze.

Si parla di un sostegno economico da destinare ai gestori di quei locali della ‘movida’ che verranno penalizzati dal nuovo Dpcm, come aveva accennato nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli (M5s). La somma che sarebbe stata messa sul tavolo, secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbe di 100 milioni di euro.

Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo” dice il ministro Patuanelli, che ha poi aggiunto: “faremo il possibile per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite, trovando delle poste di ristoro specifiche anche nel dl agosto”.

Per quel che riguarda poi l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto dalle 18 alle 6, c’è stato un confronto non facile tra il governo e alcuni presidenti di regione, che hanno chiesto di procrastinare almeno di una settimana le misure contenute nel nuovo Dpcm.

Le regioni infatti avevano chiesto al governo, nelle ore precedenti l’emanazione del nuovo Dpcm che impone mascherine all’aperto e chiusura discoteche e sale da ballo, di non adottare alcun provvedimento lasciando invece che fossero le singole regioni a decidere per misure più restrittive in base all’andamento dei contagi, come fatto ad esempio da Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e da Luca Zaia in Veneto, che avevano imposto che si ballasse solo con mascherina e con locali pieni soltanto per metà rispetto alla capienza.

Se la maggior parte delle regioni ha alla fine accettato il provvedimento emanato dal presidente del Consiglio, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, si è detto contrario alla decisione e ha chiesto “di individuare una mediazione, quale l’introduzione dell’obbligatorietà delle mascherine sulle piste da ballo, che potesse garantire agli esercizi interessati di poter proseguire le loro attività”.

Con la chiusura delle discoteche “a rischio 4 miliardi di euro”

Il governo decide quindi di seguire ancora una volta la linea della massima cautela, costi quel che costi. Si adottano misure preventive delle quali spesso non è neppure dimostrata l’efficacia, come l’obbligo di indossare la mascherina, questione sulla quale la scienza si divide nettamente.

Invece i risultati certi si ottengono, ma sono tutt’altro che positivi, sul lato economico. A lanciare l’allarme dopo la decisione di chiudere le discoteche è il Silb (sindacato italiano locali da ballo) il quale avverte che con lo stop contenuto nel nuovo Dpcm “sono a rischio quattro miliardi di euro”.

Questo è l’importo annuale del fatturato di questi esercizi in Italia. “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo” spiega Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna.

Quanto ai soldi che il governo continua a promettere alle aziende che penalizza coi suoi Dpcm? “Finora non è arrivato un euro” spiega il presidente Indino “ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”.

E nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la sentenza del Tar cui il Silb ha presentato ricorso d’urgenza per il ripristino delle modalità di apertura dei locali.

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