Un Salvini che si fa difficoltà a non definire confuso in questi concitati momenti in cui la crisi di governo si è ormai materializzata. Il discorso di Conte ha colpito e affondato il leader della Lega, che nella sua replica ha tentato goffamente di improvvisare una difesa. Un tentativo maldestro di rispondere a un Conte impeccabile nella forma e nella sostanza.

Quello di Salvini è stato in fin dei conti un comizio, dagli accesi toni spiccatamente populisti, volto a giustificare l’operato di un vicepremier e ministro degli Interni, del tutto ingiustificabile. Ma soprattutto, per quanto incredibile, Salvini è riuscito a cadere nell’ennesima contraddizione.

Grazie e finalmente” ha detto Salvini nel prendere la parola dai banchi della Lega dove è stato indirizzato dalla presidente del Senato. “Grazie e finalmente” ha ripetuto ancora, per declamare poi: “rifarei tutto quello che ho fatto.”

Inizia in questo modo la replica del leader della Lega a Giuseppe Conte, il premier che ha sfiduciato pochi giorni fa presentando quella mozione che fonti ufficiali riferiscono aver ora ritirato. Proprio così. Il Matteo Salvini che “rifarebbe tutto quello che ha fatto” finisce di parlare e ritira la mozione di sfiducia che aveva presentato.

“Salvini: “mi dispiace che mi hai malsopportato per un anno”

Prendeva appunti Matteo Salvini durante il discorso di Conte, e quando prende la parola legge da quel pezzo di carta una lista di aggettivi che l’ormai ex premier ha usato per descrivere il leader della Lega. Tra gli aggettivi, sicuramente duri, non era presente alcun insulto, ma per Salvini non fa differenza.

Conte ha definito Salvini: “pericoloso, autoritario, preoccupante, inefficace, incosciente” e Salvini ha segnato tutto con attenzione per poi ribattere: “bastava un Saviano per raccogliere tutti questi insulti, un Travaglio, un Renzi, non il Presidente del Consiglio”. Inomma una replica che ci mostra un Salvini quantomeno in difficoltà, che non sa più a cosa appigliarsi. “Mi dispiace che mi hai malsopportato per un anno” ha detto il leader leghista a Conte “l’ho scoperto oggi”.

Salvini: “si vota anche a settembre”

Matteo Salvini non perde occasione per invocare ancora una volta il ritorno alle urne. D’altra parte capitalizzare i consensi mostrati dai sondaggi sembra essere l’unico motivo per cui ha deciso di causare la crisi di governo.

Purtroppo però il ritorno alle urne in questo particolare momento sarebbe deleterio per il Paese. Votare in autunno, cosa che non avviene da 73 anni come lo stesso Matteo Renzi ha fatto notare, significa mettere il governo neo-eletto nella pressoché totale impossibilità di varare una manovra finanziaria in grado di contrastare l’aumento dell’IVA.

Ma Salvini non ne è convinto e dai banchi della Lega rilancia “si vota anche a settembre, non veniteci a parlare di aumento IVA, di spread, di esercizio provvisorio, di recessione” e insiste qualche minuto dopo “siamo gli unici presunti fascisti che vogliono il voto. Pensa che dittatura strana vorremmo avere”.

L’incrollabile fede di Matteo Salvini “chiedo la protezione del cuore immacolato di Maria”

Matteo Salvini non l’ha proprio mandata giù, la critica che gli ha mosso Giuseppe Conte quando gli ha suggerito di non accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Un tasto delicato per Salvini che alza il volume di un paio di tacche e replica: “la protezione del cuore immacolato di Maria per l’Italia la chiedo finché campo. Non me ne vergogno, anzi ne sono ultimo e umile testimone!”

Poi tenta di mettere in bocca a Giuseppe Conte concetti da lui mai espressi, un altro tentativo maldestro, più adatto a un comizio che ad un’aula parlamentare. “Lei fa un torto agli Italiani e ai cattolici quando pensa che votino in base al rosario” dice Salvini “gli Italiani non votano in base a un rosario, ma con la testa e con il cuore.”.

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