Il voto sulla piattaforma Rousseau ha dato ieri il via libera all’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per la formazione del nuovo governo. Il Conte bis potrebbe iniziare oggi stesso, visto che il premier incaricato potrebbe recarsi al Quirinale nel pomeriggio per sciogliere la riserva.

Sono passati esattamente 27 giorni dalla fine dell’esecutivo giallo-verde, poco meno di un mese insomma dalla dichiarazione del leader leghista Matteo Salvini, con la quale ha posto fine ai 14 mesi di governo. Era infatti il giorno 8 agosto quando al seguito di un lungo colloquio tra Conte e Salvini, la Lega decise di staccare la spina.

Svaniti gli ultimi dubbi nella giornata di ieri con la votazione di quasi 80mila iscritti del Movimento 5 Stelle, il cui 79,34% dava la sua approvazione alla formazione del governo giallo-rosso, l’accordo è decollato. Dopo una giornata di martedì all’insegna dell’incertezza, con tavoli di trattativa che saltavano, e incontri annullati all’ultimo momento, dopo il voto la musica è completamente cambiata.

Un voto “plebiscitario” come lo ha definito Luigi Di Maio, che ha riaperto la strada al tavolo della trattativa, ripreso nella giornata di oggi a Palazzo Chigi. All’incontro col quale si sarebbe stabilita l’intesa finale sul programma del nascente esecutivo, ed ovviamente si sarebbe definita una volta per tutti la squadra dei ministri, hanno partecipato i capigruppo di M5S, Pd e LeU.

Ma sulla squadra dei ministri ancora non si sa molto. Lo stesso Nicola Morra, senatore M5S, ha risposto ai cronisti che gli domandavano di un eventuale dicastero a lui destinato: “io non mi sottraggo alle mie eventuali responsabilità. Sto già facendo un lavoro importante e sono onorato di poter condurre nel contrasto alle mafie un’azione decisiva”.

Niente dicasteri per LeU a quanto pare. E’ stato Federico Fornaro, capogruppo LeU alla Camera a dissipare ogni dubbio. “Noi non abbiamo chiesto nessun ministero, abbiamo chiesto pari dignità, che significa una presenza all’interno della compagine ministeriale e come tale il presidente incaricato crediamo che riconoscerà questo nostro contributo.”

Non sarà ministro nemmeno il presidente del Pd, Andrea Orlando, che con un post sui social ha dichiarato che non sarà nell’esecutivo ma resterà alla presidenza del partito.

Si ipotizza invece che Roberto Gualtieri, presidente della commissione Econ del Parlamento Europeo, possa essere incaricato come nuovo ministro dell’Economia. Gualtieri infatti presiede quasi sempre le audizioni della commissione degli Affari Economici e Monetari, ma stamattina a Bruxelles non si è presentato. All’apertura della seduta infatti il vicepresidente Ludek Niedermayer ha comunicato all’aula: “vi trasmetto le scuse del presidente che, a causa di circostanze impreviste, mi ha chiesto di presiedere”.

Graziano Delrio non farà parte del nascente esecutivo

“Abbiamo messo a punto un programma molto serio e condiviso” ha detto Graziano Delrio all’uscita da un incontro durato circa 3 ore “al centro del programma ci sono il lavoro e le famiglie.”

E a proposito della possibilità che possa entrare a far parte del nascente governo a maggioranza M5S-Pd ha dichiarato: “non sono mai stato nella squadra di governo. Sono molto contento che la squadra sarà all’altezza delle sfide del Paese” e ha aggiunto poi: “con il segretario Zingaretti abbiamo sempre parlato di rinnovamento”.

Intanto uno dei punti più cari al Pd è stato inserito nel programma di governo. “Nel programma c’è scritto che serve una nuova legge sull’immigrazione, che superi la logica emergenziale e affronti il problema in modo organico”. E’ quanto afferma Delrio, capogruppo Pd alla Camera.

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