Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, la nomina di Gentiloni al ruolo di Commissario agli Affari Economici “crea motivo di preoccupazione a chi conferisce una certa importanza alla stabilità finanziaria europea”. Questo il parere del quotidiano tedesco, che esprime una certa diffidenza in merito alla nomina dell’ex primo ministro italiano, affermando tra l’altro che Gentiloni, con la sua “ricca esperienza” deve “sorvegliare i limiti di deficit nell’Eurozona, con i quali proprio l’Italia ha notevoli difficoltà.”
Non si discosta molto da questo parere, quello della Sueddeutsche Zeitung, mentre si notano toni decisamente dissimili leggendo il giornale conservatore polacco Rzeczpospolita, secondo il quale “si possono contare sulle dita di una mano coloro che nella nuova Commissione fanno accrescere la sua reputazione nella pubblica opinione. Uno è il capo della diplomazia Josep Borrell, l’altra la danese Margrethe Vestager e poi l’ex premier italiano Paolo Gentiloni“.
La questione della politica di bilancio severa, e dei dubbi espressi dai suoi sostenitori, è la France Press a ricordare la dichiarazione del deputato tedesco della Csu, Markus Ferber, il quale ha affermato: “che proprio un Italiano debba sorvegliare un Paese problematico come l’Italia è tutt’altro che una costellazione ideale”.
E la Germania inizia a temere una possibile ascesa dell’Italia, per quanto la cosa possa sembrare quantomeno insolita. A nutrire quei timori anche l’assestamento di un nuovo asse franco italiano, probabilmente certificato dalla ormai imminente visita di Emmanuel Macron in Italia, prevista per il 18 settembre.
Intanto il nuovo esecutivo tenta di rilanciare il Sud
Nel frattempo il governo Conte bis cerca di implementare flessibilità e sviluppo nel sud Italia, e sono gli stessi parlamentari del Movimento 5 Stelle a dichiarare: “massima fiducia nel lavoro del presidente Giuseppe Conte, che oggi porta a Bruxelles proposte fondamentali per il futuro dell’Italia: dal superamento del trattato di Dublino alla modifica del Patto di stabilità e all’impulso allo sviluppo sostenibile, passando per uno statuto speciale per il Sud”.
E proprio a proposito dello statuto speciale per il sud si auspica “il riconoscimento da parte dell’Europa” che “darebbe al nostro Paese un’opportunità straordinaria per superare le drammatiche differenze tra Nord e Sud in termini di investimenti, crescita, lavoro, istruzione. Un’Italia a due velocità non è più tollerabile: rilanciare il Mezzogiorno, perseguendo questo obiettivo anche in Europa, rientra tra le misure essenziali per rendere più forte il Paese”.
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