Ha superato la fase di approvazione della Camera dei Deputati il Decreto Sicurezza bis, che incassa il sì dell’Aula con 322 voti favorevoli, 90 contrari e l’astensione di Vittorio Sgarbi del gruppo misto. Sicuramente degno di nota il fatto che ben 17 deputati del Movimento 5 Stelle non hanno voluto partecipare al voto, e lo stesso Presidente della Camera Roberto Fico ha deciso di lasciare l’Aula.

Raccoglie quindi consensi più bassi rispetto al primo decreto che portava la firma di Matteo Salvini, il decreto sicurezza bis. Nell’altra occasione la proposta che diventò legge raggiunse alla Camera i 396 sì.

Ovviamente per completare il suo iter, la legge dovrà ottenere anche l’approvazione del Senato, cosa nella quale la maggioranza spera di riuscire entro il primo agosto. Come nella precedente votazione, anche questa volta le forze di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, hanno potuto contare sui voti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e di Alessandro Colucci di Noi con l’Italia. 

Tra i contrari si annoverano invece il Pd, Liberi e Uguali, 5 deputati del gruppo mistro tra i quali la Sara Cunial espulsa dal Movimento 5 Stelle, e la grillina Doriana Sarli che ha annunciato il proprio voto contrario esprimendo in Aula il suo dissenso. 

Roberto Fico era invece assente al momento del voto. Il Presidente della Camera ha infatti abbandonato l’aula una mezz’ora prima che iniziassero le operazioni di voto, lasciando il posto al vicepresidente Fabio Rampelli. La stessa cosa successe anche a novembre, e in quell’occasione Fico motivò il gesto spiegando che la scelta derivava dalla volontà di prendere le distanze dal provvedimento.

Cosa prevede il decreto sicurezza bis approvato alla Camera

Il decreto sicurezza bis si compone di 18 articoli che sono suddivisi in due parti. La prima parte si concentra su nuove norme in merito di gestione della questione dei migranti. La seconda parte riguarda più che altro questioni di ordine pubblico. 

In sintesi possiamo dire che con il decreto sicurezza bis si concretizzerà un giro di vite sulle manifestazioni pubbliche con pene più severe per i manifestanti, inasprimento delle pene nei casi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale durante le manifestzioni, nonché nei casi di danneggiamento di beni mobili o immobili. Il decreto prevede poi in tema immigrazione limiti all’ingresso nelle acque territoriali, sanzioni alle navi ong e arresto del comandante

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