Il coraggio di sfidarsi in un dibattito seguito da oltre 4 milioni di spettatori è stato premiato. Non succedeva da diversi anni che lo studio di Bruno Vespa ospitasse due leader politici in un dibattito a tu per tu, e la cosa ha avuto successo, non solo per la trasmissione Porta a Porta, ma anche per i due protagonisti: Matteo Salvini e Matteo Renzi.

I sondaggi realizzati da Termometro Politico per la trasmissioine Coffee Break hanno infatti rivelato che sia il partito di Salvini, che quello di Renzi di ben più giovani natali, hanno ottenuto un incremento dei consensi all’indomani della messa in onda del duello televisivo.

Una strategia che ha pagato, quella dei due leader, il cui scopo principale era proprio quello di oscurare il presidente del consiglio Giuseppe Conte, e richiamare l’attenzione mediatica su di loro. Anche il tempismo è stato perfetto, visto che per il premier, impegnato in questi giorni in una manovra finanziaria tutt’altro che semplice, che rischia di attirarsi non poche antipatie, questo è un periodo abbastanza delicato.

Gli ultimi sondaggi politici

Missione compiuta quindi, visto che almeno 4 milioni di Italiani sono rimasti sintonizzati su Porta a Porta, ma non è tutto, perché sia la Lega di Salvini che il nuovo partito di Renzi, Italia Viva, nei sondaggi sono cresciuti.

Iniziamo dal Carroccio che, dopo il calo subito in seguito alla maldestra mossa del suo leader nel voltare le spalle al governo, ha ripreso a crescere. Termometro Politico dà la Lega intorno al 34,8%. Italia Viva è un partito molto giovane, che parte da una base stimata del 4%, ma il suo reale peso politico è ancora tutto da scoprire, ma per ora è chiaramente in crescita avendo raggiunto il 5,2%.

E se le ‘azioni’ di Salvini e Renzi sono in crescita, lo sono anche quelle di Giorgia Meloni, che continua a saccheggiare il portafogli voti di Forza Italia, attingendo di tanto in tanto anche a quello della Lega. Fratelli d’Italia conferma il suo 7,8%, mentre il partito di Silvio Berlusconi scivola intorno al 5,5%, ritrovandosi ad avere approssimativamente lo stesso peso del neonato Italia Viva di Renzi.

Palesemente in difficoltà intanto sia il Pd che il Movimento 5 Stelle. Il partito di Nicola Zingaretti continua a calare, e di certo il 3-4% che Renzi gli ha portato via non gli ha fatto bene, così ora si trova intorno al 19,2%. Ancora peggiore la situazione del M5S, che continua a scendere, pagando il prezzo di apparire, o forse di essere, troppo complice delle istituzioni.

Gli elettori grillini stanno abbandonando il campo, letteralmente, visto che il loro voto non confluisce in nessun’altra formazione politica ma svanisce in zona astensionismo. Al momento, secondo gli ultimi sondaggi di Termometro Politico, il M5S galleggia intorno al 17,7%.

La strategia dei due Matteo

La Lega si è ripresa benissimo dal calo post crisi di governo, ed ora sembra essere di nuovo in gran forma, con percentuali che, almeno in teoria, permetterebbero alla coalizione di centro destra di vincere senza sforzo in un eventuale ritorno alle urne.

La strategia di Salvini, quella che per ora sta pagando, è più che altro un trucco. Prima ha voltato le spalle al governo quando era arrivato il momento di tradurre in fatti promesse ambiziose come quella della flat tax, cercando di far ricadere la colpa della crisi sugli allora alleati di governo 5 Stelle.

Adesso che gli ex alleati di governo sono alle prese con una manovra finanziaria che tra gli altri obiettivi ha quello di evitare l’aumento dell’Iva, rischio del quale Salvini non si è minimamente preoccupato, il leader della Lega ne approfitta per puntare il dito contro le misure al vaglio dell’esecutivo. Si tratta in alcuni casi di misure non proprio popolari, che potrebbero colpire i titolari di partita Iva ad esempio, e Salvini lo sa, e sa che è il momento migliore per convincere gli Italiani che lui saprebbe fare di meglio.

Renzi ha una strategia completamente diversa, d’altra parte lui nell’attuale governo siede ai banchi della maggioranza e non a quelli dell’opposizione, e quello che sta tentando di fare è di apparire la voce dissonante all’interno dell’esecutivo. Infatti proprio nelle ultime ore ha cercato di convincere il premier Giuseppe Conte a rivedere alcuni aspetti della manovra economica, allineandosi quindi con il M5S nel tentativo di evitare misure troppo impopolari.

Sì, il duello con Salvini a Porta a Porta lo ha senza dubbio visto vincitore, ma la crescita di Italia Viva non dipenderebbe soltanto da quello. E’ la strategia d’insieme a ripagare il leader della Leopolda, che proprio alla Leopolda torna oggi per la prima volta senza il Pd, per chiamare a raccolta i suoi.

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