Dopo il suo duello in Tv con Matteo Salvini, Renzi affronta il suo pubblico in casa, e quale posto migliore da cui ripartire come capo politico della nuova formazione Italia Viva, se non la Leopolda? Da lì partirono i rottamatori del Pd, fermamente intenzionati a mettere da parte la vecchia classe dirigente del Partito Democratico.

Ora il Pd però, almeno per Matteo Renzi, era diventato troppo stretto, e la scelta obbligata. Ripartire con qualcosa di suo, da un 4% stimato inizialmente, che dopo gli ultimi sondaggi di Termometro Politico sarebbe già cresciuto fino a superare il 5%, per dar vita a una nuova formazione che almeno per il momento si pone critica verso l’esecutivo quasi fosse all’opposizione.

“Lo vogliamo dire agli amici della politica romana” dice Renzi al suo pubblico “da qui non arriva nessun ultimatum al governo. Arrivano delle idee, le partite Iva non vanno tartassate. Noi diciamo: ma che vi ha fatto di male il ceto medio per essere tartassato da tasse inutili?”

Con l’espressione ‘politica romana’ il leader di Iv si riferiva chiaramente all’esecutivo Conte, e quando parla di ‘ceto medio tartassato’ si riferisce alle misure al vaglio del governo per combattere l’evasione fiscale. “Vorrei dire una cosa al presidente del Consiglio” continua Renzi “la fatturazione elettronica e lo scontrino elettronico sono nati qui alla Leopolda. Con questi strumenti abbiamo recuperato 15 miliardi”.

Il tema del carcere per i grandi evasori però non viene toccato dal rottamatore, quello su cui calca la mano resta la stretta contro i piccoli imprenditori, che non meritano tutte queste ‘attenzioni’ nella manovra economica.

“Vogliamo introdurre la patente fiscale a punti, perché non è pensabile che un cittadino debba vivere nell’angoscia del controllo se ha sempre fatto bene”. ha spiegato Renzi, aggiungendo poi: “faremo un seminario sui temi della lotta all’evasione fiscale” e ancora “questo lavoro porterà i gruppi parlamentari di Iv nei prossimi giorni a presentare delle proposte sul fisco telematico e sull’innovazione“.

Italia Viva prende le distanze dal Pd sul tema tasse

Renzi non vuole lasciare che passi il messaggio che, se una stretta sulle tasse questo esecutivo alla fine si ritrovasse a farla, Italia Viva ne sia complice. “Evitiamo i balzelli come la sugar tax, l’aumento sulle partite Iva” spiega “questo è un argomento che ci ha portato a discutere con il Pd. Io non voglio fare polemiche. Il Pd era casa mia ed era casa nostra”.

“Ma il punto fondamentale” dice Renzi “che ci pa portato a dividere le strade, è che su alcuni temi c’è una distanza. A cominciare dal fatto che in Italia non si può aumentare la pressione fiscale. Senza rabbia.” E dopo aver chiarito le differenze tra la formazione di cui è leader e il Pd, Renzi si dedica al suo avversario politico, Matteo Salvini.

Renzi: “sui 5 Stelle ho cambiato idea per salvare l’Italia da Salvini”

Alla Leopolda lo ha detto chiaro e tondo, per quanto fosse già evidente, che il suo avversario politico è il leader della Lega, e ha cominciato dall’inizio della crisi, Renzi, per spiegare le sue scelte. “Di fronte al diktat di Salvini dal Papeete potevamo assecondare il suo disegno perverso per mettere le mani sul Quirinale e accettare qualche spruzzatina di novità da qualcuno su liste elettorali” ha chiarito Renzi “ma il Paese sarebbe finito nelle mani dei sovranisti e saremmo usciti dall’euro”.

Da cui la decisione di sostenere l’alleanza coi grillini. “L’alternativa a questo era fare politica, mentre loro chiamano coerenza quel che noi chiamiamo masochismo” spiega Renzi, che aggiunge poi: “per questo sui 5 Stelle ho cambiato idea, per salvare l’Italia da Salvini e dal salvinismo. Lo rivendico e non ne ho paura” e conclude: “quello che loro chiamano ‘inciucio di palazzo’ è democrazia parlamentare”.

E da come tratta l’argomento, traspare con chiarezza quanto a Renzi abbia dato fastidio il riferimento ai suoi genitori nelle recenti dichiarazioni del leader della Lega. “Ieri Salvini ha cercato la rissa parlando dei miei genitori, dicendo che non sono incensurati, ma chi non è incensurato è Salvini che è stato condannato, e non chi in attesa di giudizio come i miei genitori”.

Poi critica il fatto che Salvini avrebbe potuto tirar fuori l’argomento nel confronto di pochi giorni fa a Porta a Porta ma non lo ha fatto. “Pensavo che queste cose me le avrebbe dette in faccia” si è lamentato Renzi “pensavo fosse un Don Rodrigo e invece è un Don Abbondio”.

Il leader di Italia Viva ha anche tentato di spiegare la strategia dell’avversario politico, svelando che il suo piano era quello di eleggere il Capo dello Stato. “In questa legislatura scade il mandato del presidente della Repubblica e il presidente della Repubblica continua ad avere un ruolo che è fondamentale. E’ un ruolo chiave”.

Poi Renzi fa il punto spiegando: “se rimane questa legislatura iin vita il successore di Sergio Mattarella sarà espressione di forze che credono nell’Europa e non stanno in piazza con Casapound. Non è nella disponibilità di nessuno, né del premier che non è in Parlamento, né di leader politici, che non sono in Parlamento, mettere in discussione il dovere che questa legislatura garantisca una maggioranza europeista e non sovranista per eleggere il presidente della Repubblica. Chi ci accusa di staccare la spina si guardi allo specchio”.

Salvini si rivolge ai delusi di FI: “Italia Viva è aperta”

Chiusa la parantesi Salvini, Renzi torna a tracciare il confine tra Iv e Pd, due formazioni politiche che condividono idee e valori mentre “sul resto saremo competitor del Pd. Noi vogliamo fare quel che ha fatto Macron e che certo non ha avuto il consenso dei socialisti francesi” ha detto alla Leopolda “vogliamo assorbire larga parte di quel consenso, vogliamo arrivare come minimo sindacale in doppia cifra“.

E sul come raggiungere un obiettivo che al momento, almeno a guardare i numeri, sembra fin troppo ambizioso, dà qualche indizio. “Vogliamo offrire uno spazio a chi non crede nella casa dei sovranisti e non sta in un disegno strutturale di alleanza tra Pd e M5S. Noi non la faremo quella alleanza perché il nostro mondo è diverso, non è casa nostra”.

Poi però va un po’ più a fondo, e sembra indicare quale sarà il bacino al quale Iv conta di attingere i consensi di cui ha bisogno. “Ieri in piazza San Giovanni è finito un modello culturale di centrodestra. Possiamo amarlo o non amarlo, io non l’ho mai votato come è noto. E lui non ha mai votato neanche me, tra parentesi mi riferisco a Silvio Berlusconi. Puoi dire tutto al movimento di Silvio Berlusconi, ma non che non abbia rappresentato, o cercato di rappresentare l’aria liberal del nostro Paese” ha detto rivolgendosi chiaramente agli scontenti all’interno del centro destra ed in particolare di Forza Italia.

“Ieri Salvini ha assunto le redini di questo centro destra” ha concluso Renzi, e poi l’invito semplice e diretto “capisco il disagio di dirigenti e militanti di Forza Italia. A chi crede che c’è spazio per un’area liberale e democratica dico venga a darci una mano. Italia Viva è aperta“.

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