Il dilemma del Movimento 5 Stelle, alleanza con il Partito Democratico sì oppure no, si è ripresentato anche con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale per le regionali in Liguria, ed ancora una volta è stata la base degli iscritti ad essere chiamata a decidere quale strada imboccare.
La votazione attraverso la piattaforma Rousseau si è tenuta tra venerdì e sabato ed alla fine la decisione è stata presa. La base degli iscritti, composta in questo caso solo da coloro che hanno la residenza in Liguria, ha espresso parere favorevole all’apertura delle trattative con il Pd per valutare un candidato comune per le elezioni regionali che si svolgeranno in primavera.
Le preferenze espresse complessivamente sono state 1.664, di queste i voti favorevoli all’alleanza con il Pd sono stati in tutto 960, corrispondenti al 57,7% del totale, mentre i voti contrari sono stati 704, cioè il restante 42,3%.
Per le elezioni regionali in Liguria vince il sì all’alleanza con il Pd dunque, ed il primo commento nel merito è arrivato dalla responsabile Enti locali della segreteria nazionale Caterina Bini che ha dichiarato: “è un segnale importante che accogliamo con soddisfazione. Un risultato che costituisce un importante passo in avanti in vista del prossimo appuntamento elettorale, che rafforza la coesione delle forze di Governo andando nella direzione da noi auspicata e che può produrre una coalizione competitiva”.
Crimi: “la precondizione sono i temi”
È arrivato via social invece il commento del reggente Vito Crimi. “Il percorso di confronto che avvieremo, come già ho avuto modo di chiarire, avrà come precondizione quella di mettere al centro i temi, i progetti, le azioni concrete, le cose da fare e alcuni punti imprescindibili che abbiamo indicato” ha scritto Crimi su facebook.
“A partire da domani, quindi, ci faremo promotori di un confronto aperto a tutte le realtà intenzionate a realizzare un vero cambiamento in Liguria” ha annunciato Crimi, che già prima del voto su Rousseau aveva parlato di “proposte concrete” che aveva elencato, a cominciare dal piano contro il dissesto idrogeologico, per continuare con le pressioni sul Governo per la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia.
I punti citati da Vito Crimi dovranno quindi essere contenuti nel programma che rappresenterà la base dell’accordo con il Partito Democratico, e con eventuali liste civiche, per le regionali in Liguria.
Ci sarà poi da sciogliere il nodo del nome del candidato da appoggiare. Prima che la prospettiva dell’alleanza con il Pd diventasse la strada prescelta dalla base del Movimento 5 Stelle, si era convenuto sulla candidatura della consigliera regionale uscente del M5s, Alice Salvatore.
Ora però, vista la trattativa con il Pd, si dovrà convergere su un nome comune, e la prima ipotesi è stata quella del giornalista de IlFattoQuotidiano, Ferruccio Sansa. Qualcosa però si è inceppato a livello di comunicazione, tant’è che il potenziale candidato governatore ha incolpato i vertici del M5s di disorganizzazione.
Il voto in rete per la scelta dei candidati di Veneto e Marche
Nel frattempo la base dell’elettorato 5 Stelle è stata consultata anche per la scelta delle candidature per le regionali in Veneto e nelle Marche. Ancora però non sono venuti fuori i due nomi definitivi, ma solo quelli dei candidati che prenderanno parte al ballottaggio, necessario sia per una che per l’altra regione.
Sul sito dell’Associazione si legge che “sono state espresse complessivamente 3.012 preferenze da parte degli aventi diritto al voto”. Per quel che riguarda le Marche sono andati al secondo turno Gian Mario Mercorelli e Andrea Quattrini, mentre per il Veneto al ballottaggio ci saranno Erika Baldin ed Enrico Cappelletti.
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