Non sarà facile gestire tutta l’attenzione mediatica che si è riversata improvvisamente su di lui, ma in una delle più recenti interviste il leader del Movimento delle Sardine, Mattia Santori, sembra essere andato un po’ in palla. Si parla dell’iniziativa che continua a riempire le piazze, e Santori spiega, o quantomeno tenta di spiegare, qualcosa che lascia ampio spazio all’interpretazione.

“Con l’uso del cervello abbiamo risposto a molte domande inevase e abbiamo dato rappresentanza” inizia a dire Santori nell’intervista rilasciata a Open e rilanciata poi da Omnibus “è un vantaggio e ci fa piacere, ma segnala un grande problema in Italia: tanta gente non sa chi, come e dove riempirà i vuoti che ha dentro” ma la dichiarazione non termina qui, e se si spera in maggiore chiarezza dopo si rischia di restare delusi.

“Senza idee riempire le piazze che stiamo riempiendo noi non è possibile” dice il leader del movimento delle Sardine, che in molte altre occasioni si è spiegato decisamente meglio, rispondendo ai giornalisti in maniera sempre abbastanza chiara e precisa. L’intervista però non termina qui, e il seguito non migliora.

“Questa piazza ha un contenuto che non è esplicato, ma è implicito nelle persone che vengono. La gente è chiamata a presentare attraverso la creatività e l’uso del cervello a una narrazione politica basata su tutt’altro. Questa è la più grande risposta secondo noi al populismo di destra: riempire di contenuti il cervello per non dover riempire di contenuti falsi la piazza”.

Il significato delle parole di Santori è obiettivamente difficile da intuire, e se qualcuno gli concede il beneficio del dubbio, ricordando dichiarazioni altrettanto intricate e altrettanto prive di senso rilasciate negli anni da ben più noti esponenti del mondo della politica, al giovane capo-sardina altri attribuiscono il merito di aver tirato fuori una supercazzola degna di Ugo Tognazzi.

Giorgia Meloni sul Movimento delle Sardine: “è diretto da Romani Prodi e dal Pd”

“Se lei mi chiede del movimento delle sardine, io ho sempre rispetto della partecipazione popolare” dice la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che poi continua sottolineando la necessità per il centro destra di condurre una buona campagna elettorale in Emilia Romagna, e poi torna sul tema sardine.

“Non temo la partecipazione popolare” dice la Meloni “la teme la sinistra” e poi sulle sardine avanza il sospetto che già era di Salvini e di altri negli ambienti di centro destra “ho rispetto per chi scende in piazza. So bene chi sono le sardine, non è un movimento spontaneo, è un movimento eterodiretto da Romano Prodi e dal Pd, che purtroppo si vergogna di se stesso e quindi non può scendere in piazza” e sarebbe per questo che, secondo la leader di FdI, scende in piazza “facendo finta di essere un movimento spontaneo”.

Arriva però la replica di Prodi che chiarisce: “non conosco nessuno degli ideatori” e nega di essere “il manovratore” delle sardine, il movimento anti-Salvini nato con la prima manifestazione contro la Lega che si è svolta in piazza Maggiore a Bologna il 14 novembre scorso.

Lo staff di Prodi spiega poi in una nota: “poiché evidentemente non le sono bastate le parole dei giovani promotori, si è costretti a ribadire che dietro all’iniziativa delle sardine che, da Bologna a Palermo, sta portando in piazza tante persone, non vi è il presidente Romano Prodi il quale, e quasi se ne rammarica, pur conoscendo tante persone nella sua città, non conosce nessuno degli ideatori”.

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