Lo scontro sul Tav si è consumato nell’Aula del Senato questa mattina, ma le conseguenze che produrrà le conosceremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Fatto sta che sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle campeggia la scritta “l’inciuco è servito”. La Lega ha votato insieme alle opposizioni, insieme a Forza Italia, Fratelli d’Italia ma soprattutto insieme a quello stesso Pd che ha presentato una mozione di sfiducia contro Salvini.

Quattro mozioni, quasi tutte quelle favorevoli all’opera quindi, hanno ottenuto il via libera del Senato, mentre la mozione contro il Tav presentata dal Movimento 5 Stelle e votata per prima, ha incassato, oltre ai propri, solo i sì di Liberi e Uguali e del senatore dem Tommaso Cerno

Più che un governo diviso, un governo sdoppiato

Che la maggioranza sarebbe stata spaccata sulla questione del Tav si sapeva da tempo, ed ora è finalmente accaduto. Il governo è così diviso che sembra essersi sdoppiato. Al viceministro leghista Massimo Gravaglia i cronisti fanno questa domanda: “ormai ci sono due governi?” e il viceministro ha risposto con un sorriso facendo spallucce e allargando le braccia. 

Un esecutivo così sdoppiato che quando la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha dato la parola al governo perché definisse la sua posizione, ad alzarsi sono stati in due. Per primo il viceministro dell’Economia Massimo Gravaglia che ha espresso parere favorevole al Tav invitando a “votare a favore di tutte le mozioni che dicono sì al Tav, e contro chi blocca il Paese.”

Intanto di fianco al viceministro si poteva notare l’espressione perplessa di Vincenzo Santangelo, sottosegretario del Movimento 5 Stelle, che al suo turno si è poi alzato inpiedi e ha dichiarato: “il governo si rimette alla decisione dell’Aula.”

Un governo con due posizioni insomma, e con un tavolo dei ministri visibilmente schierati su due fronti opposti. Da una parte c’erano i leghisti con Giulia Bongiorno, Matteo Salvini, Gian Marco Centinaio e Erika Stefani. Dall’altra i 5 Stelle Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli, ai quali si è aggiunto poi Luigi Di Maio, che a quanto pare non si è scambiato neppure un cenno di saluto con il collega vicepremier della Lega. 

Toninelli dipinge Salvini: “un nano sulle spalle di giganti che lavorano”

Un nano sulle spalle di giganti che lavorano” con queste parole il Ministro dei Trasporti del Movimento 5 Stelle, Danilo Toninelli, ha descritto il leader della Lega Matteo Salvini in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il vicepremier leghista ha risposto con uno dei suoi tweet: “gli insulti di Renzi, della Boschi e del Pd mi divertono, gli attacchi quotidiani dei 5 Stelle mi dispiacciono. Come si fa a lavorare così?”

La battaglia contro il Tav, un’opera più che inutile dannosa secondo il Ministro dei Trasporti, condivisa dall’intero Movimento 5 Stelle, che questa volta ha detto di no all’unisono. Ed è stato lo stesso Toninelli a rilasciare una dichiarazione al termine delle operazioni di voto. “Ho votato a favore della mozione M5s. Vado avanti sereno e tranquillo. Le loro sono critiche generiche, io continuo a lavorare per sbloccare le opere.”.

Tommaso Cerno da solo nel Pd contro il Tav

Contrario al Tav anche il dem Tommaso Cerno che in contrapposizione alla posizione presa dall’intero Pd ha votato la mozione del Movimento 5 Stelle. “Quello del Pd è un errore madornale” ha dichiarato il senatore Cerno “sono in dissenso con il mio gruppo e voterò la mozione M5s” e ha aggiunto anche: “ho firmato la mozione del M5s perché chiede al Parlamento di agire per tentare di evitare all’ultimo momento uno spreco colossale di denaro. Al Pd dico: ripensateci finché siete in tempo”.

Cerno si è anche rivolto all’ex leader Matteo Renzi con queste parole: “cara sinistra, voi state dando la fiducia al governo Conte che contestate. Ci sarò un altro governo? E che governo sarà? Più di destra. E noi con il nostro voto non pensiamo che si possano confondere e pensino che lo sosteniamo? Secondo me sì”.

Tutti contro la mozione No Tav del Movimento 5 Stelle

A votare la mozione contro il Tav del Movimento 5 Stelle sono stati in tutto in 110, quindi tutti i senatori M5s più quelli di Liberi e Uguali e il senatore dem, ex direttore dell’Espresso, Tommaso Cerno. A bocciare la mozione sono stati però in 180, cioè tutti gli altri partiti all’opposizione con l’aiuto indispensabile dell’altro partito di governo: la Lega.

Tra le 5 mozioni a favore del Tav, 4 sono state votate e approvate dal Senato. Quella del Pd, il cui testo contava si e no 2 righe ripulite da ogni attacco al governo per renderla accettabile persino alla Lega, ha preso 180 consensi. La mozione di Emma Bonino ha preso invece 181 voti favorevoli, così come quella di Fratelli d’Italia, mentre quella di Forza Italia ha raccolto 182 consensi

Così la Lega è uscita allo scoperto votando insieme alle opposizioni. “Abbiamo portato il Tav in Parlamento e sono venuti allo scoperto” dichiarano dopo il voto dai banchi dei 5 Stelle “la cosa più ridicola è che la Lega li sostiene dopo che il Pd ha presentato una mozione di sfiducia su Salvini. L’inciucio è servito! Aprite gli occhi.”

“Complimenti soprattutto per la coerenza!” ha dichiarato il senatore 5 Stelle Agostino Santillo, mentre Alberto Airola ha detto: “il Pd non finisce mai di stupire. Sfiducia Salvini alla Camera, e al Senato riscrive la mozione sulla Tav per andare incontro alla Lega“.

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