Non è bastato l’intervento del premier Giuseppe Conte in Aula per calmare le acque e fugare le perplessità in merito alla tanto temuta riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, anzi, forse l’informativa del presidente del Consiglio ha persino esacerbato gli animi ulteriormente, se non altro quelli dei parlamentari dell’opposizione.
Matteo Salvini ha ipotizzato senza mezzi termini che qualcuno tra i banchi del governo mente spudoratamente a proposito della trattativa con l’Europa sul Mes. E Giorgia Meloni era esattamente sulla stessa linea del leader della Lega. Effettivamente tra fonti Ansa, dichiarazioni del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, e perplessità espresse dallo stesso Luigi Di Maio, sul Mes i conti ancora non tornano.
Il rischio del prelievo forzoso dai conti correnti degli Italiani
Sulla riforma del Mes i dubbi si infittiscono insomma, e se davvero i giochi sono ormai chiusi come lo stesso ministro Gualtieri avrebbe lasciato intendere, gli Italiani di fatto cosa rischiano? Secondo i detrattori della riforma, e qui ci riferiamo soprattutto a Lega e Fratelli d’Italia, si potrebbe arrivare addirittura al tanto temuto prelievo forzoso dai conti correnti dei risparmiatori.
Un precedente c’è già stato, durante il governo Amato nell’ormai lontano 1992, quando lo Stato andò a mettere le mani sui risparmi dei cittadini che si ritrovarono con un gruzzoletto un po’ meno ricco dall’oggi al domani. Un episodio che gradiremmo non si riproponesse, ma che con l’approvazione della riforma del Mes potrebbe invece farlo.
Secondo quanto si legge su ilGiornale, alcuni sono convinti che in seguito alla ratifica delle modifiche al trattato del Mes, ci sarebbero tutti i presupposti per un prelievo forzoso dai conti correnti bancari degli Italiani. Ma perché dovrebbe succedere? Secondo Lega e FdI il rischio è legato alla possibilità che quel denaro serva allo Stato per salvarsi dal dissesto economico in caso di ritrutturazione del debito.
Il Ministero di Economia e Finanza smentisce i rischi di prelievi forzosi dai conti correnti
Sul Mes, a differenza di quanto siamo generalmente abituati a vedere, ad opporsi non sono solo i partiti di centrodestra, ma anche il Movimento 5 Stelle, che seppur non in maniera così plateale e convinta, ha comunque espresso le sue perplessità nonostante sia forza di governo e non di opposizione.
Tuttavia a smentire i rischi di un ipotetico prelievo forzoso è intervenuto il Mef. Il ministero ha infatti chiarito prima di tutto che la ratifica della riforma del Mes non incrementa in alcun modo le probabilità che l’Italia vada incontro ad una ristrutturazione del debito, concetto chiarito peraltro dallo stesso premier in più occasioni. E in secondo luogo che non vi è in ogni caso alcun rischio che si proceda con un prelievo forzoso dai conti correnti dei cittadini.
Salvini: “Conte sta barattando la poltrona di qualcuno col futuro dei nostri figli”
Ci va giù pesante l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla faccenda del Mes, e via social annuncia la mobilitazione della Lega contro la riforma del trattato.
“Sabato e domenica saremo in 1000 piazze italiane per raccogliere firme per bloccare un trattato che svende il futuro dei nostri figli” ha scritto il leader del Carroccio su Twitter “Conte sta barattando la poltrona di qualcuno col futuro dei nostri figli. Non glie lo permetteremo” ha aggiunto poi a stampatello.
Contro il Mes si muove anche il partito di Giorgia Meloni, che annuncia l’intenzione di presentare una risoluzione contro la ratifica del trattato.
“FdI non svende la Nazione” scrive su Twitter la Meloni “il 9 dicembre saremo a Bruxelles per ribadire che gli Italiani non sono il bancomat d’Europa. L’11 saremo in Aula con una risoluzione che chiederà a questo governo di non sottoscrivere il Mes, così come ci viene proposto”.
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