Sono soprattutto Francia e Italia a spingere per la creazione dei cosiddetti coronabond, ed entrambi favorevoli all’istituzione del Recovery Fund. Sono infatti due Paesi afflitti da un ingente debito pubblico, e tutti e due pesantemente colpiti dalla pandemia di coronavirus.
La votazione che si è svolta nella giornata di ieri al Parlamento europeo però non è andata come speravano, e sulla proposta dei Verdi per la creazione degli Eurobond, i voti contrari di Lega e Forza Italia si sono rivelati determinanti, altrimenti la mozione sarebbe stata approvata.
Francia e Italia sulla stessa barca
In Francia lo Stato paga l’84% del salario netto che spetta ai lavoratori dipendenti che per via dell’emergenza coronavirus si trovano in disoccupazione tecnica. Il ministro dell’Economia francese, Bruno La Maire ha evidenziato che “il costo di questa misura è estremamente elevato, dal momento che quasi nove milioni di dipendenti sono attualmente in disoccupazione tecnica”.
“Ma credo che questa spesa, che supera i 20 miliardi di euro, sia un investimento” ha osservato il ministro, che lo ha definito “un investimento sulla ripresa”. I licenziamenti devono essere evitati a tutti i costi per come la vede Parigi, ed è proprio in quest’ottica che lo Stato garantirà alle imprese non finanziarie crediti fino a 300 miliardi di euro, seguendo una linea in tutto simile a quella del Governo italiano.
“Al prossimo Consiglio europeo del 23 aprile ci aspettiamo soluzioni innovative” ha spiegato poi il ministro italiano degli Affari Europei Enzo Amendola, specificando poi “il Recovery Fund e una politica fiscale comune che aiuti a superare le conseguenze socio economiche della pandemia causata dal Covid-19″ .
Sul Mes maggioranza divisa
L’attuale esecutivo però, se da una parte (M5s) appoggia la linea del premier Giuseppe Conte, che in più occasioni ha ribadito l’inadeguatezza del Mes come strumento per affrontare uno shock simmetrico, dall’altra (Pd) non vi si oppone apertamente, e le distanze si sono palesate con il voto in Aula di ieri, venerdì 17 aprile.
Gli eurodeputati del Pd e quelli del Movimento 5 Stelle infatti hanno votato in modo opposto una mozione sul Meccanismo Europeo di Stabilità. I Dem hanno votato a favore, così anche Italia Viva e Forza Italia, mentre il M5s, insieme a Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro.
La votazione, nello specifico era quella che sul Paragrafo 23, attraverso il quale si invitano i Paesi dell’Eurozona ad attivare i 410 miliardi di euro del Mes con una linea di credito specifica, ed è qui che la maggioranza si è spaccata.
Lega e Forza Italia affossano la mozione per la creazione dei coronabond
“Abbiamo deciso di votare contro quel paragrafo e poi astenerci nel voto finale” spiegano gli europarlamentari grillini “in quanto presentava tante luci ma anche troppe ombre. Ci saremmo aspettati un chiaro riferimento ai coronabond grazie ai quali l’Ue potrebbe finanziare la ripartenza economica una volta superata l’emergenza, ma per colpa dell’irresponsabilità di Lega e Fi l’emendamento che li inseriva nel testo è stato rigettato”.
Il M5s infatti aveva deciso di non appoggiare la risoluzione per la crisi sul coronavirus, 10 europarlamentari 5 Stelle si sono astenuti, altri 3 hanno votato contro (Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato), mentre Eleonora Evi non ha preso parte all’operazione di voto.
La risoluzione però è riuscita a passare, con 395 voti favorevoli, 171 contrari e 128 astenuti. Gli eurodeputati M5s però si riferiscono in particolare alla votazione dell’emendamento presentato dal gruppo dei Verdi, che serviva proprio per ottenere la creazione dei coronabond, in modo che il debito futuro degli Stati membri venisse condiviso.
Qui i 5 Stelle e il Pd hanno votato insieme, entrambi a favore e con loro anche Fratelli d’Italia, mentre Lega e Forza Italia hanno votato contro. Italia Viva ha deciso per l’astensione, e alla fine la mozione dei Verdi è stata bocciata con 326 voti contrari, 282 favorevoli e 74 astenuti. Se Lega e FI avessero votato a favore la mozione sui coronabond sarebbe invece passata.
Contro la mozione dei Verdi per la creazione dei coronabond hanno votato Matteo Adinolfi, Simona Baldassarre, Alessandra Basso, Mara Bizzotto, Anna Bonfrisco, Paolo Borchia, Marco Campomenosi, Andrea Caroppo, Massimo Casanova, Susanna Ceccardi, Angelo Ciocca, Rosanna Conte, Gianantonio Da Re, Francesca Donato, Marco Dreosto, Gianna Gancia, Valentino Grant, Danilo Oscar Lancini, Elena Lizzi, Alessandro Panza, Luisa Regimenti, Antonio Maria Rinaldi, Silvia Sardone, Vincenzo Sofo, Annalisa Tardino, Isabella Tovaglieri, Lucia Vuolo, Stefania Zambelli e Marco Zanni per la Lega, quindi appartenendi al gruppo Identità e Democrazia, fondato da Matteo Salvini e Marine Le Pen.
Per Forza Italia hanno invece votato contro: Silvio Berlusconi, Salvatore De Meo, Fulvio Martusciello, Giuseppe Milazzo, Aldo Patriciello, Massimiliano Salini e Antonio Tajani, vicepresidente del partito.
All’interno del centrodestra hanno invece votato a favore gli eurodeputati di FdI, quindi Pietro Fiocchi, Raffaele Fitto, Sergio Berlato, Carlo Fidanza, Nicola Procaccini e Raffaele Stancanelli.
M5S vota contro l’istituzione del Recovery Fund con aumento contributi nazionali dei Paesi membri
Per il Movimento 5 Stelle, il voto contrario ai coronabond espresso da Lega e Forza Italia è stato “l’ennesimo tradimento ai danni dell’Italia” come descritto dal vicepresidente del Parlamento europeo, il pentastellato Fabio Massimo Castaldo.
Il Movimento 5 Stelle però è stato accusato in queste ore di aver votato contro il Recovery Fund, apparentemente in contraddizione con quanto sostenuto fino ad ora. Nella votazione del paragrafo 17 della risoluzione Ue nel quale si istituiva la creazione di questo fondo, i 5 Stelle hanno infatti deciso di votare No.
Il motivo lo spiega Ignazio Corrao, eurodeputato dei 5 Stelle. “Abbiamo votato contro perché si prestava a cattive interpretazioni e prevedeva, inoltre, un aumento dei contributi nazionali dei Paesi membri attraverso il bilancio europeo e un pacchetto di misure per la ricostruzione basato sul Mes, che noi non condividiamo” spiega Corrao.
“Inoltre lì si parla di Recovery bond solo attraverso una garanzia del bilancio Ue, ma senza alcuna mutualizzazione del debito” spiega ancora l’eurodeputato 5 Stelle “che noi invece auspichiamo come dimostrato dal voto a favore all’emendamento presentato dai Verdi”.
Le reazioni delle altre forze politiche al voto dell’Europarlamento
Per il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, “con il voto di oggi il Parlamento europeo aiuta l’Italia, la sua economia, le imprese, il lavoro. La destra italiana no”.
Arriva via social anche il commento di Silvio Berlusconi. “Oggi al Parlamento europeo abbiamo invitato la Commissione Ue a proporre un massiccio pacchetto per la ripresa e per la ricostruzione” scrive su Instagram il leader di Forza Italia “abbiamo ottenuto un risultato positivo sui recovery bond, che chiedevamo da tempo: si tratta di uno strumento garantito dal bilancio comunitario, ampiamente condiviso, e che pertanto avrà maggiore efficacia rispetto ai superati eurobond proposti dai Verdi ma irrealizzabili. La polemica sui nomi la lasciamo agli altri. FI bada ai risultati concreti”.
Il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Borrelli, ha criticato la scelta della Lega dicendo: “la Lega di Salvini ha votato insieme a quelle forze sovraniste e di destra che attaccano sistematicamente il nostro Paese. I campioni salviniani di patriottismo, da Rinaldi alla Donato, la parlamentare che ha fracassato le orecchie di tanti perché si è messa a fare un corteo a suon di clacson con la sua auto per protestare contro l’Europa, hanno votato sostenendo le posizioni del Governo olandese e dei sovranisti“.
Dalla Lega però si difendono dicendo: “non siamo mai stati a favore dello strumento dei Coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all’Ue”. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Giorgia Meloni, visto che il suo partito, che di certo europeista non è, ha votato a favore.
Disapprovazione per il voto della Lega anche da parte di Leu. “I leghisti occupano tutte le tv con le loro chiacchiere. Poi in Parlamento europeo votano contro i coronabond insieme ai loro amici olandesi e ungheresi” a dichiarato Nicola Fratoianni.
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