Ancora non si è concluso alcun accordo tra il Movimento 5 Stelle ed il Pd, ma Matteo Salvini parla di un “ribaltone pronto da tempo” e accusa ancora una volta i 5 Stelle di scendere a patti con la sinistra europeista.

Il leader della Lega non ci vede chiaro, o meglio, a suo dire ora è diventato improvvisamente tutto chiaro: l’alleanza, peraltro ancora in costruzione, tra il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico era in cantiere già da prima che lui decretasse la fine del governo presentando una mozione di sfiducia al premier Conte ed invocando il ritorno alle urne.

Doveva per forza essere tutto prestabilito secondo Salvini “se da una settimana all’altra si passa dalla Lega al Pd”, ed esclude del tutto la possibilità che questo accordo, peraltro tutt’altro che facile da raggiungere, sia un disperato tentativo di evitare il disastro causato dalla crisi d’agosto a firma leghista. Crisi che a pagarla non sarebbero stati tanto i parlamentari della Lega quanto i comuni cittadini che di responsabilità invero stavolta ne avevano ben poche.

“L’accordo votato a Bruxelles sulla commissione imposta da Merkel e Macron aveva l’obiettivo di riportare indietro l’Italia e si spiegano i tanti no del governo degli ultimi mesi” teorizza il leader del Carroccio in conferenza stampa al Senato. “La dignità e la coerenza valgono più dei ministeri, sono orgoglioso della Lega” dichiara Salvini che poi si rivolge a Mattarella per ricordare la posizione della Lega: “ribadiremo che la via più democratica è il voto”.

Ne ha di cose da dire Matteo Salvini, che accusa ancora il Movimento 5 Stelle: “ci vuole fegato a fare la rivoluzione con Prodi e Renzi” e chiede poi: “una ipotetica maggioranza Pd-M5s-Leu su che cosa si fonda? Sfido un italiano su 60 milioni a dirmi senza ridere che questa è una maggioranza stabile, che va avanti tre anni, con le idee chiare, come chiesto dal Presidente della Repubblica”.

Tanti sassolini nella scarpa che l’ormai ex ministro dell’Interno tenta di togliersi uno dopo l’altro, e tante ombre che si assiepano sul futuro governo a maggioranza giallo-rossa, ammesso che alla fine si faccia per davvero. “Se qualcuno sta svendendo la sovranità di questo Paese in nome della Merkel lo spiegherà agli Italiani” dice Salvini che poi aggiunge: “inorridisco all’idea che qualcuno voglia rimontare per le poltrone quello che abbiamo faticosamente smontato in un anno”.

Una situazione che a Salvini piace sempre meno, quella che si sta delineando, con una Lega che perde consensi a manciate, ed il ritorno alle urne che sembra uno scenario sempre meno realistico. Insomma doveva essere una crisi lampo e invece la Lega è bella che impantanata, e Salvini si sfoga: “pare che stia nascendo un governo che ha le poltrone come unico collante, lontano dal Paese reale” nato da un “gioco di palazzo”, e ancora “abbiamo smascherato un giochino”.

Ma il Carroccio è un partito di tutt’altra pasta, e Salvini lo dice a chiare lettere: “la Lega compatta ha scelto una linea coraggiosa. Siamo pronti in caso di elezioni a una manovra economica epocale. A chi ora distribuisce poltrone e ministeri oggi diciamo che si può scappare dal voto degli Italiani per 1, 2, 6 mesi o un anno, ma non per sempre. Chi ha paura del voto non ha coscienza politica.”.

Salvini accenna anche alla questione delle piazze, tema su cui era stato richiamato dallo stesso Giuseppe Conte nel suo discorso al Senato. “Non stiamo facendo appelli alle piazza, mi occupo di sicurezza, non di insurrezioni che si facevano nel 1848″ dice il leader leghista “ma non starò a guardare se qualcuno pensa di riaprire i porti e far ripartire il business dell’immigrazione clandestina”.

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