Arriva ancora via Twitter il messaggio del presidente USA, che questa volta propone di rinviare le elezioni previste per il mese di novembre 2020, il motivo? Potrebbero esserci dei brogli con il metodo del voto per corrispondenza imposto per via dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

Il Tweet di Donald Trump come di consueto non lascia tanta libertà alla fantasia. Votazioni che si svolgono esclusivamente per posta sarebbero inaccurate e fraudolente secondo il presidente USA, che su Twitter scrive: “con un sistema di voto per corrispondenza (non mi riferisco all’Absentee Voting, che invece va bene), quelle del 2020 saranno le elezioni più inaccurate e fraudolente della storia”.

Nel suo tweet Trump continua poi affermando: “sarà un grande imbarazzo per gli Stati Uniti. Non sarebbe meglio posticipare il voto finché la gente non sarà in grado di votare propriamente, in modo corretto e sicuro???”.

Come si può osservare dal post originale su Twitter, è proprio in questi termini che si è espresso il presidente degli Stati Uniti. Tra l’altro rinviare la data delle elezioni presidenziali non è nei poteri dell’inquilino della Casa Bianca.

Secondo Repubblica si tratta solo “dell’ennesima provocazione di un leader in caduta libera nei sondaggi, indietro di almeno otto punti rispetto all’avversario Joe Biden, e che probabilmente cerca di mettere le mani avanti”.

L’attuale presidente USA, secondo Repubblica, starebbe tentando già da ora di screditare un risultato preannunciato dai sondaggi, che lo danno indietro di almeno 8 punti rispetto al suo sfidante, il candidato Democratico Joe Biden.

In una intervista rilasciata alla rete conservatrice Fox News, il presidente USA avrebbe affermato a proposito della sfida rappresentata dalle elezioni di novembre 2020 “devo vedere. Non vi dirò di sì e non vi dirò di no. Non sono un buon perdente, non mi piace perdere“.

I dati del Dipartimento del Commercio

Se in Italia l’emergenza coronavirus ed in particolare le misure restrittive imposte nella fase di lockdown hanno messo in ginocchio l’economia, negli Stati Uniti la situazione non è molto diversa. Tanto verrebbe punito dagli elettori il nostro premier Conte, tanto probabilmente rischia di pagare il prezzo della crisi il presidente USA Donald Trump, indipendentemente dal modo in cui ha gestito l’emergenza.

Il post di Trump su Twitter pare essere arrivato proprio a ridosso della pubblicazione dei dati del Dipartimento del Commercio, grazie ai quali si prende atto di una situazione tutt’altro che incoraggiante dal punto di vista economico.

Gli Stati Uniti infatti sembra che siano ufficialmente entrati in recessione nel secondo trimestre, con un PIL a -32,9. Si tratta del peggior risultato dal 1947, cioè dal primo anno in cui il Governo ha avviato le sue rilevazioni.

Intanto, tra poche ore, prenderà la parola l’ex presidente USA, Barak Obama, che dal palco commemorerà l’icona dei diritti civili John Lewis. Tutta la nazione assisterà al discorso del vecchio inquilino della Casa Bianca, e questo potrebbe distogliere l’attenzione di buona parte della stampa internazionale.

Il presidente Trump si è in più occasioni espresso contrario rispetto al voto per corrispondenza, che a suo dire danneggerebbe il suo partito. “Non si eleggerebbe più un candidato repubblicano in questo Paese” ha affermato il tycoon.

Non ha importanza in ogni caso, perché posticipare le elezioni negli USA non è possibile. Su Repubblica leggiamo che “secondo una legge firmata dal presidente John Tyler a metà Ottocento, le elezioni presidenziali si svolgono necessariamente il primo martedì di novembre, e non ci sono stati slittamenti nemmeno durante le guerre”.

Per modificare la data delle elezioni sarebbe necessaria l’approvazione del Congresso, il che rende la cosa di fatto non possibile visto che sono i Democratici a controllare la Camera. Il mandato del presidente si esaurisce sempre alla data del 15 gennaio, e nessun presidente può continuare ad occupare la Casa Bianca se non si sono svolte nuove elezioni.

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