Dopo settimane di indecisione alla fine la scelta è stata fatta, ed è stato il reggente Vito Crimi a comunicare che per quel che riguarda le elezioni regionali in Liguria, sarà la base del movimento a decidere se stringere un’alleanza con il Partito Democratico oppure no. Intanto si avvicina anche l’appuntamento delle regionali in Campania, dove per il Movimento 5 Stelle dovrebbe esserci la candidatura del ministro Sergio Costa.
Vito Crimi ha deciso: si voterà su Rousseau
Nelle ultime settimane le forze che compongono la maggioranza hanno dovuto completamente rivedere le priorità del Governo, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Ma l’appuntamento con le elezioni che si svolgeranno in primavera in 6 regioni si avvicina, e se per la maggior parte di queste il Movimento 5 Stelle ha deciso di proporre il proprio candidato senza stringere alcuna alleanza con il Pd, per la Liguria è ancora tutto da vedere.
Ed è stato il reggente Vito Crimi alla fine a decidere che per le elezioni regionali in Liguria sarà la base degli iscritti al Movimento 5 Stelle a determinare la linea da seguire. La votazione si svolgerà dalle ore 12 di giovedì 5 marzo fino alle ore 12 di venerdì 6, e sarà aperta a tutti gli utenti liguri.
Ma è sempre Crimi ha mettere alcuni paletti, indicando alcuni punti che dovranno necessariamente essere inseriti nel “patto” qualora fosse questa la starda indicata dalla base del MoVimento. Tra questi punti la questione della revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia e la lotta al dissesto idrogeologico.
Crimi ha anche fatto sapere che gli iscritti saranno consultati anche su questioni che riguardano la Campania, lasciando intendere che anche qui non è da dare per scontato che il Movimento 5 Stello corra da solo.
Per le restanti quattro regioni invece, vale a dire Puglia, Marche, Veneto e Toscana, nelle quali si andrà al voto in primavera, il Movimento 5 Stelle andrà da solo, stando a quanto lo stesso Crimi ha scritto in un post pubblicato sul Blog delle Stelle.
Il complesso caso della Liguria
Quella che riguarda l’eventuale alleanza con il Pd per le elezioni regionali in Liguria è una decisione molto importante per il futuro del Movimento, che mai quanto in questi ultimi mesi appare appeso a un filo, molto sottile peraltro.
Da cui l’acceso dibattito interno delle ultime settimane, iniziato si può dire il 17 febbraio con un’assemblea pubblica alla quale hanno preso parte alcuni attivisti che avevano avanzato la richiesta della consultazione online attraverso la piattaforma Rousseau.
A gennaio la candidata scelta dalla rete era Alice Salvatore, consigliera regionale del M5s, ma poi il dialogo con altre forze politiche, ed in particolare con il Pd ha portato i vertici a ritenere possibile la valutazione di un nome diverso come candidato presidente della Regione Liguria, e tra quelli proposti c’è stato anche il nome del giornalista de IlFattoQuotidiano, Ferruccio Sansa.
Il giornalista però lo scorso “26 febbraio ha protestato ufficialmente per la lentezza delle decisioni, lamentando il tempo perso per una campagna elettorale non ancora partita” come si legge su IlFattoQuotidiano, ed ha parlato di un “comportamento penoso dei vertici M5s”.
Nel frattempo qualche ingranaggio si è finalmente sbloccato ed il reggente Vito Crimi ha comunicato la decisioine presa scrivendo una lunga lettera rivolta agli iscritti del Movimento spiegando i motivi per i quali potrebbe essere necessario definire delle alleanze in vista delle prossime elezioni regionali.
“In due occasioni abbiamo chiesto a voi di esprimervi per decidere insieme se andare al governo con altre forze politiche” ha detto Crimi “in entrambe le occasioni ci avete dato mandato di assumerci questa responsabilità. Sono stati passaggi importanti, che ci hanno portato a scelte coraggiose”.
“Abbiamo scelto di sottoscrivere un contratto di governo prima e un programma poi sulla base di punti condivisi, senza mai perdere di vista i nostri valori ed obiettivi, che mai sono cambiati. Adesso davanti a noi abbiamo la sfida elettorale in sei regioni e siamo chiamati nuovamente a fare delle scelte” ha spiegato ancora Crimi.
Quindi il problema della Liguria, dove il centrodestra del Governatore uscente Giovanni Toti stando a quanto emerge dai sondaggi sarebbe in vantaggio. “È giunto il momento di compiere una scelta” ha dichiarato quindi il reggente del M5s “una scelta che, anche in questo caso, metta al centro la rinascita e il rilancio di questa splendida terra che, soprattutto recentemente, ha dovuto affrontare grandi sofferenze e difficoltà”.
E ha concluso quindi “dobbiamo decidere insieme se proseguire il percorso da soli, con il nostro candidato presidente, o se aprirci alla possibilità di realizzare un patto con altre forze civiche e non solo, anche eventualmente rinunciando al nostro candidato presidente a favore di un candidato civico”.
I punti del patto con il Pd per le elezioni regionali in Liguria
Ma se dovrà esserci un’alleanza con il Partito Democratico, se la base del Movimento deciderà che si corra insieme, per Crimi è tassativo che il patto contenga una serie di “proposte concrete” che dovranno essere rispettate, e dovrà esserci “necessariamente almeno uno dei punti elencati sul Blog dal Capo politico M5s”.
Crimi ha quindi elencato alcuni di quei punti, citando:
- il piano straordinario emergenziale per il contrasto al dissesto idrogeologico;
- il piano per la riduzione del consumo di suolo;
- iniziative di contrasto ai cambiamenti climatici e la riduzione delle fonti fossili;
- il rilancio della sanità pubblica con lo stop alla privatizzazione degli ospedali;
- l’impegno a promuovere presso il Governo nazionale ogni inziativa finalizzata alla revoca delle concessione ad Autostrade per l’Italia;
- la realizzazione del progetto esecutivo della Gronda secondo quanto emerso dall’analisi costi/benefici effettuata dal Ministero delle Infrastrutture nel 2019 sentiti gli enti locali.
Infine Crimi ha tenuto a precisare un’ultima condizione, forse la più importante. “Condizione indispensabile è che le liste siano pulite” ha specificato il reggente M5s.
Per le regionali in Campania Costa scalza De Luca?
Un discorso forse persino più delicato invece quello che riguarda le elezioni regionali in Campania, dove il Governatore uscente è Vincenzo De Luca del Partito Democratico, che peraltro non ha mai visto di buon occhio per usare un eufemismo, il Movimento 5 Stelle, e difficilmente sarà disposto a fare un passo indietro, ammesso che i vertici glie lo chiedano s’intende.
Il nome di Sergio Costa è venuto fuori a metà febbraio, quando i 5 Stelle hanno chiesto alle altre forze politiche di convergere sulla sua candidatura alla presidenza della Regione Campania.
“Abbiamo individuato in un uomo delle istituzioni Sergio Costa, una figura ampiamente condivisa” ha spiegato Vito Crimi “in grado di parlare a tanti mondi, incarnando quei valori di legalità e tutela dell’ambiente che per noi sono prioritari e dei quali la Campania ha estremo bisogno”.
“In tanti ci hanno manifestato la volontà di affiancarci in questo percorso e siamo convinti che sarà un ampio fronte, che potrà portare il riscatto di quel territorio” ha detto ancora Crimi “è arrivato il momento per chi non l’ha ancora fatto, di decidere da che parte stare”.
Una questione sulla quale, come lo stesso reggente Crimi ha annunciato, sarà ancora una volta la base del movimento ad esprimersi. Una votazione poi ci sarà anche per scegliere i candidati governatori del Movimento 5 Stelle per le regionali in Marche e in Veneto, ed anche in questo caso sulla piattaforma Rousseau saranno abilitati al voto i residenti nelle rispettive Regioni.
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