C’è anche una tassa sui prelievi agli sportelli bancomat, nel piano presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri da Vittorio Colao, tutto nella prospettiva di mettere al bando il contante in favore dei pagamenti elettronici.
Si parla quindi di un anticipo fiscale sui prelievi, che significa sostanzialmente mettere le mani in tasca a chi preleva banconote, e parallelamente di riduzione dei limiti per i pagamenti in contanti, e di incentivi per l’utilizzo dei metodi di pagamento tracciabili.
Sono solo una parte delle proposte contenute nel piano messo a punto dalla task force di esperti guidata da Vittorio Colao, che nella sezione “Imprese e Lavoro, motore dell’Economia”, getta le basi per un’accanita lotta all’uso del contante, con finalità da persegiure agendo su più fronti.
Il documento sottoposto all’attenzione della presidenza del Consiglio contiene strategie e suggerimenti per far ripartire l’economia italiana, o almeno questo sarebbe l’intento dichiarato, sul fatto che il piano possa effettivamente produrre risultati di questo tipo naturalmente è tutto da vedere.
Si tratta di un documento formato da 120 schede e vari approfondimenti, suddivisi in settori, con il quale si affrontano i vari temi cardine della ripartenza del Paese. Uno dei capitoli è appunto incentrato sul rilancio delle imprese e del lavoro, ed è qui che tra le strategie da mettere in campo su suggerisce una lotta senza quartiere all’uso del contante.
Secondo quanto riportato da Italia Oggi, il Piano Colao si prefigge come target quello di far emergere i capitali nascosti al fisco, e per riuscire in tale intento vengono proposte diverse soluzioni. Una di queste consiste nell’applicare un condono sul contante stoccato nelle cassette di sicurezza e frutto di redditi non dichiarati.
Si potrebbero così finanziare, secondo quanto illustrato nel rapporto della task force di Colao e riportato anche da Il Giornale, “interventi su scuola e infrastrutture, creare una piattaforma ad hoc per la moneta fiscale, i crediti di imposta”.
Il progetto però prevede ancora almeno un paio di punti di importanza fondamentale. Prima di tutto la task force di Colao suggerisce di mettere al bando le banconote di taglio superiore ai 100 euro, dopodiché occorre implementare il sistema dei pagamenti elettronici, ma come? In primis riconoscendo detrazioni fiscali per tutte le spese effettuate mediante carte e Pos, ed in secondo luogo attraverso sanzioni per i commercianti che non si dotano di Pos oppure hanno il Pos non funzionante.
I due condoni: emersione del lavoro nero e contante da redditi non dichiarati
Quanto all’emersione del lavoro nero, si ipotizza un’imposta sostitutiva compresa tra il 10 ed il 15%. Ci sarà però una condizione, quella di investire una parte dell’ammontare, compresa tra il 20 e il 60% e per cinque anni, in strumenti che “supportino la strategia di rilancio del Paese” nella scuola e nelle infrastrutture.
Sono di fatto due condoni: nel primo caso si tratta di “favorire l’emersione attraverso l’opportunità di Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione e riducendo contribuzione e cuneo fiscale”.
Per quel che riguarda invece il condono relativo ai contanti frutto di redditi non dichiarati, Colao propone di “introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati, a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impegno per un periodo minimo di tempo di una parte significativa dell’imposto in attività funzionali alla ripresa“.
Colao prepara la tassa sui prelievi bancomat
L’idea è quella di ridurre drasticamente l’uso del contante, prima di tutto mettendo al bando le banconote di taglio superiore ai 100 euro, e nel frattempo agire sul fronte dei pagamenti elettronici, introducendo misure che fungano da incentivi per usare metodi di pagamento tracciabili.
Si ipotizza quindi l’introduzione di deduzioni e detrazioni dall’Irpef sui pagamenti con strumenti diversi dal contante, l’istituzione di crediti d’imposta per gli esercenti per stimolarli ad usare i metodi di pagamento alternativi al contante. Ovviamente il Piano di Colao in quest’ottica prevede anche sanzioni per gli esercizi commerciali che non si dotano di Pos o abbiamo il Pos non funzionante.
Inoltre la task force ha messo nero su bianco l’idea della creazione di una piattaforma attraverso la quale gestire i crediti fiscali, non solo quelli che riguardano la pubblica amministrazione.
Stando a quanto riportato da Il Tempo, Vittorio Colao nel suo piano getta le basi per una accanita lotta all’uso del contante, proponendo una sorta di tassa sui contanti per chi nonostante tutto ancora si ostini ad utilizzarli.
In che modo Colao propone al Governo di agire? Prima di tutto bisogna ridurre ulteriormente i limiti ai pagamenti cash, ma al contempo è necessario disincentivare il ritiro dei contanti.
Ma in che modo? L’ipotesi è quella di una tassa sui prelievi bancomat che consisterebbe in un anticipo fiscale. D’altra parte Colao aveva già preso da tempo una posizione chiara riguardo l’uso del contante, dichiarando che “del contante non c’è bisogno, e nemmeno dei pos” perché “ogni smartphone può fare queste operazioni”.
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