Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa di domenica 8 marzo aveva già parlato della possibilità, da parte del Governo, di arrivare ad un rapporto deficit/PIL al 2,5% con il placet di Bruxelles. 

Nel Consiglio dei Ministri di oggi però le misure contenute del decreto salva-economia al vaglio dell’esecutivo, potrebbero ricevere un ulteriore margine. Stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, il Governo starebbe valutando uno sforamento del rapporto deficit/PIL al 2,8%, e questo permetterebbe di liberare 11 miliardi di euro.

Italia, rapporto Deficit/PIL verso il 2,8%

Il dialogo con Bruxelles sta procedendo in modo costruttivo, e già alcuni giorni fa l’esecutivo comunitario aveva concesso all’Italia di raggiungere un rapporto deficit/PIL al 2,5%. Ora però il consiglio dei ministri sta valutando di innalzare ulteriormente il deficit, e se l’Europa acconsentirà a sforare il tetto imposto ai Paesi ad alto debito pubblico, ci saranno 11 miliardi di euro in più per far fronte alle difficoltà economiche dovute all’emergenza coronavirus.

Ancora non ci sono fonti ufficiali a confermare che si proceda con un innalzamento del deficit al 2,8%, ma per ora la notizia è stata diffusa da Reuters che ha riportato le parole del ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

Il decreto salva-economia

Il decreto salva-economia cui il Governo Conte sta lavorando in queste ore prevede misure per un valore complessivo di circa 10 miliardi di euro, che verrebbero applicate in due fasi distinte.

Le misure contenute nel dl salva-economia potrebbero essere approvate nella giornata di domani, o al più tardi entro venerdì. Una volta liberati i fondi verranno dettagliati gli stanziamenti, mentre in linea generale gli interventi previsti per famiglie e imprese sono già stati fissati.

Tra le misure del decreto salva-economia ricordiamo che è prevista una moratoria di 18 mesi sulle rate dei mutui sulla prima casa delle famiglie ed un’altra per i mutui delle imprese, in entrambi i casi con garanzia pubblica. È altresì prevista la sospensione dei pagamenti di tasse e contributi per lavoratori indipendenti impiegati nei settori maggiormente colpiti dalle conseguenze dell’emergenza coronavirus.

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