Tasto dolente, quello delle infrastrutture, già per il primo governo guidato da Giuseppe Conte. La maggioranza allora era sostenuta da Lega e Movimento 5 Stelle, eppure quello delle infrastrutture sembra potersi rivelare il punto debole anche per la nuova maggioranza composta da 5 Stelle e centro sinistra.
Un problema che ora dovrà essere affrontato, quello di vedute alquanto diverse tra le forze che compongono l’attuale esecutivo sul tema concessioni in particolare. Nel decreto Milleproroghe, che è stato approvato salvo intese del Consiglio dei Ministri in questi giorni, si apre la strada per l’affidamento, almeno temporaneo, della rete autostradale all’Anas, e si mira a punire i concessionari inadempienti.
Al partito di Matteo Renzi, Italia Viva, questa linea però non piace affatto. Le voci discordanti non sono poche tra i parlamentari di Iv, una delle quali è proprio quella di Renzi, mentre un’altra è quella della ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, capodelegazione al governo.
Per il Movimento 5 Stelle il dovere dell’esecutivo è molto chiaro: si devono porre “le basi per la revoca delle concessioni”. Una “battaglia di civiltà” per il leader grillino Luigi Di Maio, su una linea diametralmente opposta rispetto a quella rappresentata da Matteo Renzi.
Nel mezzo il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che tenta di mediare. “Non vanno fatti giudizi sommari o colpi di mano o pregiudizi verso chi gestisce le autostrade” ha chiarito Zingaretti che ha poi aggiunto però che “uno Stato più forte non è uno scandalo”.
Con il testo approvato dal governo quindi si “rende più forte la dimensione pubblica nei confronti dei concessionari”. “Che sia chiaro” ha dichiarato poi Luigi Di Maio “bisogna avviare un percorso che ci porti alla revoca delle concessioni autostradali“. Una posizione ben chiara quella del ministro degli Esteri che ribadisce poi: “chi si oppone a tutto questo di sicuro non fa il bene del Paese. Sono sicuro che anche in questa occasione il Governo, con grande senso di responsabilità darà dimostrazione di compattezza”.
Un messaggio, quello di Di Maio, diretto al leader di Italia Viva, che oggi aveva dichiarato a Repubblica: “non siamo al governo per approvare le leggi scandalose dei grillini”.
Dal decreto Milleproroghe sparisce la parte del “risarcimento dei danni”
E stando a quanto reso noto dall’Ansa, la nuova bozza del decreto Milleproroghe conterrebbe sì la parte relativa all’affidamento temporaneo ad Anas in caso di revoca, decadenza o risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ma presenterebbe una linea molto più mite per quel che riguarda la parte del “risarcimento dei danni”.
Il riferimento esplicito al “risarcimento dei danni” non comparirebbe infatti nella nuova bozza del decreto milleproroghe. Insomma nessuna penale in caso di estinzione della concessione per inadempimento da parte del concessionario, e se venisse confermata questa versione del testo sarebbe un’altra pesante sconfitta per il M5s, che si avvierebbe a passo sostenuto verso l’estinzione politica.
Il nuovo testo prevede anzi che, nel caso in cui si giunga allo stop per inadempimento, spetti al concessionario “il valore delle opere realizzate più gli oneri accessori, al netto degli ammortamenti” anche “in sostituzione delle eventuali clausole convenzionali difformi, anche se approvate per legge, da intendersi come nulle”.
I risultati del lavoro di revisione delle concessioni autostradali sono attesi ormai da settimane, e mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte assicura che la presentazione arriverà a breve, è arrivata la norma nel Milleproroghe che anticipa la discussione.
Nel governo, nonostante i continui inviti sia da parte del premier che di Luigi di Maio e Nicola Zingaretti, continua a mancare coesione. Non vi è alcun sentire comune alle forze che compongono la maggioranza e le esortazioni alla compattezza da parte dei leader dei due schieramenti servono a ben poco.
La maggioranza di Governo è ancora una volta spaccata sul tema delle infrastrutture sul quale è naufragato il primo esecutivo guidato da Conte, una spaccatura evidenziata anche dalle parole di Luigi Di Maio che su Facebook scrive: “ho notato che qualcuno continua a lamentarsi della norma sulle concessioni autostradali” e parla poi di “una linea chiara”.
Per Di Maio serve “un percorso che porti alla revoca delle concessioni”
“Bisogna avviare un percorso che ci porti alla revoca delle concessioni autostradali. Non dimentichiamoci che questa gente si è arricchita con i soldi dei cittadini, dimenticandosi però di fare manutenzione a ponti e strade. Per noi questa è una battaglia di civiltà, perché serve giustizia per le vittime del ponte Morandi. E chi si oppone a tutto questo di sicuro non fa il bene del Paese. Sono sicuro che in questa occasione il governo, con grande senso di responsabilità, darà dimostrazione di compattezza”.
Zingaretti: “un atto che rende più forte la dimensione pubblica nei confronti dei concessionari”
Della questione che sta turbando ulteriormente i già precari equilibri della maggioranza il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, ne ha parlato a Mezz’ora in più su Rai Tre, affermando che dal suo punto di vista la norma contenuta nel decreto Milleproroghe non è un primo passo verso la revoca della concessione.
Si tratta, secondo Zingaretti, di “un atto che rende più forte la dimensione pubblica nei confronti dei concessionari, perché sono diversi e non uno solo. Non vanno fatti giudizi sommari o colpi di mano o pregiudizi verso chi gestisce le autostrade, non solo la più famosa di cui sempre si parla- Siamo contro qualsiasi persecuzione, ma uno Stato più forte non è uno scandalo”.
Il segretario del Pd ha anche aggiunto che “una revoca sarebbe talmente traumatica che ci dovrebbero essere motivi talmente evidenti da dover essere tutti d’accordo”. “A quanto si sa c’è una verifica su tutte le concessioni” ha poi sottolineato Zingaretti, facendo riferimento a quella cui la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli ha più volte accennato.
La posizione di Italia Viva
Sulla questione si esprime la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che parlando con il Corriere della Sera esprime il suo parere in merito al modus operandi dei colleghi del Movimento 5 Stelle. “Forse più che di debolezza parlerei di furbizie, condite però di inesperienza e a tratti anche di faciloneria” dice la Bellanova “noi ci limitiamo a farlo presente. E a chiedere che di tutti i provvedimenti venga discusso il merito, perché ne va del bene del Paese”.
Per la Bellanova è quindi fondamentale valutare il testo definitivo “che ancora non abbiamo e che non a caso è salvo intese” spiega la ministra, che poi avverte: “se mantiene la stessa ratio, ovvero una norma-appiglio per consentire revoche indiscriminate, con il rischio di sancire definitivamente l’inaffidabilità del Paese, noi diremo no”.
Strano che per la ministra Bellanova la mancata manutenzione della rete autostradale, affidata al concessionario dal Paese, di quel Paese non rischi di sancire l’inaffidabilità. Inaffidabilità quindi, per la ministra, non è quando i ponti cadono perché lo Stato non vigila e non punisce il concessionario inadempiente, ma quando lo Stato chiede che il concessionario renda conto del lavoro (non) svolto.
Sulla lughezza d’onda della ministra anche i deputati renziani in commissione Trasporti: Luciano Nobili e Raffaella Paita, che ribadiscono: “Italia Viva trova incredibile il modo con cui il tema delle possibili revoche delle concessioni è stato surrettiziamente introdotto nella bozza del decreto Milleproroghe. Non è solo il contenitore ad essere del tutto inadeguato. È il pressappochismo ad essere inaccettabile”.
“Noi non sappiamo ancora come il Governo intenda affrontare la questione aperta con Aspi (Autostrade per l’Italia ndr). Abbiamo letto di diverse ipotesi” spiegano i deputati renziani “revoca, caducazione, revisione e ristrutturazione radicale della concessione. Ci volete finalmente dire come volete affrontare questo argomento così importante?”
Maggiore affinità i renziani la trovano con esponenti di un partito che del Governo non fa parte, Forza Italia. Il capogruppo alla Camera di FI, Mariastella Gelmini ha infatti dichiarato: “se si deve discutere delle concessioni autostradali lo si faccia nelle sedi opportune con provvedimenti idonei e coinvolgendo il Parlamento”. Non resta che attendere di conoscere il testo inserito nel decreto Milleproroghe.
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