Continua a non essere chiara la posizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte circa la possibilità di ricorrere all’uso del Mes da parte dell’Italia, ma quel che è chiaro è che rispetto alle nuerose dichiarazioni che ha lasciato fino a qualche settimana fa, ora ha cambiato idea.
Il premier infatti aveva più e più volte ribadito il suo no all’uso del Mes, ma ora la sua posizione non è più così chiara. “Mes no, Eurobond sì” diceva a inizio aprile il presidente del Consiglio, e ancora “Il Mes è inadeguato, gli Eurobond sono una soluzione, una risposta seria e adeguata”. Il Mes infatti, per ammissione dello stesso premier, è “pensato per shock asimmetrici” non per una crisi di queste proporzioni e di questa natura.
E quando la cancelliera tedesca, Angela Merkel, solo qualche giorno addietro invitava l’Italia a fare uso del Mes, perchè l’Europa non ha “attivato il Mes perché resti inutilizzato”, il presidente del Consiglio replicava: “a fare di conti sono io”. Evidentemente però non è esattamente così, perché adesso quanto all’uso del Mes il premier Conte non sembra essere nemmeno in grado di formulare una risposta comprensibile.
Tra le altre affermazioni rilasciate sul tema del Mes nel corso del suo incontro con il primo ministro Spagnolo Sanchez, il presidente del Consiglio ha detto: “valuteremo alla luce di tutti gli strumenti e le condizioni di finanza pubblica… Ciò che conviene e ciò che non conviene all’Italia”.
Rispetto alla posizione presa inizialmente, che ha poi sostenuto per mesi, quella che assume ora il premier appare completamente diversa. Risulta quindi difficile conciliare le dichiarazioni di questi giorni con quelle rilasciate fino a un mese fa circa l’uso del Mes.
Nemmeno la Spagna userà il Mes
Lo ha detto chiaro e tondo in diverse occasioni, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Nel corso dell’intervista concessa a Il Corriere non ha usato mezzi termini. Una posizione, quella di Madrid, molto chiara e lineare, a differenza di quella di Roma nella figura del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“So che in Italia è una questione politica aperta. Credo che ogni Paese sia libero di scegliere e non vada stigmatizzato, qualunque sia la scelta” ha affermato Pedro Sanchez nel corso del’intervista al noto quotidiano italiano “la Spagna ha un accesso adeguato al credito; quindi per ora non vediamo la necessità di ricorrere al Mes”.
Niente da fare quindi, il Mes non lo userà nemmeno la Spagna, che evidentemente potendo evitare di ricorrere al cosiddetto fondo salva-Stati lo fa volentieri.
In conferenza stampa congiunta con il premier Conte, Sanchez ha poi un po’ corretto il tiro, mostrando una minima apertura alla possibilità dell’uso del Mes. “Non dico che lo utilizzeremo, ma non possiamo sottovalutare la gravità della pandemia” ha affermato Sanchez davanti ai giornalisti.
“Non ha nessun senso avere degli strumenti e avere vergogna nell’utilizzarli” ha detto ancora “stiamo parlando di uno strumento senza limiti, che riguarda la spesa sanitaria per proteggere le vite”. E infine ha aggiunto: “auspico che non avremo bisogno di usarlo, vorrebbe dire che la pandemia è sotto controllo. Tutto dipende dall’andamento della pandemia, che per ora è piuttosto controllata in Europa”.
Recapitolando possiamo dire che la posizione iniziale del premier Conte e quella espressa da Pedro Sanchez nell’intervista rilasciata al Corriere coincidono, salvo poi ammorbidirsi entrambe su un più generico “forse”.
Un uso del Mes che nel caso dell’Italia, a sentire il presidente del Consiglio, dipende “dalle condizioni delle finanze pubbliche”, ed è difficile pensare che dopo la pandemia la situazione delle finanze italiane sia buona, quindi evidentemente il Mes ‘si dovrà usare per forza’. Per la Spagna invece “dipende dall’andamento della pandemia”, quindi salvo eventuali seconde ondate, il Mes potrebbe essere lasciato inutilizzato da parte da Madrid.
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