Qualche settimana fa si è molto parlato della app TikTok e del modo in cui, secondo l’amministrazione Trump, questa sia di fatto uno strumento nelle mani dello spionaggio cinese. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha infatti dichiarato che la app di proprietà della ByteDance semplicemente “passa le informazioni dei cittadini al partito comunista cinese”.
È per questo che secondo la Casa Bianca la app starebbe mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini americani, i cui dati personali raccolti dalla app TikTok verrebbero trasmessi a Pechino. Il presidente Usa, Donald Trump, ha quindi fatto sapere che il mercato USA presto chiuderà alla popolare app social cinese.
Ed è qui che entra in gioco Bill Gates, con la sua Microsoft pronta ad acquisire proprio la app ‘incriminata’ TikTok. Secondo l’agenzia Reuters, la app vale circa 50 miliardi di dollari con i suoi 800 milioni di utenti, e sarebbe un’ottima soluzione per garantire il suo accesso al mercato USA.
Trump sull’acquisto di TikTok da parte di Microsoft
Tuttavia, almeno in un primo momento, il presidente USA non ha mostrato il minimo entusiasmo nell’apprendere la notizia della possibile acquisizione di TikTok da parte di Microsoft. Una posizione, quella del tycoon, che però sembra essere alquanto cambiata a distanza di un paio di giorni appena.
Nel frattempo però la Cina, stando a quanto riportato da IlSole24Ore, ha accusato il governo degli Stati Uniti di ‘totale intimidazione’ nell’ambito della vendita ad una azienda statunitense. “È un’azione che va contro i principi del mercato e quelli di apertura, trasparenza e non discriminazioni del Wto” ha affermato a tal proposito il portavoce del ministro degli esteri cinese Wang Wenbin.
Ma la Microsoft è più che determinata a procedere con l’acquisto delle attività di TikTok negli Usa, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda. A dare forza all’azione della multinazionale americana sarebbe intervenuto anche il colloquio telefonico tra il presidente Trump e l’amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella.
Nel corso della telefonata il CEO di Microsoft sembra essere riuscito ad ottenere una sorta di “benedizione” all’acquisto di TikTok, ma i tempi stringono. È stata infatti tracciata una vera e proprie deadline, fissata al 15 settembre, data entro la quale l’acquisizione dovrà essere completata o il mercato USA per la app social cinese sarà chiuso.
La scadenza del 15 settembre è stata stabilita intanto anche dal Comitato sugli investimenti stranieri negli USA (Cfius), che ha il compito di supervisionare i negoziati.
Intanto la società cinese ByteDance, proprietaria di TikTok ha annunciato lo spostamento della sede della società da Pechino a Londra, dopo che nei giorni scorsi, in seguito alle minacce da parte del governo USA di mettere al bando la app negli Stati Uniti, aveva fatto sapere di essere disposta a cedere il 100% delle proprie attività oltreoceano pur di evitare il ban.
In seguito alla telefonata tra il CEO di Microsoft ed il presidente Trump la posizione di quest’ultimo sembra essersi notevolmente ammorbidita, ed ora le trattative sembrano procedere di gran lena, con la data del 15 settembre come punto di riferimento.
Cosa succederà prima del 15 settembre
A partire da agosto le aziende hanno 45 giorni di tempo per definire l’accordo, e il lavoro è appena agli inizi, infatti la maggior parte dei dettagli del piano per l’acquisizione sono ancora mancanti, compreso il prezzo.
Dal canto suo Microsoft si è impegnata ad elevare il livello di sicurezza, di privacy e sicurezza digitale dell’app TikTok e, cosa più importante, a far spostare tutti i dati riguardanti cittadini americani dai server situati fuori dal Paese agli Stati Uniti.
Nell’ambito del raggiungimento dell’accordo tra le due parti non è da escludere la possibilità che Microsoft inviti altri investitori americani affinché possano acquisire quote di minoranza della società.
Quanto alle ripercussioni di una eventuale acquisizione da parte di Microsoft di TikTok, Bloomberg sottolinea che potrebbe assumere una importanza che supera il mero destino dell’applicazione social cinese, andando a toccare invece l’ambito del mercato unico. Si tratterebbe infatti del primo eclatante caso di ingerenza da parte dell’amministrazione USA nell’ambito privato, e ciò rappresenterebbe quindi un duro colpo al processo di globalizzazione.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.