Il premier Conte riferirà sulla questione del fondo salva-Stati lunedì 2 dicembre, ma nel frattempo la polemica s’infiamma e tra il presidente del Consiglio e l’ex titolare del Viminale si va ai ferri corti. Matteo Salvini ha già attaccato Giuseppe Conte sulla vicenda del Mes, accusandolo di tradire il popolo italiano e chiedendo l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Chiederemo al garante della Costituzione di farla valere. Questo è un attentato alla sovranità nazionale” ha detto il leader del Carroccio riferendosi all’ipotetica adesione dell’Italia al fondo salva-Stati europeo, e sul banco degli imputati ci mette subito il presidente del Consiglio.

“A giudizio nostro e dei documenti il presidente Conte ha commesso un atto gravissimo, un attentato ai danni del popolo italiano” ha detto Salvini che poi ha aggiunto: “ricordiamo tutti i ‘no’ della Lega e tutti i silenzi di Conte che adesso ci spieghiamo” e ancora: “chiediamo un incontro al presidente Mattarella per evitare la firma su un trattato che sarebbe mortale per l’economia italiana. Chiediamo al garante della Costituzione di farla valere. Si torna in Parlamento. Sospendiamo tutto”.

Poi il leader del Carroccio avverte Conte. “I nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte” poi in merito al fatto che la Lega avrebbe sempre preso le distanze dal Mes, sventola un telefonino e dice: “chi è seduto a questo tavolo ha ampia documentazione messaggistica, messaggi con il ministro del Tesoro e con Conte” e poi aggiunge: “ci assicurano di non aver preso alcun impegno”.

Il premier ha già fatto sapere che sul Mes riferirà nella giornata di lunedì 2 dicembre, il suo intervento dovrebbe essere verso le 13. Nel frattempo però risponde a Salvini e dice: “spazzerò via mezze ricostruzioni, menzogne, mistificazioni. A chi oggi si sbraccia a minacciare io dico: Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io querelerò per calunnia”.

E il premier Conte, che sembra aver esaurito la pazienza con il suo ex vice, aggiunge: “vorrei chiarire agli Italiani che io non ho l’immunità, lui sì, e ne ha già approfittato per il caso Diciotti. Veda questa volta, perché io lo querelerò per calunnia di non approfittarne più”.

Poi arriva la richiesta delle dimissioni del presidente del Consiglio da parte del capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, e l’immancabile replica di Matteo Salvini. “C’è un momentaneo presidente del Consiglio che ha detto che mi querela. Innanzitutto devo dire al signor Conte che se vuole querelarmi deve mettersi in fila e prendere il bigliettino, perché prima viene Carola e poi viene la signora Cucchi”.

Ma davanti alla sua platea Salvini non si trattiene e insiste su Conte, faceto come suo solito: “mi viene in mente una frase del Marchese del Grillo […] ‘sto signore (Conte ndr) mi ricorda: ‘io so io e voi non siete un cazzo’ ma non porta buono”.

Sulla vicenda si esprime poi anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che dice: “la Lega vive alimentando paure. Quando era al governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva-Stati. Ora come al solito diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forze e credibilità”.

Luigi Di Maio dal canto suo chiarisce la posizione del Movimento 5 Stelle, e al termine dell’assemblea del MoVimento a Montecitorio dichiara: “non è il fatto che si modifichi il Mes il problema, ma il come. C’è massima fiducia in Conte e Gualtieri, ma è evidente che occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell’Italia. Resta solida la nostra appartenenza ad Euro ed Europa, malgrado ciò se qualcosa non è accettabile va migliorata. E la riforma del Mes si può migliorare, siamo qui per questo”.

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