Nasce tutto con l’iniziativa 6.000 sardine contro Salvini e dal clamoroso successo che ha avuto lo scorso giovedì 14 novembre. All’evento hanno infatti preso parte non 6.000 persone, che era l’obiettivo che gli organizzatori si prefiggevano di raggiungere, ma almeno il doppio. Alcune fonti parlano di 12 mila presenti in piazza Maggiore, altre dicono che di sardine ce n’erano 15 mila.
Fatto sta che quel bagno di folla qualcosa ha prodotto, oltre ad un chiaro messaggio diretto al leader della Lega Matteo Salvini. “L’Emilia Romagna non abbocca” e “Bologna non si Lega” erano gli slogan del comitato delle Sardine, ma il messaggio che il centro destra avrà sicuramente recepito è che non sarà facile conquistare la regione rossa.
Ma chi sono i creatori di questa iniziativa? Si tratta di quattro ragazzi trentenni si è detto fin dall’inizio. L’idea nasce da Mattia Santori, 32 anni, laureato in Scienze Politiche, che coinvolge tre amici, tutti intorno ai 30: Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Gerreffo. Nessuno di loro è impegnato in politica, o quantomeno non lo era fino a questo momento. Roberto è un ingegnere, Giulia è fisioterapista e Andrea è una guida turistica.
La cosa viene lanciata con il passaparola ma anche con il prezioso aiuto dei social. E alla fine il risultato è stato quello di una piazza gremita di persone unite dall’antisalvinismo sotto il simbolo della sardina, che campeggiava in varie forme, dimensioni e colori, ma sempre rigorosamente di cartone.
Perché le sardine? Prima di tutto perché si trovano di fronte allo “squalo” Salvini, e poi perché questi pesci hanno la peculiare caratteristica di unirsi in banchi nei quali si stringono gli uni agli altri, e allo stesso modo si sono strette le sardine di piazza Maggiore. La sardina poi è un pesce comune, mite, e allo stesso modo si è svolta la manifestazione contro Salvini a Bologna.
Due sere dopo il successo di Bologna le sardine sono tornate in piazza, questa volta a Modena, dove erano 7 mila. Ora c’è un vero e proprio calendario degli appuntamenti tra le Sardine e il leader della Lega, dove va lui vanno loro per esprimere, in maniera finora sempre molto democratica e civile, la propria divergenza di idee.
Il Emilia Romagna le elezioni per il rinnovo del governo della regione si terranno il 26 gennaio prossimo, e secondo gli ultimi sondaggi politici si tratterà di un testa a testa tra il candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini, e la leghista Lucia Borgonzoni.
Il movimento delle sardine e i prossimi appuntamenti nelle piazze d’Italia
Il movimento delle Sardine non si limita alla regione rossa, infatti sono già pronti appuntamenti in altre piazze d’Italia, da nord a sud. Oggi 21 novembre le sardine si troveranno a Sorrento, pronte a dare il benvenuto al leader della Lega, che verrà puntualmente seguito anche nelle altre tappe in programma in Campania.
Il 30 novembre le sardine saranno a Napoli, dalle 19:00 in piazza del Gesù Nuovo, mentre l’1 dicembre sarà la volta di Milano, ma in merito a questo appuntamento non si sa ancora quale sarà il punto di ritrovo esatto, ma esiste già la relativa pagina Facebook, pronta ad accogliere tutti coloro che vogliono saperne di più ed eventualmente prendere parte all’evento.
Chi c’è dietro il movimento delle sardine?
Non che si debba dare per scontato che dietro al movimento delle sardine, cosiddetto, ci sia necessariamente qualcuno che non siano i quattro organizzatori degli eventi. Ma il sospetto che dietro i quattro trentenni ci sia qualcun altro non è stato espresso solo dal leader della Lega Matteo Salvini.
Bisogna anzitutto dire che sia Mattia Santori che gli altri tre organizzatori hanno sin dal primo momento precisato di non essere impegnati politicamente, e di non voler attribuire alcuna connotazione politica all’iniziativa. La stessa definizione di movimento appare quindi non del tutto appropriata, ma all’atto pratico inevitabile visto lo sviluppo e la diffusione che sta avendo su tutto il territorio.
In occasione dell’evento di Bologna, ma anche successivamente a Modena, non erano presenti simboli di alcun partito politico tra i partecipanti. Ma a parte questo è chiaro che essendo una iniziativa che si oppone al leader della Lega, è ben vista da chi si colloca politicamente nel centro sinistra o nel Movimento 5 Stelle.
Non positivo, anzi critico invece, il commento del leader sindacalista Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo. “E’ un po’ come la stagione dei girotondi” ha detto a Radio Cusano Campus “che aveva un elemento positivo di partecipazione popolare. Ma poi è terminata in un disastro perché finita in mano alla vecchia classe politica di centrosinistra”.
Qualcuno invece, dagli ambienti di centrodestra ha ipotizzato che dietro il comitato delle sardine ci siano dei collegamenti con alcuni ambienti di centrosinistra, e in particolare il fondatore Mattia Santori, che sarebbe impiegato in una società fondata dallo stesso Romano Prodi, che però afferma di non conoscere affatto il trentenne.
Intanto per Sartori è iniziato quello che lui stesso ha definito “un po’ un inferno”. L’iniziativa è diventata in poco tempo una cosa grossa, più difficile da gestire. Per lui sono iniziate le apparizioni nei talk show, lo vediamo ad esempio su La7 nella trasmissione “L’aria che tira” dove prova a spiegare cos’è il movimento delle Sardine, come nasce e cosa rappresenta.
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