Non sono affatto finiti gli scontri all’interno di questa variegata maggioranza giallo-verde sul controverso tema dell’alta velocità Torino Lione. Nelle scorse ore è stato Alessandro Di Battista ad attaccare il leader leghista Matteo Salvini via social con un post su Facebook.

“Il Ministro dell’Interno responsabile della sicurezza sul nostro territorio” recita il post “sia capace di trovare centinaia di milioni di euro non per il Tav o per regalarli a Radio Radicale, ma per aumentare effettivi, stipendi e dotazioni delle forze dell’ordine. Vada nei territori di mafI (se ha la libertà e il coraggio di farlo) non a chiedere vorti ma a chiedere cosa occorre per la principale guerra che lo Stato deve combattere: quella al crimine organizzato.”

Il presidente dei senatori del PD Marcucci intanto ha annunciato l’intenzione di presentare una propria mozione sul Tav. L’intento, a quanto afferma lo stesso senatore, sarebbe quello di “smascherare i tanti bluff della maggioranza”. Inoltre secondo il Partito Democratico, il voto sul Tav deve avere come diretta conseguenza le dimissioni del Ministro di Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli.

Marcucci ha affermato che “il Pd depositerà una propria mozione sul Tav per smascherare i tanti bluff della maggioranza” e ha poi spiegato: “l’Italia ha perso un anno inutilmente per le panzane dei 5 Stelle e per le incredibili indecisioni di Salvini. Sottolineo che analogo testo per il via libera definitivo della grande opera fu bocciato in Senato, con il concorso determinante della Lega.”

Il Movimento 5 Stelle ha confermato ancora una volta la propria posizione contraria all’alta velocità Torino Lione ed ha ribadito che porterà in Parlamento la propria mozione No Tav, in tal modo rivendicando la propria coerenza con le idee da sempre professate. Sul blog di Beppe Grillo si legge a tal proposito: “diciamo di sì alle grandi opere pubbliche che servono agli Italiani; diciamo no agli scempi, alle cattedrali nel deserto, alla cementificazione selvaggia.”

Sulla questione del Tav si è espressa anche la sindaca di Torino Chiara Appendino, che oggi si trovava a Roma per parlare al Ministero di Infrastrutture e Trasporti dei finanziamenti per la Metro 2. “Chiedere di far cadere il governo per il Tav, che comunque si farà anche se dovesse davvero cadere, non ha senso. Dobbiamo impegnarci per cercare di bloccarla in Parlamento e, nel frattempo, portare avanti altri provvedimenti.”.

La Appendino ha speso delle parole in difesa di quanto fatto dalla componente pentastellata di governo. “Di Maio e i 5S al governo stanno facendo il massimo in un contesto molto difficile, all’interno di un esecutivo formato da forze politiche diverse e con storie diverse” ha affermato la sindaca di Torino “io rivendico la mia differenza di appartenenza, rispetto alla Lega, e credo che il governo abbia portato avanti provvedimenti importanti, caratteristici della nostra storia. Bisogna continuare a lavorare su temi specifici, come ad esempio la legge sul salario minimo. Ecco perché ho l’interesse che il governo rimanga in piedi, perché ad esempio il reddito di cittadinanza possa essere attuato anche nella nostra città.”.

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