Martedì, dopo 16 ore di trattative, non si era giunti ad alcun accordo sull’uso del fondo salva Stati per sostenere le economie dei Paesi più colpiti dall’emergenza coronavirus, come Italia, Spagna e Francia, e nella giornata di oggi, alle 17, è previsto il nuovo incontro dell’Eurogruppo.
I ministri delle Finanze dei 27 Paesi saranno di nuovo in videoconferenza per decidere quale strada imboccare per far fronte all’emergenza, e lo scoglio da superare è ancora una volta quello dell’uso del Meccanismo Europeo di Stabilità. Le posizioni dei vari Paesi sono rimaste sostanzialmente le stesse, con l’Italia contraria all’uso del fondo salva Stati, e l’Olanda fermamente intenzionata a far valere tutte le condizioni previste nel Mes.
Germania e Francia sembrano invece aver trovato un accordo sull’utilizzo del Mes, con condizioni però meno vincolanti rispetto a quelle imposte dallo statuto. Una specie di Mes Light insomma, che però non piace né all’Italia, né all’Olanda, anche se per ragioni diametralmente opposte.
La Francia propone quindi un Fondo di Ripresa, i cui limiti e le cui condizioni non vengono però dettagliati. Al momento appare ancora solo una formulazione generica, non parla di emettere bond comuni e la parola coronabond non viene nemmeno citata. Un testo che dice tutto e non dice niente, che sembra fatto apposta per ricevere il sì della Germania.
Il linguaggio resta vago, ma se la proposta viene accettata poi ci penserà il Consiglio europeo a definire la sostanza dell’accordo. Un accordo che però, ad oggi, sembra tutt’altro che vicino, eppure è chiaro che la situazione non permette di concedersi tutto il tempo che si vorrebbe.
Come sarà finanziato il fondo, o quale legame avrà con il bilancio Ue e quali saranno i suoi contorni legali, sono tutte domande che ad oggi restano senza risposta, ma Parigi ricorda che il tempo stringe e avverte che la Francia è pronta ad andare avanti sulla strada degli Eurobond con i Paesi che ci staranno, e se così fosse l’Europa si troverebbe di fatto spaccata in due.
L’incontro dell’Eurogruppo che si terrà alle 17 potrebbe portare ad un qualche accordo, ma l’ostacolo del Mes non sembra facile da superare. Per Francia e Germania le condizionalità all’uso del Fondo salva Stati dovrebbero essere minime, e i soldi dovrebbero essere utilizzati solo per spese collegate all’emergenza coronavirus, come spese sanitarie in primis, e per interventi socio-economici.
Questo era grossomodo quel che riportava la bozza presentata dal presidente dell’Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno. A Italia e Olanda però la bozza non è piaciuta e si sono rifiutate di sottoscriverla.
Il ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha detto chiaramente che l’Italia non approverà l’uso del Mes per affrontare questa crisi, a meno che le condizioni non vengano completamente riviste. Per Spagna, Francia e Grecia tutto sommato si può accettare un compromesso invece, ma per l’Olanda non se ne parla.
“In quel momento, con un po’ di insistenza forse saremmo riusciti a convincere l’Italia” spiega una fonte che ha seguito i lavori dell’Eurogruppo, “anche perché Gualtieri sa bene che un fallimento dell’Eurogruppo può avere pesanti ripercussioni sui mercati, danneggiando in primis Roma. Il problema però è che l’olandese si è ulteriormente irrigidito”.
Il ministro delle finanze olandese, Wopke Hoekstra, ha infatti messo diversi paletti. “Nel Mes di devono essere condizioni. A causa della crisi, dobbiamo fare un’eccezione e consentirne l’uso senza condizioni solo per coprire i costi medici. Ma per il sostegno economico a lungo termine servono determinate condizionalità” spiega il ministro.
Si parla quindi di stabilire un piano di rientro attraverso una serie di riforme imposte da Bruxelles, il che è naturalmente inaccettabile non solo per l’Italia ma anche per gli altri Paesi.
Concetto che ha provveduto a chiarire seccamente il ministro delle Finanze francese, Bruno La Maire che ha detto: “ogni giorno contiamo migliaia di morti e stiamo qui a giocare con gli aggettivi. Dovremmo avere maggiore contezza della gravità della situazione, altrimenti saremo giudicati prima da mercati e poi dai nostri cittadini”.
Fatto sta che ogni decisione è rimandata alla giornata di oggi, e nel frattempo il commissario Paolo Gentioloni ha lanciato “un appello al senso di responsabilità necessario in una crisi come questa”. Non resta che sperare che l’appello venga ascoltato.
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