È iniziato questa mattina alle 9 il quinto giorno degli Stati generali dell’Economia convocati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per tracciare le priorità del Paese nella delicata fase della ripartenza. Nella giornata di oggi è stato il turno di Confindustria, con il presidente Carlo Bonomi che interviene con affermazioni che suonano un po’ come una sfida all’esecutivo.

Critiche, inevitabili, per quel che riguarda le modalità e soprattutto le tempistiche nel mettere in campo gli ammortizzatori sociali necessari per sostenere imprese e lavoratori. “La cassa integrazione è stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori 4 settimane” dice Bonomi senza tanti giri di parole.

Poi sottolinea che ci sono stati “gravi ritardi anche per le procedure annunciate a sostegno liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee”.

Il Governo Conte sta facendo davvero tutto il possibile per aiutare imprese e lavoratori in questa crisi economica causata dalle misure restrittive che egli stesso ha imposto coi suoi Dpcm? Secondo Confindustria evidentemente no.

Bonomi: “lo Sato restituisca i 3,4 miliardi di euro di accise”

Arriva infatti proprio dal presidente di Confindustria la richiesta che lo Stato restituisca i 3,4 miliardi di euro di accise che sono stati pagati dalle aziende, come peraltro stabilito dalla legge. Bonomi ha infatti dichiarato nel corso dell’incontro tenutosi oggi: “chiedo immediato rispetto per la sentenza della magistratura che impone la restituzione di 3,4 miliardi di accise energia, impropriamente pagate dalle imprese e trattenute dallo Stato nonostante la sentenza della Corte di Cassazione che ne impone la restituzione“.

Ma a cosa si riferisce questa richiesta fatta da Confindustria? Si tratta del pagamento dell'”addizionale provinciale sull’energia, abrogata nel 2012, e rispetto alla quale una recente sentenza della Corte di Cassazione ha sancito che le aziende che l’hanno versata hanno diritto alla restituzione delle somme” come riporta La Repubblica.

La restituzione delle somme riguarda quindi quanto versato prima della decorrenza della prescrizione decennale, vale a dire gli importi che sono stati corrisposti dalle aziende nel 2010 e nel 2011.

Conte: “il Governo non ha pregiudizi contro le imprese”

Nel corso del suo intervento agli Stati generali dell’Economia, il presidente del Consiglio ha dichiarato: “qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese”.

Conte ha poi voluto sottolineare: “per noi l’impresa è un pilastro della nostra società. Nessun pregiudizio da parte del governo, possiamo avere diversità di opinioni e valutazioni, ci sta, ma qui non c’è nessun pregiudizio ideologico. Preservare l’impresa e mettere in condizione di poter affrontare vigorosamente e in modo resiliente uno shock come questo è una priorità del nostro Paese, altrimenti non andiamo da nessuna parte”.

Niente pregiudizi contro le imprese da parte dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, il che è rassicurante, ma quanto alla restituzione alle imprese dei 3,4 miliardi di euro delle accise come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione, di notizie rassicuranti non ne sono pervenute.

E come se non fosse già chiaro a tutti, il presidente del Consiglio ha tenuto a precisare che i tempi della ripresa saranno lunghi. “Il quadro macroeconomico si presenta molto complesso: abbiamo capito tutti che questa emergenza avrebbe portato con sé alti costi, oltre che umani, economici e sociali. Peraltro da un confronto che manteniamo sempre aggiornato con le maggiori autorità economiche nazionali, europee, internazionali, abbiamo convenuto sul fatto che l’incertezza che si è scatenata non verrà scolta nel giro di qualche mese”.

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