Il governo giallo-rosso, sostenuto da M5s, Pd e LeU, è stato accolto con una buona dose di dubbi da parte di tutto l’elettorato. L’alleanza dei grillini con il Pd ha fatto storcere il naso a molti sostenitori del MoVimento, ma nemmeno chi vota Pd ha fatto i salti di gioia. Ancora più pesanti poi le perplessità dell’elettorato del centro destra, in particolare quello di Fratelli d’Italia e della Lega.

A distanza di un mese ormai dall’insediamento del nuovo esecutivo, il gradimento del Conte bis è leggermente cresciuto. E’ passato infatti dal 36% iniziale all’attuale 39%, mentre ad esprimere un giudizio completamente negativo, mentre prima era la maggioranza assoluta (52%) ora è solo il 48% degli elettori.

Un indice che sta lentamente migliorando, principalmente per via del modo in cui si sta evolvendo la percezione degli elettori di Forza Italia, visto che quelli di Fratelli d’Italia che quelli della Lega continuano ad esprimere un parere fortemente negativo sul nuovo esecutivo guidato da Giuseppe Conte.

Incide pesantemente sul basso livello di fiducia di cui gode l’attuale esecutivo, il giudizio negativo di una consistente parte dei sostenitori del Movimento 5 Stelle, il cui 25% continua a non vedere di buon occhio l’alleanza con il Partito Democratico, e di quelli del Pd, che per il 30% continuano a dare valutazioni tutt’altro che positive.

Osservando questo scenario si direbbe che i sommovimenti interni alle diverse forze politiche stiano accompagnando il senso di insoddisfazione e il malcontento degli elettori, in modo particolare di quelli del Movimento 5 Stelle, insofferenti nei confronti del Partito Democratico, e di quelli dell’area più moderata e meno salviniana del centrodestra, cioè di Forza Italia.

L’indice di apprezzamento dei capidelegazione delle quattro forze di governo

Tra i quattro capidelegazione delle forze che compongono la maggioranza del governo giallo-rosso, quello con il più alto indice di apprezzamento è Luigi Di Maio, stabile a 26, segue Dario Franceschini del Pd che rispetto a due settimane fa è anche lui fermo ma a 21. Seguono a parimerito Speranza di Liberi e Uguali e la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova di Italia Viva, entrambi a 19.

E’ bene sottilenare però che gli ultimi due capidelegazione non sono ancora del tutto noti agli elettori, hanno infatti un indice di notorietà che supera di poco il 50%.

Ultimi sondaggi politici: M5s e Pd in caduta libera

Facendo un discorso più ampio, andando quindi a dare uno sguardo a quelle che sono le intenzioni di voto, rispetto agli ultimi sondaggi politici si notano alcuni cambiamenti non di poco conto. Il primo dato interessante riguarda sicuramente il nuovo partito di Matteo Renzi. L’ex premier ed ex segretario dem fondando Italia Viva ha convinto approssimativamente il 4,8% degli Italiani, che in un eventuale confronto elettorale voterebbero per lui.

Il dato è di qualche decimale più alto rispetto alla percentuale che Italia Viva aveva alla sua nascita, ed è una percentuale che almeno per i 2/3 attinge dall’elettorato del Pd. Il Pd infatti risulta dai sondaggi in calo di oltre 2 punti percentuale, e si attesta intorno al 19,5%. Al momento infatti i dem non stanno riuscendo a compensare i voti dell’elettorato di Renzi, con quelli che avrebbe dovuto recuperare dal ritorno di elettori anti-renziani che avevano voltato le spalle al Pd.

Contrazione significativa anche per il Movimento 5 Stelle, che dal 24% raggiunto un paio di settimane fa, torna intorno al 20%, per l’esattezza al 20,8%. I voti che i Grillini stanno perdendo però, non defluiscono verso altre formazioni politiche, ma finiscono a nutrire le fila dei numerosi cittadini sfiduciati che in caso di elezioni opterebbero in buona parte per astensione o scheda bianca.

A causare questa emorragia di voti sembrerebbero essere stati diversi fattori, tra i quali sicuramente le numerose polemiche all’interno del Movimento 5 Stelle, con dichiarazioni di malcontento e perplessità espresse da più esponenti.

Si riducono anche i consensi alla Lega, ma di misura. Il partito di Matteo Salvini scende leggermente al di sotto del 31%, confermandosi ancora il primo partito d’Italia, sebbene in flessione di oltre 5 punti rispetto ai sondaggi di luglio, quando il Carroccio non aveva ancora staccato la spina al primo governo Conte.

Il calo della Lega è certamente dovuto in parte ad alcune discutibili scelte di Salvini, ma in parte anche ad una evidente riduzione della sua presenza mediatica, non tanto sui social quanto su stampa e Tv. Gli elettori delusi dalla Lega tendono ad avvicinarsi a Fratelli d’Italia o a Forza Italia.

Il partito della Meloni raggiunge infatti il 9%, visto da una parte dell’elettorato di centrodestra come un’interessante alternativa a Salvini. Forza Italia invece riesce a rimanere ancorato intorno al suo 7%, ottenendo in questi ultimi sondaggi un risultato leggermente migliore dei precedenti.

Il Movimento 5 Stelle rischia di perdere altri pezzi per strada

Nel Movimento 5 Stelle non sta avvenendo alcuna scissione, insomma non sta succedendo quello che è capitato al Pd, per capirsi, con uno degli esponenti di maggior spicco che ha fondato un nuovo partito portandosi dietro alcuni dei suoi. Tuttavia la situazione è forse persino più grave.

Infatti se coloro che hanno lasciato il Pd per andare a confluire in Italia Viva, almeno per il momento sembrano intenzionati ad appoggiare il governo Conte bis, alcuni di quelli che potrebbero lasciare il Movimento 5 Stelle rischiano di andare a finire tra le fila delle Lega.

Dopo Silvia Vono che ha cambiato casacca per passare con Matteo Renzi in Italia Viva, altri tre grillini sarebbero pronti a lasciare il Movimento 5 Stelle, e le cause sembrano doversi ricercare nella sconfitta subita alle europee, ma anche al taglio dei Parlamentari fortemente voluto da Luigi Di Maio.

Nel MoVimento sta crescendo il malcontento quindi, tant’è che 70 senatori hanno chiesto di modificare lo statuto, anche al fine di formare un direttorio da affiancare a Luigi Di Maio. Lui intanto appare sempre più insofferente nei confronti dei voltagabbana: “c’è bisogno di una stretta” dichiara il leader 5 Stelle “avvierò la procedura per i parlamentari che passano in altri gruppi, come previsto dal regolamento, e chiederò il risarcimento di 100mila euro”.

Ma chi sono gli altri 3 parlamentari grillini che vogliono abbandonare la nave? Uno di loro è il senatore Cataldo Mininno, nato a Bari ma residente a Galatina in provincia di Lecce, intenzionato a passare all’opposizione e per l’esattezza con Matteo Salvini. Il leader del carroccio ha commentato così: “io non vado a cercare nessuno, non è il calcio mercato, ma è vero che in tanti si sentono traditi. Se vedono nella Lega la possibilità di portare avanti battaglie di onestà e concretezza, io non dico no a nessuno”.

Gli altri due che hanno deciso di voltare le spalle al Movimento 5 Stelle sono il senatore Ugo Grassi, docente universitario di Napoli, e Lello Ciampolillo, di Bari, senatore anche lui. Questi, stando alle voci, avrebbero deciso di seguire Matteo Renzi nel suo progetto con Italia Viva.

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