Inizia oggi il semestre della Germania alla guida dell’Ue, che ha il via in una delle fasi più difficili della storia dell’Europa, vale a dire la crisi economica più profonda dai tempi della seconda guerra mondiale, il che vuol dire da 70 anni a questa parte.

La presidenza dell’Ue tocca alla Germania nel periodo del massimo consenso alla leadership di Angela Merkel, elogiata per la gestione dell’emergenza sanitaria rappresentata dalla pandemia di coronavirus. E per l’Europa il programma tedesco è ambizioso, nutrito da alte aspettative, in primo luogo da parte dei Tedeschi stessi.

Si pensa in grande guardando al modo in cui il sistema Germania ha funzionato in maniera impeccabile durante la pandemia, con la prospettiva di permettere anche agli altri Paesi dell’Ue di stare al passo con Berlino, anche attraverso la costituzione di un fondo per la ripresa da 500 miliardi di euro, che consisterebbe di sole sovvenzioni per sostenere i Paesi più colpiti dall’emergenza Covid-19.

Si tratta di un progetto inedito, all’insegna della solidarietà, che dovrebbe rendere l’Europa più unita anche attraverso la mutualizzazione del debito, visto che si parla della prima emissione di bond di debito comune.

Il quadro su cui si proietta il turno di presidenza della Germania non è certo dei migliori, con un continente alle prese con uno dei momenti più drammatici della sua storia, rappresentato dalla più grave crisi economico-sociale e sanitaria mai affrontata in tempi di pace.

Alla situazione attuale ha fatto un accenno proprio nella giornata di ieri, l’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, in occasione della presentazione del programma del semestre tedesco. “Il nostro motto è il ‘rilancio’ dell’Europa, e non la ‘ricostruzione’, vale a dire, non dobbiamo tornare all’Europa com’era prima della pandemia ma rilanciare tutti insieme un’Europa più solidale, più sovrana, più verde, più digitale, più innovativa e più forte”.

Il programma della presidenza tedesca dell’Ue si riassume sostanzialmente in nove punti, vediamo quali, a cominciare dall’obiettivo primario che è quello del superamento della crisi economica legata all’emergenza sanitaria del Covid-19, peraltro ormai abbastanza sotto controllo nel Vecchio Continente a differenza di quanto sta accadendo in molte altre parti del mondo.

Superare la pandemia

La Germania si prefigge anzitutto l’obiettivo di spingere affinché si giunga nel più breve tempo possibile al raggiungimento da parte dei 27 di un accordo sul quadro finanziario pluriennale, su Recovery Fund e Next Generation.

Per questo si punta al vertice del Consiglio Ue che si terrà i giorni 17 e 18 luglio, in occasione del quale si affronterà il tema dei 500 miliardi a fondo perduto da destinare ai Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia.

Su IlSole24Ore leggiamo anche che nell’ambito del primo obiettivo della presidenza tedesca dell’Ue, si pone “enfasi alla Politica Agricola Comune per garantire il futuro delle aree rurali e rafforzare l’approvvigionamento regionale che la crisi Covid ha messo in rilievo”.

Inoltre occorre produrre una maggiore quantità e varietà di medicinali nell’Unione Europea, visto che per il 90% dipende dall’importazione da Paesi esterni.

Più solidarietà e coesione sociale

È necessario che ci sia maggiore equità tra i salari dei lavoratori dei diversi Paesi che appartengono all’Ue. In quest’ottica serve quindi che ci sia un quadro europeo per salari minimi e redditi minimi garantiti “e dopo SURE la riassicurazione europea contro la disoccupazione, soprattutto giovanile” leggiamo su IlSole24Ore.

E ancora, occorre assicurare la parità tra i due sessi nell’ambito del trattamento economico del lavoro, prestando la dovuta attenzione al problema dell’emancipazione della donna, che ancora, secondo gli autori del piano per il rilancio dell’Europa, non occupa un numero soddisfacente di posizioni dirigenziali.

Segue quindi un doveroso accenno al problema della violenza di genere, che necessita soluzioni concrete ed efficaci.

I conti pubblici

Quanto al tema dei conti pubblici, su IlSole24Ore leggiamo che “nella verifica del Patto di Stabilità e di crescita la Germania punta a un ruolo centrale della sostenibilità delle finanze pubbliche” con lo scopo di avere sufficiente spazio di manovra per fronteggiare la crisi economica.

Mercati finanziari

Nel programma della Germania troviamo anche l’impegno per l’introduzione a livello europeo della tassa sulle transazioni finanziarie e una maggiore attenzione nel contrasto all’evasione fiscale. Si punta anche a compiere passi avanti nell’ambito dell’Unione bancaria, nel Mercato del capitale unico, e nell’Unione finanziaria digitale.

Il tema della Brexit

Si tratta di uno dei nodi più importanti da sciogliere. I negoziati con il Regno Unito per l’accordo commerciale legato alla Brexit sono ancora in corso, con la previsione di riprendere a settembre per poi giungere ad un compromesso entro la fine dell’anno.

I punti più delicati su cui il dibattito non trova il bandolo della matassa sono: il commercio, le condizioni di concorrenza leale e pesca, i trasporti, l’energia, e il problema della sicurezza interna.

La Germania conferma il sostegno al Capo negoziatore Michel Barnier sulla base del mandato negoziale Ue Preparazione per tutti gli scenari possibili, compreso un no-deal Attuazione dell’Accordo di recesso, soprattutto diritti dei cittadini e Protocollo sull’Irlanda del Nord.

Transizione ecologica e digitalizzazione

Per una maggiore tutela del clima, la Germania intende portare avanti il Green Deal Europeo e gli investimenti sostenibili. Il progetto comprende anche la riduzione delle emissioni di CO2, per la quale occorre finalizzare la legge europea sul clima.

Per la transizione ecologica la Germania punta a:

  • Attuare l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile Ue
  • Rafforzare la sovranità digitale e tecnologica dell’Europa
  • Creare una rete di diplomazia digitale
  • Proteggere maggiormente il consumatore
  • Garantire una concorrenza leale nella prevenzione delle emissioni di CO2
  • Garantire la validità giuridica del conseguimento della neutralità climatica entro il 2050

La politica sul tema dell’immigrazione

Per gestire il problema dell’immigrazione, che ad oggi si sviluppa in un contesto di scarsa chiarezza e bassissimo livello di condivisione di compiti e responsabilità tra i Paesi membri e con i Paesi di origine, la Germania propone un nuovo accordo post-Dublino.

Attraverso questo nuovo accordo si propone di riformare il sistema europeo comune di asilo sulla base della solidarietà e della responsabilità condivisa. Si punta quindi ad implementare i partenariati di cooperazione con i Paesi di origine e di transito. Si parla anche dell’utilizzo del sistema Frontex per la protezione delle frontiere esterne.

Lo stato di diritto

Su IlSole24Ore leggiamo che nel corso della sua presidenza europea, la Germania “promette di impegnarsi a tutto campo per rafforzare i valori, per un approccio comune, cooperativo e costruttivo sul tema dello stato di diritto che è un pilastro fondamentale della Ue, rafforzando la lotta contro il razzismo e l’antisemitismo, garantire la sicurezza nel ciberspazio”.

Occorre inoltre migliorare la collaborazione transfrontaliera delle autorità di polizia nell’ambito del partenariato europeo di polizia, nonché la cooperazione giudiziaria nella lotta alla criminalità transfrontaliera.

Un giro di vite poi per quel che riguarda la lotta al terrorismo e un nuovo impulso per sviluppare la politica di difesa comune.

Il ruolo dell’Europa nel mondo

Con gli Stati Uniti il dialogo deve migliorare per un potenziamento dei rapporti, mentre bisognerà promuovere la pace e la stabilizzazione dei Paesi vicini all’Ue.

Occorrerà offrire un aiuto concreto ai Paesi balcanici occidentali ed africani per permettere loro di uscire più agevolmente dalle difficoltà economiche legate all’emergenza sanitaria determinata dalla pandemia di coronavirus.

Si punta anche a migliorare il rapporto con la Cina, a rafforzare il partenariato UE con l’Africa ed il dialogo con l’America del Sud. Si promuove poi un “impegno attivo in dossier come PESC come Libia, Sahel, Iran/JCPoA, Siria e Medio Oriente” e infine si prospetta l’attuazione e l’effettiva “implementazione dei cinque principi guida della UE nei confronti della Russia”.

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