Il Pd ha elencato 5 condizioni che Zingaretti ha definito “non negoziabili principi“, e Luigi Di Maio ne ha elencate 10. Si tratta di una parte degli impegni che il Movimento 5 Stelle aveva preso coi cittadini quando si è presentato alle elezioni politiche del 2018, impegni ai quali non ha potuto tener fede per via del voltafaccia di Salvini. Ma “i cittadini italiani ci hanno chiesto di cambiare questo Paese profondamente” ricorda Di Maio, e questi 10 impegni sono la strada per farlo.

Taglio dei Parlamentari: per completare la riforma costituzionale manca un solo voto. “Deve essere un obiettivo di questa legislatura, e deve essere tra le priorità del calendario in Aula” dice Di Maio “non la daremo vinta a chi vuole tenersi stretti 345 Parlamentari in più.”.

Una manovra equa: la manovra che ha in mente il Movimento 5 Stelle prevede “lo stop all’aumento dell’IVA, il salario minimo orario, il taglio del cuneo fiscale, la sburocratizzazione, il sostegno alle famiglie, alle nascite, alla disabilità e all’emergenza abitativa“.

Cambio di paradigma sull’ambiente: Il M5s è per un’Italia “100% rinnovabile” spiega Di Maio, che sottolinea la necessità di realizzare un “green new deal” al fine di spingere l’Italia verso fonti rinnovabili di energia. No invece a trivelle e inceneritori, e sì a “norme contro l’obsolescienza programmata“.

Legge sul conflitto d’interessi e riforma della RAI: Di Maio ricorda che l’Italia non ha ancora una legge sul conflitto d’interessi, ma ha anche bisogno di “una riforma della RAI ispirata al modello della BBC inglese”.

Dimezzare i tempi della giustizia: e al contempo “riformare il metodo di elezione del Consiglio Superiore della Magistratura“. Il Movimento 5 Stelle, spiega Di Maio, ha già una riforma pronta, e questa porterebbe a un massimo di 4 anni i tempi necessari all’emissione di una sentenza definitiva.

Autonomia differenziata e riforma degli enti locali: un processo che deve essere completato, quello chiesto dalla regioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna anche attraverso un “serio piano di riorganizzazione degli enti locali abolendo gli enti inutili”.

Legalità: “carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e traffici illeciti” sono questi i punti cardine del settimo punto del M5s. Di Maio elenca poi alcune conseguenze di un approccio inefficace nei confronti di problemi di tale gravità, il danno economico per lo Stato causato dall’evesione fiscale, che si deve contrastare attraverso “una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari, e un inasprimento delle pene per i reati finanziari per contrastare i traffici illeciti delle mafie.” E sempre nel tema legalità rientra la questione dell’immigrazione che va affrontata “con politiche mirate dell’UE nei Paesi di provenienza e transito, oltre alla modifica del regolamento di Dublino“.

Piano straordinario di investimenti per il Sud: un obiettivo che si può raggiungere anche “attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti imprese in tutta Italia e che si dedichi a colmare il divario territoriale”.

Riforma del sistema bancario: è di prioritaria importanza separare le banche di investimento dalle banche commerciali. “Se metto in banca i miei soldi” esemplifica Di Maio “voglio sapere se vengono investiti in economia reale o qualcuno li gioca in borsa”.

Tutela dei beni comuni: tra i beni comuni rientra prima di tutto la scuola pubblica e “serve una legge contro le ‘classi pollaio’ e che valorizzi la funzione dei docenti” spiega Di Maio. Altro bene comune è l’acqua, da cui la necessità di “approvare subito la legge sull’acqua pubblica“; la sanità, “va difesa spezzando il legame tra politica regionale e sanità, valorizzando il merito”; le infrastrutture, che appartengono ai cittadini, pertanto è necessario avviare “la revisione delle concessioni autostradali”.

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