Le elezioni regionali in Umbria sono alle porte, infatti la data è quella del 27 ottobre, troppo vicina per permetterci di leggere nuovi sondaggi sul possibile esito. Si tratta di un test difficile da superare per le forze che sostengono la maggioranza di governo, Pd e M5s, che alla fine per questa sfida hanno deciso di correre fianco a fianco.

Sosterranno lo stesso candidato, Vincenzo Bianconi, mentre l’opposizione di centro destra fa quadrato intorno alla senatrice leghista Donatella Tesei. Tra le forze che sostengono la Tesei, oltre alla Lega naturalmente, figurano Fratelli d’Italia e Forza Italia, oltre ad un paio di liste civiche.

Il premier Giuseppe Conte ha dichiarato e ribadito che qualunque sia l’esito della consultazione delle regionali in Umbria, non avrà alcuna valenza nazionale, e se da una parte il concetto è ineccepibile, dall’altra non si può certo negare che una eventuale sconfitta suonerebbe comunque come un campanello d’allarme per l’attuale esecutivo giallo-rosso.

Non solo, perché l’esito delle regionali in Umbria potrebbe indicare una tendenza che magari sarà confermata dagli appuntamenti successivi, come ad esempio le regionali in Emilia Romagna che si svolgeranno nella seconda metà di gennaio 2020, e non sono più così lontane.

Nel quartier generale del Carroccio si respira un tutt’altro che timido ottimismo. Il leader leghista, Matteo Salvini, d’altra parte ha fatto una campagna elettorale capillare in Umbria, visitando città, paesini e piccoli borghi per portare dalla sua una regione storicamente rossa. Obiettivo tutt’altro che impossibile da raggiungere, specie se si pensa che alle ultime europee la Lega in Umbria prese il 38,2%, piazzandosi come primo partito e superando il dato che la Lega ha conseguito su scala nazionale.

E visti gli ultimi sondaggi su scala nazionale realizzati da Termometro Politico, che mostrano un netto sorpasso di Fratelli d’Italia su Forza Italia, nel partito della Meloni ci si aspetta un buon risultato, magari con il concretizzarsi del sorpasso sul dato regionale dell’Umbria. Il che rappresenta allo stesso tempo il timore di Forza Italia, che nei sondaggi nazionali ha segnato il suo minimo storico attestandosi intorno al 5,5%.

Sempre su scala nazionale, guardando i più recenti sondaggi di Termometro Politico, vediamo che il Pd è in flessione, e passa dal 20% al 19,2%, perdendo però il 3,5% rispetto al risultato delle europee. Il M5s invece dopo un accenno di ripresa nel mese di settembre, è tornato intorno al 17,7%, con solo 0,6 punti percentuale in più rispetto al risultato delle europee.

Tutt’altro che ottimista quindi l’approccio di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che con le elezioni regionali in Umbria sono alle prese con una dura sfida. “La partita è difficile, inutile negarlo” ammette un deputato del Pd a microfono spento “anche perché Renzi e i suoi non stanno facendo campagna elettorale“.

Infatti il leader di Italia Viva ha deciso di non esporsi in Umbria, strategia intelligente visto che appare come una causa persa per centro sinistra più M5s, ed è difficile che non se ne avvedano i grillini, quindi perché rischiare di impantanarsi? E’ forse un banco di prova per testare la risposta degli elettori all’alleanza Pd-5Stelle? Lecito pensarlo, ma i dubbi restano.

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