Si rivolge al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il leader della Lega Matteo Salvini, per fermare il trattato Mes. Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia il suo intervento in Aula alla Camera e Luigi Di Maio si prepara ad incontrare i parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Lunedì 2 dicembre quindi il premier Conte sarà alla Camera per parlare del fondo salva Stati, un tema che sta animando il confronto politico in queste settimane. L’intervento di Conte è previsto per le ore 13, intanto nella mattinata non sono mancati gli attacchi nei suoi confronti specie da parte del leader del Carroccio.

“Chiederemo il rispetto della separazione dei poteri, chiederemo al garante della Costituzione di far valere la Costituzione” ha detto Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa convocata alla Camera proprio per fare il punto sulla questione del Mes. “Chiediamo un incontro ai vertici ai massimi livelli istituzionali” ha aggiunto Salvini “chiediamo un incontro al presidente Mattarella per evitare la firma di un trattato che sarebbe mortale per l’economia italiana”.

Salvini: “si valuta l’ipotesi di un esposto ai danni del governo di Conte”

Arriva quindi l’attacco diretto al premier Conte. “I nostri avvocati stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte” ha avvertito Salvini che poi rincare la dose dicendo: “Conte ha compiuto un attentato ai danni degli Italiani. Il presidente Conte ha commesso un atto gravissimo, un attentato nei confronti del popolo italiano”.

Ora, almeno secondo il leader della Lega “siamo di fronte a una totale mancanza di trasparenza, è il tradimento dell’Unione europea, roba da Unione Sovietica”. Poi si trova costretto a ribattere a chi accusa la Lega di non aver fatto nulla per fermare il Mes quando era al governo. “Chi è in questo tavolo ha ampie prove di messaggi, di interlocuzioni, sulla nostra posizione che era ‘non firmiamo un cazzo’. Non abbiamo preso nessun impegno. Se dovessimo scoprire che qualcuno l’impegno l’ha preso la cosa è diversa”.

Poi Salvini indica in che modo andrebbe affrontata la questione del Mes, invitando a stringere i tempi. Secondo il leader del Carroccio bisogna “tornare in Parlamento la settimana prossima, altro che dopo la Befana. Nell’ultimo passaggio della risoluzione si parla di sospendere ogni determinazione definitiva finché il parlamento non si sia pronunciato”.

“Dunque fermi tutti” dice Salvini “ci spiegate in Parlamento quello che volete, e poi votiamo sì o no, ma occorre un altro atto in cui il M5s vota il contrario di quanto fatto in precedenza. Il Parlamento voti e noi prenderemo atto di quello che deciderà il parlamento che è sovrano, funziona così in democrazia” ribadisce il leader della Lega. E caso mai il concetto non fosse sufficientemente chiaro, Salvini lo ribadisce: “noi non abbiamo cambiato idea e voteremo no”.

Zingaretti: “la Lega vive alimentando paure”

Interviene nel dibattito il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che come prima cosa risponde a Matteo Salvini accusando la Lega di vivere “alimentando paure” e ha spiegato poi che: “quando era al governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva Stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilità, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai”.

Patuanelli: “surreale la polemica che sta facendo la Lega”

Il ministro dello Sviluppo Economico è intervenuto sul tema del Mes nel corso di un’intervista rilasciata a Circo Massimo su Radio Capital, in occasione della quale ha dichiarato di trovare “surreale la polemica che sta facendo crescere la Lega, perché su quel dossier c’è sempre stata un’interlocuzione con loro. Ma capisco che le ragioni della campagna elettorale permanente di Salvini portano a sragionare” ha detto Stefano Patuanelli.

Il ministro M5s ha anche aggiunto: “un rallentamento nelle posizioni credo che sarebbe una buona posizione” e intanto il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio si prepara ad incontrare i suoi. La riunione era prevista inizialmente per la serata di ieri, poi però era stata rinviata per via del protrarsi dei lavori d’Aula alla Camera.

L’incontro in programma avrebbe visto coinvolti i componenti delle Commissioni Bilancio e Finanze dei due rami del Parlamento, ma lo stesso Di Maio ha fatto sapere che “data l’importanza del tema l’incontro è aperto a tutti gli interessati”.

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