Qualche settimana fa fece scalpore la notizia che Salvini aveva fatto salire suo figlio sulla moto d’acqua della Polizia di Stato. Nel frattempo lui aveva totalizzato oltre 30 voli con mezzi principalmente in dotazione al Dipartimento di P.S., ma anche uno con un aereo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Tutti voli illegittimi, come stabilito dalla Corte dei Conti che però ha archiviato l’inchiesta.
La Corte dei Conti del Lazio ha infatti archiviato l’inchiesta relativa agli ormai 35 voli che l’ex ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, ha totalizzato nei 14 mesi di mandato. I voli con velivoli a disposizione della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco erano “illegittimi” questo è chiaro, ma l’inchiesta è stata archiviata per un altro motivo: non risulta alcun danno erariale.
Infatti l’indagine che era stata aperta nei mesi scorsi aveva lo scopo di verificare se vi fosse stato uno spreco di risorse pubbliche legato all’uso improprio degli aerei e degli elicotteri di cui l’ex ministro si è servito. La Corte dei Conti del Lazio ha quindi trasmesso il fascicolo alla Procura di Roma certificando che “non sono emersi dall’istruttoria elementi sufficienti per sostenere in giudizio una contestazione di responsabilità amministrativa”.
“E’ stato appurato effettivamente che a partire dal primo giugno 2018 risultano effettuati, per trasferimenti in ambito nazionale del Ministro dell’Interno e di altro personale al seguito (scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa ecc.) 20 voli con aereo P.180 e 14 voli con elicotteri in dotazione al Dipartimento di P.S., nonché un volo con aereo P.180 in dotazione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco“.
Questo quanto riportato dai magistrati nel decreto di archiviazione dell’inchiesta. Nel provvedimento viene anche citata la normativa vigente, che stabilisce che l’utilizzo dei voli di Stato sia limitato “al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte Costituzionale, salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate“.
Si specifica quindi che “i velivoli sono stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità, neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale”. Ed è per questo motivo che i giudici hanno definito “illegittima la scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per le finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito”.
Tuttavia, e qui spiega come mai non si rileva alcun danno erariale “considerato che i costi sostenuti per tale finalità non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione dell’Interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo dei voli di linea da parte del Ministro e di tutto il personale trasportato” non risulta possibile “dimostrare la sussistenza, nella fattispecie, di un danno erariale, né, a fortiori, di procedere a una sua quantificazione”.
In conclusione non è dato sapere quanto sono costati i voli “illegittimi” di Matteo Salvini, ma da quanto emerso a seguito dell’indagine esplorativa, quei costi sono praticamente irrilevanti e non hanno in sostanza arrecato alcun danno erariale.
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