Non esattamente la reazione che ci si sarebbe aspettati da parte di chi ha sempre professato il credo della democrazia partecipata, di chi ha creato un movimento fondato sulla consultazione della base dell’elettorato. La sensazione, sempre meno vaga peraltro, è che quei tempi siano finiti, e che ciò che si vuole salvare è solo la parvenza di un movimento fortemente democratico, ma che nel concreto deve andare invece dove vogliono i vertici, checché ne pensi la base.
Non erano queste le osservazioni di Alessandro Di Battista, che nel corso dell’intervista rilasciata al programma Mezz’ora in più in onda su Rai 3 ha invece esordito ribadendo la sua fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte, assicurando che da parte sua non arriverà alcun tentativo di spodestarlo.
Si tratta invece di conclusioni alle quali porta inevitabilmente la replica del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, alla proposta, invero di stampo profondamente democratico, del popolare leader del M5s, Alessandro Di Battista. Ma cominciamo dall’inizio.
Nel corso della trasmissione, intervistato dall’Annunziata, Alessandro Di Battista ha subito chiarito una cosa fondamentale: la sua “fiducia nel presidente del Consiglio” è fuori discussione. Il leader pentastellato ha infatti garantito che il premier “non deve temere picconature da parte del sottoscritto”, e poi ha parlato degli equilibri peraltro sempre più precari, all’interno del Movimento 5 Stelle.
“Il M5s deve organizzare un congresso, un’assemblea costituente” ha proposto Di Battista “chiedo formalmente il prima possibile un’assemblea in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà”, quanto a Giuseppe Conte, se vuole diventare il leader del Movimento “si deve iscrivere al M5s e partecipare al prossimo congresso”.
Che il Movimento 5 Stelle ha bisogno di riorganizzarsi è noto a tutti, e che un grande incontro tra tutte le sue componenti sia il modo migliore per ripartire non sembra un’idea balzana, eppure la replica di Grillo via social sembra voler far passare proprio questo messaggio. “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo pensavo di aver visto tutto” dice il padre del M5s su Twitter.
Il riferimento alle parole pronunciate da Di Battista in trasmissione è evidente, il motivo per cui le posizioni dei due sono così distanti invece è sicuramente meno chiaro, tant’è che lo stesso Di Battista chiede che questa posizione venga chiarita. Un confronto a questo punto sarebbe doveroso.
“Pensavo di aver visto tutto” dice Beppe Grillo nel suo post “ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film ‘il giorno della marmotta'”.
Peccato dover prendere atto di una distanza così ampia tra le posizioni di Di Battista e Grillo. Distanza che non c’è ad esempio sul tema dell’acqua pubblica, che in un altro post pubblicato pochi minuti prima della trasmissione Grillo aveva affrontato. Di Battista stesso sulla sua pagina Facebook ha condiviso il post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, evidenziando la convergenza delle idee su questo tema.
Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto…ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film “Il giorno della marmotta”.
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) June 14, 2020
Ma tornando al tema dell’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, Di Battista ha poi risposto attraverso l’agenzia Lapresse al tweet di Grillo, affermando: “evidentemente siamo in dissenso. Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può non essere d’accordo. Lo si dica chiaramente spiegando perché”.
Su Facebook poi il Dibba ha scritto un lungo post con il quale ha approfondito il discorso. “Ho sempre preso posizione e sono consapevole (come anticipato proprio oggi dalla Annunziata) che farlo ha un costo. Faccio politica sì, perché mi pare un diritto e anche un dovere. La faccio senza essere pagato con denaro pubblico perché la Politica è partecipazione”
“Non siete d’accordo con me? Legittimo, contrastate le mie idee senza dire: ‘si sarebbe dovuto candidare’. Per anni ho sostenuto che la Politica (una cosa bellissima) si possa fare anche al di fuori delle Istituzioni. Sto solo facendo quel che ho sempre detto” ha spiegato ancora Di Battista.
“Ho chiesto che il Movimento discuta di proposte, soluzioni, linee future in uno spazio democratico e di confronto. Chiamateli Stati generali, Assemblea, Congresso… Come vi pare. Ma sono urgenti perché è bene che il Movimento si faccia carico del disagio sociale che sta arrivando prima che se lo facciano coloro che l’hanno provocato!”.
Ma come dicevamo, nulla di nuovo. Il Movimento 5 Stelle è allo sbando da tempo, e da quando Luigi Di Maio ha rassegnato le sue dimissioni da leader del movimento è anche senza un capo politico. La soluzione avrebbe dovuto essere la convocazione degli Stati generali, ma poi è scoppiata l’emergenza Covid, proprio quando mancavano sì e no 2 settimane all’incontro.
Una soluzione bisogna trovarla, e sarebbe indubbiamente molto interessante capire cosa ne pensa Beppe Grillo, visto che la proposta di Di Battista a suo dire non sta né in cielo né in terra.
Sono invece con il leader romano alcuni esponenti da sempre a lui vicini, che nell’ultimo periodo in una o più occasioni si sono trovati in attrito con i vertici del Movimento 5 Stelle. Tra i primi a mostrare sostegno a Di Battista gli ex ministri Barbara Lezzi e Giulia Grillo, la deputata Nesci e l’eurodeputato Corrao.
C’è poi un altro tema scottante per il quale urge trovare una linea ampiamente condivisa, ed è quello della regola dei due mandati, sempre più traballante secondo le ultime indiscrezioni almeno per quel che riguarda i sindaci. Secondo una buona parte del Movimento 5 Stelle questo intervento è necessario, ed è lo stesso Davide Casaleggio a difenderlo pubblicamente appena qualche giorno addietro.
Di Battista: “ho fiducia in Conte” excusatio non petita?
Sono le prime battute dell’intervista dell’Annunziata, che non si aspettava che il rapporto con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarebbe stato il primo tasto che Alessandro Di Battista avrebbe toccato.
Excusatio non petita, accusatio manifesta, accenna la giornalista, domandando come mai avesse voluto partire proprio da questo, l’ex deputato del Movimento 5 Stelle. La sua posizione nel movimento d’altra parte è stata alquanto controversa negli ultimi tempi, con non così rari episodi di dissenso che il leader romano non ha esitato ad esmprimere.
Non si può dimenticare che Alessandro Di Battista si era dichiarato profondamente contrario al rinnovo della nomina di Descalzi all’Eni meno di un paio di mesi fa, attirando su di sé le critiche anche pesanti di alcuni compagni di partito meno inclini all’autocritica e meno dotati in fatto di onestà intellettuale.
Si è venuto a creare un contesto molto delicato, come lo stesso Di Battista ha chiarito, motivo per cui ha ritenuto necessario esordire chiarendo sin da subito di non aver intenzione di danneggiare in alcun modo l’attuale esecutivo.
“Ho fiducia nel presidente del Consiglio al quale, in maniera molto leale faccio critiche e prendo posizioni diverse dalle sue” ha iniziato “utilizzo anche questo studio tv per dire che non deve temere picconature o colpi bassi da parte mia. La lealtà è anche dire quelle che sono le proprie idee, anche se sono in contrasto con linee del governo, ma non lavorare per buttarlo giù”.
“Credo invece” ha scritto ancora Di Battista “che in questo momento ci sono dei poteri, anche politici, che vogliono buttarlo giù non per dissidi politici ma per prendere il denaro della ricostruzione”. Poi ha spiegato: “sa perché ho iniziato dicendo che ho fiducia in Conte? Perché è un anno che si scrive e si dice, visto che non volevo la nascita di un governo con il Pd, che io sia un futuro responsabile della caduta del governo Conte”.
L’Italia all’indomani del Coronavirus
Di Battista tocca poi un altro argomento di indubbio interesse, quello dell’Italia dopo la pandemia in piena crisi economica, una situazione che lui stesso sottolinea “sarà peggiore del 2012, quando Grillo era però riuscito ad incanalare la rabbia sociale”. “Ma oggi che succederà quando finirà la cassa integrazione?” domanda Di Battista “a me spaventa che ci siano soggetti che possano cavalcare” il disagio.
Di Battista resta contrario all’uso del Mes
E quanto al Meccanismo Europeo di Stabilità, non è una novità che Di Battista è contrario, ma coglie l’occasione per ripeterlo ancora una volta. “Io sono contrario al Mes perché si aggancia a un vincolo esterno che non fa l’interesse nazionale, ma il vero problema è il Patto di Stabilità, va cambiato. Nessun esponente del M5s con cui ho parlato in camera caritatis nelle scorse settimane mi ha mai detto che ha intenzione di attivare il Mes”
Il ponte sullo Stretto di Messina
Un parere Di Battista è stato chiamato ad esporlo anche sul tema del ponte di Messina. “Dire no al ponte sullo Stretto non significa dire no all’edilizia pubblica” ha chiarito l’ex deputato grillino “noi siamo sempre stati associati a quelli che dicono No alle infrastrutture: ma ricostruzione, messa in sicurezza del patrimonio artistico vanno fatti. Io sono contrario alle grandi opere inutili: bisogna investire sulle opere che servono”.
Il caso della vendita delle armi all’Egitto
Per quel che riguarda poi il caso della vendita delle armi all’Egitto da parte del governo italiano, e circa le critiche della famiglia Regeni, che si sarebbe sentita tradita dal governo, Di Battista ha dichiarato: “io sono profondamente contrario perché per me Regeni è un cittadino italiano e questa è una storia che riguarda l’identità dello Stato italiano, l’interesse nazionale”.
“Che ci stiamo a fare nella Nato se non riusciamo a fare sponda per far saltare qualche testa? La pressione a livello internazionale si può fare: dovrebbe esserci anche una politica estera europea che dovrebbe darci una mano” ha aggiunto Di Battista, ricordando che “l’Italia sta ancora in Afghanistan” e che quindi “possiamo dire agli Usa che se non gli interessa darci una mano a noi non interessa stare lì”.
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