Da quando si è cominciato a parlare di crisi di governo, hanno iniziato a venir fuori le più disparate ipotesi in merito a scenari futuri più o meno verosimili, e termini come governo tecnico, governo istituzionale e governo di scopo sono stati usati qua e là negli articoli di giornale, sui siti web, nei numerosi commenti sui vari social.
Matteo Renzi poi ha definito l’eventuale governo Pd-Movimento 5 Stelle, governo No-Tax, per cui è lecita la domanda: a quale delle tre forme di governo si riferisce l’ex leader dem? E qual è la differenza tra governo tecnico, istituzionale e di scopo?
Il governo tecnico
Il governo tecnico è quello che subentra in una situazione di crisi economica o istituzionale, ma ha delle caratteristiche ben precise per via delle quali viene appunto definito “tecnico”. Questo tipo di governo è detto così proprio perché, invece di essere composto da personalità politiche, è formato da tecnici, esperti con particolari competenze soprattutto in materia economica.
Il governo tecnico ha la caratteristica di essere super partes. I “tecnici” che ne fanno parte vengono infatti selezionati in base alle specifiche competenze di ognuno, e non per via delle idee politiche. Nel governo tecnico infatti non confluiscono personalità del mondo politico, e non viene perseguita la linea di alcun partito.
Il più recente governo tecnico è stato quello del 2011, quando l’incarico di premier fu assunto da Mario Monti. In quella occasione il governo subentrò a quello di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi e aveva la funzione di far fronte ad una crisi sicuramente politica ma soprattutto economica.
Il governo istituzionale
Questa forma di governo nasce su decisione del Presidente della Repubblica a seguito di circostanze eccezionali. Il governo istituzionale si forma generalmente quando viene meno la maggioranza per formare la squadra dei ministri, ed è in corso una crisi che investe l’intero Paese, di natura economica, sociale o politica.
Come nel caso del governo tecnico e del governo di scopo, anche il governo istituzionale ha una durata limitata, e si avvia a terminare con l’indizione delle elezioni politiche. A differenza del governo tecnico, il governo istituzionale è formato appunto da figure che rappresentano le istituzioni, come ad esempio il presidente della Camera o il presidente del Senato, al quale il Capo dello Stato dà l’incarico, seppur momentaneo, di premier.
Il governo istituzionale ha dei poteri circoscritti all’ordinaria amministrazione, non potrà quindi occuparsi di riforme importanti, ed è, per ricollegarci all’attuale situazione politica, una forma di governo che non ci permetterebbe, se venisse istituito prima dell’autunno, di evitare l’aumento dell’IVA previsto dalle clausole di salvaguardia.
Il governo di scopo
Un’altra soluzione per risolvere la crisi è il cosiddetto governo di scopo. Si tratta di un’altra forma di governo che ha la caratteristica di essere per definizione di breve durata, ma invece di occuparsi solo di ordinaria amministrazione, serve per portare a termine dei provvedimenti urgenti e indispensabili al Paese, prima di riconsegnarlo ad una nuova maggioranza determinata da nuove elezioni.
L’esempio più classico è il governo di scopo finalizzato all’approvazione di una nuova legge elettorale, necessaria proprio per formare il nuovo esecutivo. Il governo di scopo nasce dall’accordo intercorso tra partiti di maggioranza e opposizione. Ad esempio nel caso in cui i partiti che compongono l’esecutivo, per qualsivoglia ragione, non godano più di una maggioranza unita e stabile.
A volte si è portati a pensare che governo tecnico e governo di scopo siano la stessa cosa ma in realtà non è così. La differenza sostanziale è che nel primo caso il governo viene formato da tecnici ed è di natura apartitica, mentre nel secondo caso il governo è composto da membri di partiti politici, magari appartenenti a due schieramenti opposti, ma è tutt’altro che apartitico.
Il governo di scopo resta pur sempre una soluzione del tutto temporanea, ed esaurita la sua funzione si profila il solo scenario del ritorno alle urne. Il governo No Tax proposto da Renzi sarebbe appunto un governo di scopo, che serve per completare la riforma costituzionale e varare la manovra economica indispensabile per evitare l’aumento dell’IVA.
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