Tra i cosiddetti big del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio è quello che ad oggi ricopre il ruolo più importante nel corpo del movimento creato da Beppe Grillo, essendone il leader politico nonostante le polemiche che hanno accompagnato in special modo gli ultimi mesi di vita del primo governo Conte. Ha ricoperto la carica di vicepremier durante il precedente esecutivo, e ricopre oggi quella di ministro degli Esteri nel Conte bis. Ma chi è Luigi Di Maio, vera rivelazione tra le fila del Movimento 5 Stelle?

Luigi Di Maio il giovane politico uscito dal nulla

Luigi Di Maio, politico italiano nato tra le fila del M5s di Beppe Grillo, viene a conoscenza dell’esistenza di questa (all’epoca) nuova realtà politica nel 2005 e nel 2007 ne diventa attivista di prima linea, fondando a Pomigliano il primo Meetup.

Quello fu il primo passo di un cammino in costante ascesa per il futuro leader del Movimento 5 Stelle, che a poco più di 10 anni sarebbe diventato vicepremier in quella stessa formazione politica. Un vicepremier che in realtà ha ‘rischiato’ per ben due volte di diventare presidente del Consiglio, la prima quando il risultato delle politiche del 2018 vide il M5s vincitore con oltre il 30% dei consensi.

La seconda occasione fu quando l’altro vicepremier, Matteo Salvini, dopo aver fatto cadere il governo Conte, offrì a Di Maio la premiership pur di ricostituire l’esecutivo su una nuova alleanza tra Lega e Movimento 5 Stelle. Di Maio, come è noto, rifiutò la ‘generosa’ offerta del leader del Carroccio, e assunse invece l’incarico di ministro degli Esteri, mentre il ruolo di premier rimase a Giuseppe Conte.

Il primo governo Conte fondò le proprie basi sul contratto sottoscritto con la Lega di Salvini, un contratto che fu rispettato per 14 mesi, ma che tutto sommato non ebbe grande successo. A Luigi Di Maio va il grande merito di aver portato il M5S oltre il 30% facendolo diventare il primo partito italiano, nonché l’indubbio merito di aver mantenuto le promesse elettorali, come la riforma delle pensioni e il noto cavallo di battaglia grillino del Reddito di Cittadinanza.

Ad oggi, novembre 2019, la leadership di Di Maio resta indiscussa ma iniziano a formarsi alcune crepe che preannunciano un declino forse già iniziato. Un declino in cui il M5s è invece chiaramente sprofondato fin dall’inizio della esperienza di governo con la Lega di Salvini, ed accentuato dalla nuova alleanza con il Pd per il secondo governo Conte.

Di Maio ha dovuto operare scelte molto difficili, come la più recente di abbandonare la via delle alleanze con il Pd finalizzate a risultati elettorali in competizioni locali, dopo il pessimo risultato delle elezioni regionali un Umbria, che hanno visto un tracollo dei consensi per i grillini. Inevitabili polemiche da parte della base per la scelta di correre con il Pd, e polemiche dall’interno della maggioranza, specie da esponenti del Pd, che di quell’alleanza hanno bisogno per le ormai vicine elezioni in Emilia Romagna.

Luigi Di Maio prima della carriera politica, biografia

Ma chi era Luigi Di Maio prima di diventare il capo politico dei 5 Stelle? Vediamo la biografia di Di Maio, attuale ministro degli Esteri oltre che leader del M5S.

Luigi Di Maio è nato ad Avellino il 6 luglio del 1986. Il padre è stato membro della destra italiana ai tempi del Movimento Sociale Italiano (MSI), poi del partito di Gianfranco Fini, Alleanza Nazionale, che dell’MSI è stato il successore, seppur con la disapprovazione crescente di tutti coloro che appoggiavano le idee del partito di Giorgio Almirante.

La madre di Luigi Di Maio, Paola Esposito è una insegnante di italiano e latino, madre di tre figli il maggiore dei quali è appunto Luigi, che ha una sorella e un fratello minori. Luigi Di Maio nasce quindi ad Avellino ma cresce con la famiglia a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli, dove inizia il suo percorso di studio presso il liceo Classico Vittorio Imbriani. Consegue la maturità nel 2004.

L’attività politica di Luigi Di Maio inizia proprio nel periodo delle scuole superiori, dove si interessa dei problemi della società in cui vive, a cominicare proprio dall’edificio scolastico, una struttura vecchia e malridotta. Prende l’iniziativa quindi di candidarsi come rappresentante d’Istituto tenendosi debitamente a distanza dall’appartenenza politica ad uno dei due schieramenti riconducibili alla destra e alla sinistra.

Lo scopo di Di Maio è quello di risolvere problemi concreti, e la politica viene vista come il mezzo di cui servirzi per uno scopo, e non il fine ultimo. Nel 2002 la cronaca italiana riportò la notizia della tragedia che colpì la scuola di San Giuliano di Puglia, dove a seguito di un terremoto morirono 27 bambini e una maestra che si trovavano tra le mura scolastiche.

Luigi Di Maio, insieme agli studenti del Liceo Classico Vittorio Imbriani si adoperano affinché una simile tragedia non possa ripetersi nella loro scuola, ed insieme al Preside del loro istituto ne avviano l’opera di restauro. Quando i lavori ebbero inizio però, Luigi Di Maio era già uno studente universitario a Napoli ma prese parte ugualmente all’inaugurazione del nuovo edificio scolastico.

Di Maio però non è laureato, infatti seppur iscritto alla Facoltà di Ingegneria all’Università degli Studi di Napoli Federico II, non porta a termine il percorso. Come studente universitario spicca per il suo senso civico e per l’impegno sociale. Insieme ad altri studenti del suo stesso corso di studi fonda l’ASSI, Associrazione Studenti di Ingegneria impegnata in tematiche legate alla sua accademia.

Ma per Luigi Di Maio l’ingegneria non è la strada giusta, e alla fine decide di cambiare facoltà e si iscrive, sempre presso la stessa università, alla Facoltà di Giurisprudenza. Anche qui arriva ben presto a ricoprire alcuni ruoli di impegno sociale e nel 2006 assume la carica di Presidente del Consiglio degli Studenti. Lo stesso anno fonda poi una piattaforma online che chiama Studentigiurisprudenza, che diventa punto di riferimento per tutti gli iscritti della Facoltà.

Luigi Di Maio incontra il Movimento 5 Stelle

E’ proprio durante il periodo universitario che Luigi Di Maio conosce la creatura di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle e ne diventa subito attivista. La carriera politica è rapida e costellata di successi arrivando ad essere il membri favorito per la candidatura a Presidente del Consiglio per le elezioni politiche del 2018, poi vinte proprio dal M5S sotto la sua leadership.

Da lì in poi solo scelte difficili e scomode. Il 32% conseguito dal Movimento 5 Stelle gli consegna il titolo di primo partito d’Italia, con un Pd intorno al 19% e una Lega al 18%, ma con questa legge elettorale non basta per governare. Le soluzioni possibili sono due: alleanza col Pd o alleanza con la Lega, e la scelta ricade su questa seconda opzione. Nasce il primo governo Conte e Di Maio ricopre sia il ruolo di vicepremier (insieme a Matteo Salvini) che quello di Ministro del Lavoro.

Arriva poi il test delle elezioni europee 2019, e a solo un anno di distanza, nonostante avesse mantenuto tutte le promesse elettorali, il Movimento 5 Stelle viene punito dal suo elettorato proprio come preannunciato dai sondaggi. Premiata invece la Lega di Matteo Salvini, la stessa Lega che un paio di mesi dopo staccherà la spina all’esecutivo probabilmente per evitare di dover affrontare la triste realtà di non poter tener fede alle promesse fatte, a cominciare proprio dalla flat tax.

Il risultato è che il Movimento 5 Stelle guidato da Luigi Di Maio prende il 17% diventando il terzo partito, mentre la Lega diventa il primo partito con il 34%. Cambia di poco invece la situazione del Partito Democratico, che raggiunge il 22%. Inizia un periodo nero per il governo, con un Salvini combattuto tra la tentazione di capitalizzare i consensi che i sondaggi danno in continua crescita, e quella di tentare di portare avanti il programma della Lega, tenendo fede all’impegno con gli elettori e al contratto con i 5 Stelle. Alla fine prevale la prima e il governo cade.

Il rapporto conflittuale tra Di Maio e Salvini

In Italia sono considerati i due leader populisti, ma il loro rapporto è sempre piuttosto conflittuale, con divergenze sostanziali che hanno portato ad un progressivo allontanamento per poi sfociare nella crisi di governo del 9 agosto 2019.

Due forze politiche, la Lega e il Movimento 5 Stelle, che si facevano, e nel limite del credibile si fanno tutt’ora, portatrici di cambiamento. Il governo che è nato dalla loro alleanza doveva essere proprio il governo del cambiamento del Paese, in grado di portare proposte nuove, in grado di rispondere ad esigenze impellenti, e di contrastare soprattutto il problema della disoccupazione.

Il governo giallo-verde nasce sulla base del contratto stipulato tra Lega e 5 Stelle, e prevede tra le altre riforme, quella del sistema pensionistico, con il superamento della Legge Fornero a favore dell’attuale Quota 100, ma anche il Reddito di Cittadinanza, che avrebbe garantito un’entrata minima di 790€ al mese per i disoccupati in possesso dei requisiti richiesti, divenuto realtà grazie al forte impegno del M5S. E infine la Flat Tax, voluta invece dalla Lega, che sarebbe dovuta divenire realtà con l’attuale legge di bilancio, se Salvini non avesse deciso di staccare la spina all’esecutivo, ammesso che fosse realizzabile.

Luigi Di Maio, primi passi nel Movimento 5 Stelle

Di Maio ha dimostrato le sue doti di leader politico all’interno del Movimento 5 Stelle, ma prima della sua attività come grillino aveva già lasciato intravedere quale fosse la sua naturale predisposizione all’attività sociale, vedansi le esperienze con la fondazione Assi e con Studentigiurisprudenza. Il vero curriculum vitae di Luigi Di Maio include soprattutto questi due impegni in ambito sociale, ai quali segue poi l’attivismo con il M5S e la fondazione del primo Meetup di Pomigliano.

E’ stato con il M5S che Di Maio ha mostrato le sue doti politiche, divenendo tra i volti più apprezzati nel Movimento di Beppe Grillo, tanto che lo stesso Grillo dichiarò di aver sempre da imparare da Di Maio, anche quando lui è in silenzio. Ricordiamo poi che Di Maio ha conseguito questa grande popolarità dimostrando spiccate doti comunicative e sensibilità politica a dispetto della sua giovanissima età. Di Maio è nato nell’ ’86, quindi ad oggi ha solo 33 anni.

Apprezzamenti rivolti alla persona di Di Maio sono arrivati anche da intellettuali di alto calibro, come Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, che lo ha definito “inimmaginabile”. In un certo senso quindi, è proprio questo il curriculum del giovane Luigi Di Maio, maturato appunto come attivista del Movimento 5 Stelle.

E stando a quanto afferma lo stesso Di Maio, è stato proprio nel contesto del MoVimento che ha conosciuto la persona di Beppe Grillo, del quale aveva visto raramente qualche spettacolo, e in occasione di saltuarie apparizioni in Tv.

Luigi Di Maio alla sua prima esperienza in Parlamento

Prima di candidarsi per le elezioni politiche, Luigi Di Maio si candida, nel 2010, alle elezioni comunali di Pomigliano d’Arco, il suo comune di residenza, ma nonostante passione e dedizione per la causa raccoglie una manciata di preferenze (59 voti) e non viene eletto.

Di Maio però non si perde d’animo e porta avanti la sua battaglia, una vera e propria crociata per cambiare la società in cui vive. Le sue armi sono le piazze, le raccolte firme, e soprattutto il contatto con la gente, con la quale parla e che cerca di comprendere. Una vera e propria palestra che lo prepara a sfide di ben altro livello.

Arrivano poi le elezioni politiche del 2013 appunto, in cui Luigi Di Maio è candidato per la Camera dei Deputati. Le politiche vanno molto bene per il M5S che raccoglie il 25,56% dei voti, affermandosi come la prima forza politica del Paese. Candidato nella Circoscrizione Campania 1, Luigi Di Maio risulta il secondo candidato più eletto della sua lista e un mese dopo, il 21 marzo 2013, è Vicepresidente della Camera dei Deputati, a soli 26 anni. Diviene così il politico più giovane della storia della Repubblica ad aver assunto tale incarico, togliendo questo primato fino a quel momento appartenuto a Giorgia Meloni.

La strada dei parlamentari del Movimento 5 Stelle e quindi di Luigi Di Maio è costellata di ostacoli dovuti in buona parte ad una vecchia concezione della politica. Il fatto che il M5s si pone in opposizione rispetto a tutta la classe politica, rifiutandosi di fare alleanze sia con partiti di destra che con partiti di sinistra, rende il tutto molto più complicato.

A questo si deve aggiungere il fatto che tutti i parlamentari eletti con il M5s sono alla loro prima esperienza politica, gettati nella mischia si trovano a fronteggiare politici di professione che sono invecchiati tra i banchi del Parlamento. Inoltre il non voler fare alleanze con alcuna forza politica non viene capito da una, seppur minore, parte della base dell’elettorato 5 Stelle.

Salvo qualche defezione, la stragrande maggioranza dei parlamentari del Movimento 5 Stelle rispetta gli impegni presi con l’elettorato, uno tra tanti quello di restituire i rimborsi elettorali e tagliare drasticamente i propri stipendi, un atto dovuto ancorché simbolico, previsto dallo stesso contratto sottoscritto con i vertici del Movimento.

Luigi Di Maio, vita privata: il fidanzamento con Virginia Saba

Dopo una lunga love story con Silvia Virgulti, Luigi Di Maio dichiara di non avere più tempo per la vita sentimentale dato il suo grande impegno con il Movimento 5 Stelle. Si dichiara quindi sentimentalmente libero, niente moglie e niente fidanzata per lui, ma non per molto.

Oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio risulta felicemente fidanzato con Virginia Saba, 37 anni, nata a Cagliari il 15 ottobre 1982. Di professione giornalista, la Saba è anche assistente parlamentare di una deputata sarda del Movimento 5 Stelle, tale Emanuela Corda.

Quanto ad hobby e passioni, a parte quella che lo lega al MoVimento naturalmente, Luigi Di Maio si dichiara grande appassionato di Formula 1, ed in particolare tifoso Ferrari e grande ammiratore di Michael Schumacher. Luigi Di Maio ama la lettura, quella cartacea, ed in particolare letteratura classica come la Storia della Repubblica raccontata da Indro Montanelli o la biografia di Sandro Pertini.

A Luigi Di Maio piace essere sempre informato, e ci racconta che quando andava a scuola era molto preparato specie sulle moderne tecnologie, arrivando a spiegare internet e informatica ai suoi stessi professori.

Quanto guadagna Luigi Di Maio? Lo stipendio di parlamentare e vicepresidente della Camera

Come vicepresidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio guadagnava 2.500 euro al mese, una cifra decisamente più bassa di quella che gli spetterebbe se non si fosse decurtato lo stipendio. Ad un Vicepresidente della Camera dei Deputati spettano infatti:

  • 13mila euro al mese netti di stipendio
  • 4mila euro al mese netti per l’indennità
  • appartamento gratuito a Roma (mediamente 120mila euro annui di affitto)
  • auto blu per gli spostamenti sul territorio
  • scorta personale
  • voli di stato inclusi

Avendo rinunciato a questi privilegi scandalosi, Luigi Di Maio percepisce solo uno stipendio di 2.500 euro al mese più le spese legate al trasporto, vitto e alloggio nella capitale che vengono coperte dalla diaria. Il resto, insomma tutto quello che non trattiene di quanto gli spetterebbe, finisce nel fondo per le piccole medie imprese del Movimento 5 Stelle.

Il fondo non viene gestito dal Movimento 5 Stelle, sebbene sia il partito non partito a finanziarlo. Le imprese, se in possesso di determinati requisiti, possono accedere ai fondi ottenendo in questo modo prestiti a tasso zero.

Per quanto possa sembrare strano, rinunciare ai privilegi da ‘onorevole’ non è affatto semplice. Quando assume l’incarico di vicepresidente della Camera, Di Maio viene informato dalla stessa Laura Boldrini (allora presidente della Camera) che non esiste una procedura per rinunciare ai benefici che gli spettano come parlamentare. Di Maio tra l’altro rifiuta l’aggettivo ‘onorevole’ non ritenendolo applicabile al contempo a chi usufruisce di determinati privilegi e a chi a quei privilegi rinuncia.

Una procedura viene finalmente trovata, e da lì in poi tutti i parlamentari del M5S iniziano a restituire le eccedenze delle proprie spettanze che vanno a confluire appunto nel fondo per le piccole medie imprese. In risposta a tale iniziativa, la stessa Laura Boldrini e Pietro Grasso dichiarano che rinunceranno alle abitazioni che vengono date in dotazione ai presidenti di Camera e Senato, ma alle dichiarazioni non seguono i fatti.

Secondo alcune stime, nei mesi di marzo, aprile e maggio 2013 i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno restituito in tutto circa un milione di euro, dando una risposta chiara e tangibile a tutti coloro che dubitavano dell’attendibilità delle promesse elettorali, ed uno schiaffo morale a coloro che hanno sempre sottovalutato i loro ideali.

Luigi Di Maio, età, altezza, peso, compleanno

Luigi Di Maio è nato ad Avellino il 6 luglio 1986, ha quindi ad oggi, novembre 2019 solo 33 anni. Nasce ad Avellino e non nel proprio comune di residenza che è quello di Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli perché quando ormai mancava poco al parto non vi era alcuna struttura sanitaria in grado di ospitare la madre Paola. Il 33enne Di Maio è alto 1,70 e pesa 73 kg.

Il padre di Luigi Di Maio, Antonio è stato in politica come militante dell’MSI di Giorgio Almirante, poi con Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, e sebbene sia plausibile che sia stato il padre ad appassionare il giovane Luigi alla politica, il figlio non ha mai dimostrato simpatie per alcuno schieramento politico, dando la priorità alle idee a discapito delle ideologie e alle soluzioni concrete per il benessere della collettività.

Pare che ci fossero persino delle divergenze di opinioni in ambito politico tra Di Maio padre e Di Maio figlio, tanto che alle elezioni comunali del 2010, secondo alcune indiscrezioni, Antonio non ha neppure votato per il figlio Luigi.

Luigi Di Maio, titolo di studio: diploma

Luigi Di Maio non è laureato, informazione che ha fatto il giro di tutti i quotidiani d’Italia rimbalzando sulle tv nazionali e private per tutto il tempo che è stato necessario affinché oggi, pressoché ogni cittadino italiano è al corrente del fatto che Di Maio non ha la laurea.

Non ha completato gli studi presso la Facoltà di Ingengneria, e ha deciso invece di passare a Giurisprudenza, restando però presso l’Universtià degli Studi Federico II di Napoli. E’ stato nel corso della vita univesitaria che Di Maio si è imbattuto nel Movimento 5 Stelle, candidandosi dapprima alle elezioni comunali di Pomigliano d’Arco nel 2010 e poi alle politiche del 2013 come deputato.

Nel 2010 quando la vita come attivista del M5S lo impegnava già molto, anche se con risultati sicuramente deludenti in un primo momento, Luigi Di Maio aveva solo 23 anni. Tre anni dopo aveva assunto l’incarico di vicepresidente della Camera dei Deputati, a soli 26 anni. Luigi Di Maio non è laureato, ma a 26 anni era vicepresidente della Camera, in un certo senso possiamo dire che non ha avuto il tempo materiale di completare gli studi visto l’inaspettata rapidità della sua carriera politica.

Altri nomi noti nel mondo della politica hanno compiuto scelte simili, anche se in direzioni e per fini piuttosto diversi. Matteo Orfini ha abbandonato gli studi presso la Facoltà di Architettura per dedicarsi al Pd. Il rivale Matteo Salvini, leader della Lega, ha anche lui lasciato gli studi per dedicarsi all’attivismo politico, e che dire di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, anche lei non laureata.

Quando a Luigi Di Maio viene posta qualche domanda in merito al suo titolo di studio, lui ironizza dicendo che sta ancora scrivendo la tesi. In realtà se Di Maio decidesse di tener fede all’impegno dei due mandati, potrebbe teoricamente completare gli studi di Giurisprudenza, anche se non sembra realistico immaginarlo impegnato a dare gli esami mancanti.

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