La votazione, tenutasi nella giornata di ieri 24 ottobre al Parlamento Europeo, si è conclusa con la bocciatura della risoluzione sulla ricerca e il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, con la quale gli Stati membri venivano invitati tra l’altro ad adottare una politica dei porti aperti alle Ong.
La risoluzione però, anche se di misura, non è passata. I voti favorevoli sono stati solo 288 contro i 290 contrari, mentre gli astenuti sono stati 36, tra i quali vi erano anche gli Eurodeputati del Movimento 5 Stelle. Favorevoli invece i voti del Partito Democratico, che si sono sommati a quelli del resto dell’eurogruppo Socialisti e Democratici cui appartiene il partito di Nicola Zingaretti.
A favore si sono espressi anche buona parte dei Liberali, la Gue e i Verdi. Tra i contrari invece la stragrande maggioranza del Ppe, gruppo cui appartiene Forza Italia, ma anche le destre sovraniste di cui fa parte naturalmente la Lega, l’Ecr di cui fa parte invece Frattelli d’Italia, più qualche eurodeputato del gruppo Renew Europe.
Le due principali forze che compongono la maggioranza di governo in Italia hanno quindi votato in modo diverso, un fatto grave secondo il presidente dei senatori del Pd Andrea Marcucci. “Un problema rilevantissimo” lo ha definito “non credo che sia possibile costruire un’alleanza con un movimento che ha una posizione sostanzialmente molto simile a Salvini su una questione determinante come quella dei salvataggi e dei soccorsi nel Mediterraneo”.
Ma la ragione che ha spinto gli eurodeputati grillini ad astenersi nella votazione sulla risoluzione, sarebbe da ricercarsi non in idee vicine a quelle leghiste, come ritiene Marcucci, bensì nella consapevolezza della necessità di una normativa meglio strutturata, in grado di dare risposte concrete ad un problema, quello dell’immigrazione, che da troppo tempo attende soluzioni efficaci.
A spiegare il motivo dell’astensione del Movimento 5 Stelle l’europarlamentare Laura Ferrara, che definisce quella del voto di ieri “un’occasione persa. La risoluzione sulla ricerca e il soccorso nel Mediterraneo” ha spiegato Ferrara “poteva trasformarsi nella presa di posizione forte che l’Italia e l’Europa aspettano da anni”.
“Avevamo presentato degli emendamenti che restituivano concretezza e ambizione ad un testo altrimenti vago e polarizzato” si legge nella nota dell’eurodeputata 5 Stelle “questi emendamenti non hanno trovato il sostegno della maggioranza, da qui la nostra astensione”.
Ha aggiunto poi che: “il Parlamento europeo deve dare segnali politici forti e chiari, senza dividersi in messaggi polarizzati che non giovano a nessuno né apportano soluzioini ad un fenomeno che attende da troppo tempo una risposta politica comune europea”.
“Al paragrafo sull’apertura dei porti chiedevamo il rispetto delle leggi internazionali e di altre leggi applicabili, con un emendamento cofirmato dal M5S e dai gruppi Verdi e S&D. E nel testo della risoluzione il rimando esplicito al rispetto della Carta dei diritti umani e delle leggi e convenzioni internazionali metteva a tacere chi, nelle scorse ore, voleva pretestuosamente e strumentalmente sintetizzare le nostre proposte come emendamenti anti-Carola”.
E conclude infine: “col voto di oggi, il Parlamento europeo avrebbe potuto lanciare un segnale importante nella costruzione di una politica europea comune in tema di immigrazione e asilo. E invece questo nulla di fatto rappresenta una sconfitta per tutti noi”.
Si tratta però di un “pessimo segnale” dal Parlamento Ue secondo Erasmo Palazzotto di Sinistra Italiana-Leu, quasi melodrammatico sul tema. “Nel mediterraneo naufraga l’Europa e la sua civiltà” dichiara l’eurodeputato Leu “grazie comunque a chi tra le forze politiche si è battuto in aula a Strasburgo per la nostra umanità”.
Negatvio anche il parere della presidente del gruppo Misto, la senatrice Loredana De Petris, che vede l’astensione degli eurodeputati M5S come un fatto “incomprensibile e comunque grave”. Secondo la De Pretis infatti “per chi salva vite umane i porti devono essere aperti”.
Si tratta di un successo invece per il copresidente del gruppo Ecr Raffaele Fitto e per il capo delegazione di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, i quali scrivono in una nota: “il voto di oggi di tutte le forze di centrodestra contro la risoluzione delle sinistre sui migranti è un segnale di speranza e un risultato a suo modo storico”.
“Significa” si legge poi nella nota “che pur con le tante differenze esiste un sentire comune tra chi ritiene che l’immigrazione incontrollata non sia positiva per la società europea, che la gestione delle politiche migratorie non possa essere lasciata alle Ong, che la difesa dei confini esterni dell’Unione sia ancora un principio imprescindibile, che tra la fuorilegge Carola Rackete e le migliaia di agenti che ogni giorno sorvegliano le nostre frontiere è sempre meglio schierarsi con i secondi”.
“Ci auguriamo” conclude la nota “che il voto di oggi serva al Ppe per ritrovare un po’ di coraggio e non accettare in maniera supina l’agenda delle sinistre che ha caratterizzato questo avvio di legislatura europea”.
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