La vicenda delle modifiche che riguardano il Meccanismo Europeo di Stabilità stanno lasciando uno strascico di dubbi su chi cerca di seguirne gli sviluppi e prova a capirci qualcosa. Le accuse da parte della Lega e di Fratelli d’Italia nei confronti del premier Conte sono pesanti, si parla di tradimento ai danni dello Stato, il che produrrebbe gravi conseguenze penali per Giuseppe Conte.
Fatto sta che a sentire l’informativa del premier di ieri, le modifiche al Mes sarebbero poca cosa, insomma di fatto non cambierebbe nulla, ma soprattutto, almeno questo assicura Conte, si può ancora intervenire sulla riforma perché nessun accordo sarebbe stato preso.
La Lega e Fratelli d’Italia hanno dato a Conte del bugiardo, e in Aula è comparso un burattino di Pinocchio tra i banchi del centro destra, mentre un cartello con la scritta “Conte Pinocchio” attraversava con qualche difficoltà i seggi dei parlamentari leghisti.
Insomma lo scontro politico sul Mes è decisamente entrato nel vivo, tra chi sostiene una cosa e chi il contrario, con scambi di accuse gravi da una parte all’altra. Ma i fatti cosa dicono? L’Ansa ha riportato una notizia tutt’altro che rassicurante per chi sperava che si potesse ancora intervenire con ulteriori modifiche sulla riforma del Mes.
Fonti dell’Eurogruppo coinvolte nei negoziati hanno riferito: “le modifiche sono state già approvate a giugno. Stiamo solo discutendo la legislazione secondaria, meglio chiudere ora”. E se il messaggio non dovesse essere sufficientemente chiaro, andando avanti si legge anche: “non c’è alcuna intenzione di riaprire il pacchetto della riforma del Mes, anche perché il compromesso tra i Paesi è già stato trovato, dopo molti mesi di trattative”.
E in merito al compromesso raggiunto si legge ancora: “se venisse riaperto su richiesta dell’Italia, allora si riaprirebbe la strada anche alle domande degli altri Paesi. Ciò non toglie che un breve rinvio possa essere accordato. Un rinvio lungo di una riforma già sostanzialmente chiusa, invece, sarebbe considerato un passo indietro”.
L’Europa è stata molto chiara, ed altrettanto chiaro appare quindi che quanto riferito da Conte in Aula risulta in evidente contraddizione. “Mi sembra quasi superfluo confermare a quest’Aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto. Nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei” aveva dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Tutto quello che manca allora è una firma, tutt’al più, ma l’accordo tra l’Italia e l’Europa sulle modifiche che riguardano il Mes è già stato ampiamente raggiunto e dovrà essere ratificato a breve. I margini di manovra ci sono quindi o non ci sono? I singoli Stati, a giudicare da quanto emerso in questi giorni, non hanno grandi spazi di manovra, e dovranno tenersi la riforma così com’è stata concordata mesi orsono.
Una contraddizione tra la concreta realtà dei fatti, emersa anche grazie alle voci provenienti dall’Eurogruppo, e le dichiarazioni del premier, che era stata anticipata da una dichiarazione dello stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che prima dell’informativa del premier aveva fatto presente che la riforma del Mes non sarebbe più emendabile.
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