Il dato arriva dalle rilevazioni di Tecnè, che mostrano una Lega in discesa libera, dal 33,4% del 12 dicembre, al 31,8% rilevato il 23 dicembre. Si tratta di 1,6 punti percentuale in meno in dieci giorni per un partito che, è bene sottolinearlo, resta saldamente il primo partito d’Italia come volume di consensi. Inoltre, nonostante il calo, la coalizione di centro destra, se si tornasse al voto domani, vincerebbe senza difficoltà.

Gli ultimi sondaggi di Tecnè

Non ci sono particolari variazioni invece nelle percentuali di consenso delle altre formazioni politiche, che bene o male continuano a conservare lo stesso elettorato che avevano quando sono state fatte le precedenti rilevazioni. Ma vediamo di quali percentuali stiamo parlando con esattezza.

La Lega, come abbiamo detto, passa dal 33,4% al 31,8%, ma gli altri partiti di centro destra rimangono stabili. Fratelli d’Italia è ancorato al suo 10,3%, mentre il 12 dicembre si attestava intorno al 10,2%, e Forza Italia passa invece dal 7,9% al 7,8%.

Nel centrosinistra recupera un paio di punti percentuale il Partito Democratico, che dal 18,9% arriva al 19,1%, così anche Italia Viva di Matteo Renzi, che passa dal 3,9% al 4%. Restando sulle forze che compongono l’attuale maggioranza di governo vediamo poi il Movimento 5 Stelle che ormai definitivamente lontano dalle percentuali ottenute alle politiche del 2018, galleggia tra il 15 e il 16%. Il 12 dicembre i 5 Stelle erano al 15,7%, il 23 si attestano intorno al 15,9%.

I partiti bloccati dalla soglia di sbarramento al 3%

La soglia di sbarramento è attualmente fissata al 3%, e tra i partiti che potrebbero non raggiungerla c’è Azione di Carlo Calenda e La Sinistra. Il partito di Calenda, stando agli ultimi sondaggi di Tecnè si fermerebbe intorno al 2,4%, dopo aver recuperato però un prezioso 0,4% rispetto alle precedenti rilevazioni.

La Sinistra invece è ancora più vicina all’obiettivo, avendo raggiunto il 2,7%. Decisamente più lontani invece i Verdi che passano dall’1,5% all’1,7% e +Europa, che invece scende anche se di poco, dall’1,7% all’1,6%. Altri partiti minori non meglio specificati otterrebbero poi complessivamente un altro 2,7%.

Cala la fiducia nel Governo

Il sondaggio commissionato a Tecnè da TgCom24 comprendeva anche altre domande, una delle quali riguarda il livello di fiducia nell’attuale esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il confronto viene fatto tra il dato rilevato dallo stesso istituto nel dicembre 2018 e quello rilevato ad oggi, dicembre 2019.

Naturalmente nel frattempo siamo passati dal primo al secondo Governo Conte, e le forze che compongono la maggioranza, nonché quasi l’intera squadra di governo, sono cambiati. Ad ogni modo secondo quanto rilevato da Tecnè, il governo giallo-rosso gode di molta meno fiducia rispetto al governo giallo-verde.

Per l’esattezza risulta avere fiducia nell’attuale esecutivo il 26% degli intervistati, contro il 44% riscontrato nella rilevazione del dicembre 2018. Non ha fiducia nel Governo Conte bis il 69% degli intervistati, contro il 51% della rilevazione che si riferiva al primo governo Conte di un anno fa.

I sondaggi per le regionali in Emilia Romagna

E’ ancora un testa a testa la sfida per le elezioni regionali in Emilia Romagna tra il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini, e la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni.

La bilancia, stando a quanto rilevato da Tecnè, penderebbe però leggermente a favore del governatore uscente dl Partito Democratico, che avrebbe una percentuale di consensi del 46% contro il 44% della sfidante leghista. Distaccato invece il candidato del Movimento 5 Stelle, Simone Benini, che si ferma intorno al 7%.

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