Ha ribadito il suo impegno, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sulla questione dei dazi USA per i prodotti europei. All’indomani dell’annuncio che l’amministrazione Trump ha deciso di applicare sui prodotti europei, a partire dal 18 ottobre, dazi per 7,5 miliardi di euro, il premier ha confermato che cercherà in tutti i modi di far cambiare idea al presidente USA.

Conte non getta dunque la spugna, e garantisce il massimo impegno per spingere su un cambio di rotta dell’amministrazione Trump, almeno per quel che riguarda i prodotti italiani. E all’Assemblea di Assolombarda alla Scala, Conte ha dichiarato: “faremo di tutto per limitare i danni” spiegando poi che sta “lavorando” nel contesto dell’Unione Europea per “prospettive compensative”.

Sulla stessa linea anche la ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova, che ha sottlineato che “l’Italia non può pagare un prezzo per responsabilità che non ha” e per il premier Conte “la guerra dei dazi ci sta mettendo a dura prova” e ha evidenziato poi che tale “prospettiva rischia di far male” sia al settore manifatturiero che a quello agroalimentare, cosa che non può che destare preoccupazione.

A stabilire che gli USA potranno imporre i dazi ai prodotti europei come compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus è stata l’organizzazione mondiale del commercio (World Trade Organization). Ci sono stati infatti degli aiuti pubblici, concessi alla Airbus dall’Europa, che gli USA hanno contestato, e ora ciò potrebbe ripercuotersi su una serie di prodotti tecnologici, come aerei e componentistica, realizzati nei quattro Paesi che fanno parte del consorzio, ossia Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna, ma anche su prodotti alimentari e beni di lusso.

Ed è qui che entra in gioco l’Italia, che pur non facendo parte del consorzio, specie per le esportazioni di beni alimentari e di lusso, verrebbe pesantemente penalizzata dai dazi USA. Proprio su questo punto sta tentando di far leva il presidente del Consiglio per far cambiare idea all’amministrazione Trump.

Una battaglia già iniziata nella giornata di ieri, in occasione della visita a Roma del segretario di Stato Usa Mike Pompeo, e che continuerà con una tappa ancora più importante tra una quindicina di giorni, quando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio saranno negli Stati Uniti per una visita che prevede il faccia a faccia tra il capo dello Stato e il presidente Trump.

La ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova dal canto suo ha annunciato che si sta agendo anche attraverso l’Europa, e di aver scritto pertanto a Phil Hogan, commissario per l’Agricoltura. “In queste ore sto inviando una lettera al Commissario europeo perché se non si riesce a far cambiare la posizione dell’amministrazione americana, noi dobbiamo avere immediatamente un fondo di compensazione” ha spiegato la Bellanova “perché questo settore e i nostri agricoltori non sono nella condizione di sopportare un aggravio così pesante”.

Da Milano, dove aveva presenziato all’inaugurazione della nuova sede di Confagricoltura, la Bellanova ha anche riferito: “ho scritto anche al presidente del Consiglio Conte e al ministro degli Esteri Di Maio, perché questi incontri e i rapporti con l’amministrazione americana devono portare a fare comprendere che l’Italia non può pagare un prezzo per responsabilità che non ha“.

La Bellanova ha poi concluso affermando: “posto che in generale i dazi sono una scelta sbagliata, in questo caso è doppiamente sbagliata perché si punirebbe un settore che non ha alcuna responsabilità e un Paese che non partecipa a quel consorzio”.

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