Non erano questi i dati che erano emersi da un precedente sondaggio effettuato da Ixè, che nel mese di dicembre aveva prospettato una crescita non indifferente dei consensi verso il movimento delle Sardine, ma non tale da rappresentare una potenziale minaccia per gli equilibri, peraltro sempre più precari, delle forze che compongono l’attuale maggioranza di Governo.

Il movimento delle Sardine non è ancora un partito politico, e nonostante la recente notizia del Congresso nazionale delle Sardine che dovrebbe tenersi a gennaio dopo le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, non è detto che sia destinato a diventarlo. Ancora infatti non è dato sapere di preciso quali siano i piani dei loro creatori ma i sondaggisti hanno già previsto uno scenario che non promette nulla di buono alle attuali forze di maggioranza.

Se il Movimento delle Sardine diventasse un partito politico e si presentasse alle elezioni, toglierebbe consensi quasi esclusivamente a Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, e raccoglierebbe oltre l’11% dei voti.

Questo è ciò che emerge da un sondaggio realizzato da Monitor Italia in collaborazione fra Agenzia Dire e Istituto Tecnè. Il Movimento delle Sardine attingerebbe all’elettorato del Partito Democratico facendogli perdere circa il 4,4%, e a quello del Movimento 5 Stelle, che invece perderebbe il 3,4%.

Diventerebbe in questo modo il quarto partito politico, seguito subito dopo da Fratelli d’Italia che è ormai stabilmente approdato al 10%. Lo scenario vedrebbe una Lega primo partito indiscusso, con un pressoché intonso 31,7%, che sarebbe invece un 31,9% senza le Sardine in gioco.

La differenza naturalmente non è data dal fatto che gli elettori della Lega voterebbero il Movimento delle Sardine, ma dal fatto che questa ipotetica nuova forza politica attingerebbe qualche voto anche dall’enorme riserva rappresentata dagli indecisi.

Con le Sardine in gioco il Partito Democratico scenderebbe dal 19,3% al 14,9%, il Movimento 5 Stelle dal 15,4% al 12%. Le Sardine quarto partito totalizzerebbero un 11,4% di consensi, seguite da Fratelli d’Italia al 10,5% (invece che al 10,6%), quindi Forza Italia all’8% (invece che all’8,1%).

Il Movimento delle Sardine penalizzerebbe anche Italia Viva, che si allontanerebbe ulteriormente dalla soglia di sbarramento del 5% prevista dal Germanicum, e passerebbe da un 3,9% ad un 3,6%. Situazione analoga se non peggiore per La Sinistra/Verdi, che passerebbe dall’attuale 4,4% ad un ben meno incoraggiante 2,8%.

Il dato relativo ad astensione/incerti subirebbe anch’esso un ritocco seppur minimo, passando dal 43,3% ad un 42%. Ed è un dato, quest’ultimo, che dimostra come il Movimento delle Sardine non abbia aggiunto ancora nulla, a livello di contenuti, che sia in grado di convincere quella enorme porzione di cittadini italiani che non si riconoscono in alcun partito, una porzione pericolosamente vicina alla metà degli aventi diritto al voto.

Per quel che concerne il livello di fiducia nel Governo Conte bis, la rilevazione di Dire indica che quasi il 70% degli Italiani non ha fiducia nell’attuale esecutivo (69,2%). Piena fiducia nel Governo giallo rosso l’ha solo il 26,5%. Si riduce drasticamente, rispetto al periodo pre-natalizio, la percentuale di indecisi. Gli intervistati che non sapevano che opinione esprimere in merito all’attuale maggioranza si è ridotta dal 9,6% al 4,3%.

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